ponteggi di facciata

Ponteggi di facciata, pubblicata la norma Uni 11927

Entra in vigore la norma Uni 11927, Attrezzature provvisionali – Ponteggi di facciata con funzione di protezione dei bordi – Requisiti prestazionali e metodi di prova. Lo scenario normativo nazionale in tema di tutela della sicurezza nel settore edile si arricchisce così di un ulteriore strumento di riferimento per gli operatori del settore. 

Il testo è stato elaborato da un gruppo di lavoro specifico, coordinato da Luca Rossi, ricercatore del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’Inail, nell’ambito della Commissione sicurezza Uni presieduta da Fabrizio Benedetti, coordinatore generale della Consulenza tecnica salute e sicurezza centrale (Ctss) dell’Istituto.

Il campo di applicazione della norma

La Uni 11927 si applica ai ponteggi di facciata, che sono costituiti da componenti prefabbricati o da tubi e giunti volti a proteggere dal rischio di caduta dall’alto i lavoratori che operano sui bordi di superfici piane o inclinate. 

La possibilità di utilizzare questi ponteggi era stata definita dalla circolare n. 29/2010 del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, in presenza di un progetto specifico per ogni realizzazione e dopo un’adeguata valutazione dei rischi. Con la nuova norma, i fabbricanti possono disporre di uno strumento chiaro e condiviso, valido sia per le fasi di progettazione sia per quelle di realizzazione.

I requisiti dei ponteggi di facciata e le prescrizioni di montaggio

Secondo la norma, questo tipo di attrezzature provvisionali devono soddisfare determinati requisiti, come gli aspetti geometrici e quelli di stabilità e di resistenza, specialmente in relazione alle sollecitazioni dinamiche derivanti da impatti potenziali di persone e materiali. 

In particolare, queste strutture devono essere capaci di assorbire l’energia cinetica originata dal movimento di persone o cose che transitano su di esse, evitando le cadute. 

Vengono stabilitii inoltre i criteri da tener presente nelle procedure di montaggio dei ponteggi, tenendo conto di fattori diversi come la posizione del montante interno e dell’ultimo impalcato, la larghezza di quest’ultimo, l’altezza del montante di sommità, la posizione del corrente principale del parapetto e di quello superiore.

protocollo

Protocollo Inail e CNOP per supporto psicologico ai lavoratori

Assicurare agli assistiti Inail e ai loro familiari l’erogazione tempestiva, qualificata e omogenea su tutto il territorio nazionale di interventi di supporto psicologico con la figura dello psicologo-psicoterapeuta. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa di durata triennale sottoscritto oggi pomeriggio a Roma, presso la Direzione generale dell’Istituto di piazzale Pastore, dal commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, e dal presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop), David Lazzari.

Predisposizione di elenchi regionali di psicologia cui potranno rivolgersi gli assistiti

Il principale ambito di collaborazione previsto dal protocollo riguarda la predisposizione di elenchi regionali, ripartiti su base provinciale, che includano psicologi specializzati in psicoterapia, da implementare sulla base dell’adesione volontaria dei professionisti, secondo modalità che verranno declinate nell’accordo attuativo al protocollo.

Esercitando la libertà di scelta terapeutica, gli assistiti Inail e/o i loro familiari potranno individuare nell’elenco della propria regione il professionista a cui rivolgersi per l’erogazione degli interventi, con oneri a carico dell’Istituto.

Previsti percorsi formativi e tavoli tecnici di studio sulla gestione dei rischi psicosociali

Il protocollo prevede, inoltre, la cooperazione per l’erogazione di percorsi formativi e l’attivazione di tavoli tecnici di studio sulla prevenzione e gestione dei rischi psicosociali, sulla psicologia forense e sulla standardizzazione dei percorsi di supporto psicologico-psicoterapeutico, anche con il contributo di professionisti esperti nel campo della psicologia del lavoro e delle organizzazioni.

protocollo rischio incendio domestico

Rischio incendio nei luoghi di lavoro, un manuale Inail per i datori

Dall’Inail un documento tecnico per aumentare la consapevolezza dei datori di lavoro sul rischio incendio nei luoghi di lavoro.

Rischio incendio nei luoghi di lavoro

Il documento riporta l’evoluzione normativa nel corso degli anni ha caratterizzato tutto il settore della prevenzione incendi, soprattutto a seguito dell’emanazione del d.m. 3 agosto 2015 “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. 8 marzo 2006, n. 139“, meglio noto come “Codice di prevenzione incendi“.

Inoltre, sono stati sviluppati alcuni contenuti per facilitare il recepimento delle modifiche legislative che hanno riguardato il d.m. 10 marzo 1998, aesso abrogato. Pariliamo di tre decreti:

infortuni

Infortuni, +24,6% nel 2022. In aumento anche le patologie denunciate

Presentata la relazione annuale 2022 dell’Inail che illustra l’andamento di infortuni e malattie professionali, le attività realizzate dall’Istituto sui fronti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti, i risultati economici conseguiti e gli obiettivi strategici per affrontare le sfide del futuro.

Infortuni 2022, +24,6%

Nel 2022 sono stati denunciati all’Inail 703.432 infortuni sul lavoro, circa 139mila in più rispetto agli oltre 564mila del 2021 (+24,6%). L’aumento è dovuto sia ai contagi professionali da Covid-19, passati dai 49mila del 2021 ai 120mila del 2022, sia agli infortuni tradizionali, che hanno fatto registrare un incremento di oltre il 13%.

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati 429.004, in aumento del 18,2% rispetto ai 363.074 dell’anno precedente. Circa il 15% è avvenuto “fuori dell’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.

Casi mortali in calo

Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.208, con un decremento del 15,2% rispetto alle 1.425 del 2021. Questa contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dagli oltre 230 casi del 2021 agli otto del 2022.

Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. Quelli avvenuti “fuori dell’azienda” sono 365, pari a circa il 60% del totale (45 casi sono ancora in istruttoria). Gli incidenti plurimi, che hanno cioè causato la morte di più lavoratori, nel 2022 sono stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.

Aumentano le patologie denunciate, + 9,9%

I dati del 2022 indicano anche un aumento delle denunce di malattia professionale in confronto al 2021 e soprattutto rispetto al 2020, anno in cui il fenomeno risultava ridotto a causa della pandemia. Le patologie lavoro-correlate denunciate all’Istituto sono state quasi 61mila, in crescita del 9,9% rispetto alle oltre 55mila del 2021 e in calo dello 0,9% rispetto alle oltre 61mila del 2019. Al momento è stata riconosciuta la causa professionale a circa 22mila casi, mentre il 9% è ancora in istruttoria. Le denunce riguardano le malattie e non i lavoratori ammalati, che sono circa 42mila, di cui 16.500 con causa professionale riconosciuta.

rischio chimici

Come gestire il rischio chimico nei laboratori di ricerca

Al rischio chimico è dedicato il manuale informativo curato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail. Gli agenti chimici impiegati nei laboratori di ricerca possono rappresentare una minaccia per la salute dei lavoratori se non vengono gestiti con la massima attenzione e la dovuta cautela.

Il volume costituisce una guida operativa per il personale impiegato nei laboratori, utile a indentificare il rischio chimico e a predisporre buone pratiche per lavorare in sicurezza, anche attraverso la descrizione dei dispositivi di protezione individuale e il loro corretto utilizzo.

Gli effetti dell’esposizione agli agenti chimici sulla salute

La pericolosità delle sostanze chimiche costituisce un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori potenzialmente esposti. L’opuscolo, infatti, ricorda che è possibile avere effetti cronici, legati a lunghi periodi espositivi a una data sostanza, che vanno dalla cancerogenesi alla tossicità riproduttiva, ed effetti acuti, originati da esposizioni consistenti ma di breve durata, con danni che possono essere permanenti.

Attività di laboratorio: le buone prassi

Il volume contiene un elenco dei principi generali e degli accorgimenti che è necessario adottare nei laboratori per garantire un ambiente di lavoro sicuro e la tutela della salute degli addetti impiegati. Inoltre, sono illustrate in maniera dettagliata le corrette modalità di utilizzo delle cappe, al cui interno possono svilupparsi atmosfere estremamente infiammabili, esplosive o tossiche.

Il manuale descrive anche le precauzioni da mettere in pratica nelle attività che richiedono l’uso, il trasporto e il deposito di recipienti di gas compressi, liquefatti e disciolti sotto pressione. A tale scopo, sono presenti le tabelle che riportano le colorazioni principali delle ogive delle bombole, che identificano il gas e il tipo di pericolo a esso associato.

Classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose, uno strumento di sicurezza

Il Regolamento CE 1272/2008 costituisce il riferimento normativo per la classificazione, l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze e delle miscele pericolose. La classificazione prevede la distribuzione delle sostanze in classi di pericolo, che sono suddivise a loro volta in categorie, secondo gradualità di rischio e probabilità di effetti avversi. Le etichette rappresentano uno strumento necessario per una rapida e sicura individuazione delle caratteristiche di pericolosità di un prodotto, riportando oltre ai simboli di pericolo anche frasi di rischio, in relazione allo specifico agente chimico presente, e consigli di prudenza, che indicano le modalità per operare in sicurezza.

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