safety leadership

Ritorno allo SLE, il 4.3.21 l’evento sulla Safety Leadership per la sicurezza sul lavoro

Countdown per lo SLE, il Safety Leadership Event ideato da Davide Scotti. Anche Unasf Conflavoro promuove l’evento dedicato alla sicurezza e salute sul lavoro

È finalmente in dirittura d’arrivo la nuova edizione del Safety Leadership Event a cura della Fondazione LHS. Unasf Conflavoro Pmi promuove l’evento dedicato alla sicurezza e salute sul lavoro, sempre in grado di contraddistinguersi per la capacità di semplificare un messaggio fondamentale come quello della sicurezza e farlo percepire con ancora più impatto sull’opinione pubblica e sui professionisti del settore.

 

Appuntamento online, quindi, il 4 marzo 2021 dalle ore 10 alle 17 circa. Per registrarsi all’evento basta compilare i campi coi propri dati su www.ritornoallosle.it.

 

Safety Leadership Event quest’anno guarda al futuro non solo per la solita lungimiranza con cui viene affrontata la delicata tematica, ma anche perché svolto completamente in digitale, online. E per far ciò – e qui si notano tutte le intuizioni comunicative di Davide Scotti, mente della Fondazione LHS – si guarda al… passato, strizzando l’occhio al trilogia cinematografica emblema degli anni ‘80: Ritorno al futuro.

 

Già, perché la nuova edizione del Safety Leadership Event sarà proprio un… Ritorno allo SLE e questo, difatti, è anche il titolo dell’evento nel 2021, da seguire su tutti i device, dallo smartphone, al tablet, al pc, alla smart tv, ovunque si voglia.

 

“Oggi più che mai – spiega Davide Scotti – abbiamo bisogno di nuove idee e riferimenti per riaccendere la speranza e guardare al futuro con positività. Per questo, dopo la trilogia rappresentata dalle edizioni di Bologna 2016, Firenze 2017 e Roma 2018, Fondazione LHS ritorna con il Safety Leadership Event, il più grande evento nazionale sulla Safety Leadership, questa volta in versione online! Una vera e propria esperienza digitale destinata a tutti gli attori del mondo della sicurezza e non solo: imprenditori, manager d’azienda, safety leader, professionisti HSE, formatori, insegnanti, studenti e tutte quelle persone che hanno a cuore i valori fondamentali di salute e sicurezza.

 

Allora ricorda: Ritorno allo SLE andrà online il 4 marzo 2021 (4.3.21: altro piccolo easter egg di Scotti) e sarà gratuito fino a esaurimento posti. Per registrarsi all’evento basta compilare i campi coi propri dati su www.ritornoallosle.it. Per ulteriori informazioni scrivi a info@fondlhs.org o visita il sito www.fondlhs.org.


La tua sicurezza passa dalla formazione! Scopri di più.

agenti biologici

Registro esposizione agenti biologici e cancerogeni: obbligo telematico

Comunicazioni su Agenti cancerogeni, mutageni e Agenti biologici, ecco tutte le novità

Dal 10 febbraio 2021 le comunicazioni relative ai registri di esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni e ad agenti biologici devono essere trasmesse esclusivamente con il servizio online “Registro esposizione” sul portale Inail e a disposizione di tutti i datori di lavoro.

L’introduzione del Registro – spiega Inail – ha rappresentato una semplificazione importante in quanto consente, con un unico inserimento telematico, di adempiere a quanto previsto dalla normativa vigente nei confronti di Inail e dell’organo di vigilanza in considerazione del fatto che l’applicativo è immediatamente accessibile ai funzionari dei Servizi di prevenzione delle Aziende sanitarie locali tramite le credenziali in loro possesso”.

In via eccezionale e nella logica di una fattiva collaborazione, i datori di lavoro che inviano la comunicazione dopo il 10 febbraio via Pec o in modalità cartacea saranno comunque contattati dall’Inail che li informerà sull’obbligatorietà dell’invio telematico.


La tua sicurezza passa dalla formazione! Scopri di più.

cyber security

Italia zona arancione anche per la Cyber Security: cosa significa?

Un report sulla situazione italiana (e mondiale) circa le incognite legate alla cyber security: è il Cyber Risk Index (CBR), che suddivide i Paesi in fasce

Nelle scorse settimane il Cyber Risk Index (CBR) di Trend Micro e Ponemon Institute ha fotografato i rischi delle aziende legati alla Cyber security. Un report mondiale (qui il documento completo) che, focalizzandosi sui rischi dei singoli territori, ha individuato l’Italia (e l’Europa intera, in realtà) come a “rischio elevato”, contrassegnato – una spiacevole coincidenza – con il colore arancione. Germania e UK fanno meglio di noi: lì il rischio per le aziende è moderato (colore giallo).

Cosa significa, nella sostanza, per le aziende del nostro Paese che, in fatto di disagi – anche sotto il profilo sicurezza a tutto tondo – sono spesso dal lato sbagliato delle classifiche? Prima uno sguardo al Cyber Risk Index. Si tratta di una scala che va da -10 (rischio alto = rosso) a 10 (rischio basso = verde): il CBR mondiale è di -0,41 cioè elevato. Peggio di tutti fanno gli Stati Uniti, dove le aziende rischiano di essere parecchio “bucate” a livello informatico, con CBR pari a -1,07.

La Cyber Security in Italia

L’Italia è a -0,13. Considerando che il CBR ha l’obiettivo di approfondire i livelli di rischio legati alla cyber security nelle aziende di tutto il mondo (mappa lo scenario attuale sulla base del divario tra le difese cyber dell’azienda e la possibilità di subire un attacco), nonché di predire il rischio di subire gravi danni cyber in una determinata area, per le aziende italiane essere in fascia arancione significa solo una cosa: rischiano continuamento un attacco o violazione informatica e hanno pure basse capacità di reazione.

Chiaramente si tratta di calcoli, come detto, su media e riferimento territoriale, nazionale nel nostro caso, ma è esemplificativa dei tempi che corrono. In un Paese come il nostro che è già martoriato dal digital divide interno e nel confronto gli Stati vicini, adesso scopriamo (anzi riscopriamo, poiché non è una novità) che anche le nostre aziende brancolano per certi aspetti gestionali propri nel buio digitale. Insomma, la “nuova” sicurezza sul lavoro passa ormai anche da aspetti “non tangibili” come la privacy e la cyber security ed è ormai giunto il tempo che gli adeguamenti formativi interni passino anche da qui.


La tua sicurezza passa dalla formazione! Scopri di più.

rifiuti

Rifiuti: chi è obbligato (e come deve fare) a presentare il Mud 2021?

Tutto quello che c’è da sapere sul Mud – Modulo unico di dichiarazione ambientale per i rifiuti

A differenza dello scorso anno, al momento non vi sono proroghe relative alla presentazione del Mud, da inviare entro il 30 aprile 2021. Il Mud è il Modulo unico di dichiarazione ambientale, ossia la comunicazione che enti e imprese presentano ogni anno alla Camera di commercio di loro riferimento, indicando quanti e quali scorie hanno prodotto e/o gestito durante il corso dell’anno precedente. 

Sono obbligati alla presentazione del Mud: 

  • chi effettua a titolo professionale raccolta e trasporto di rifiuti;
  • commercianti e intermediari senza detenzione di rifiuti;
  • imprese ed enti che effettuano recupero e/ o smaltimento;
  • consorzi e sistemi riconosciuti per il recupero ed il riciclaggio di imballaggi o altri tipi di rifiuti;
  • produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi;
  • produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi di cui all’art.184 co.3 lettere c), (artigianali diversi da urbani), d) (industriali diversi da urbani), g) (attività di recupero e trattamento, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, derivanti dall’abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie) che hanno più di 10 dipendenti.

Sono esclusi dall’obbligo di presentazione del Mud: 

  • produttori iniziali di scorie speciali non pericolose le cui attività siano riconducibili a lettere diverse dalla c), d) o g) dell’art.184 co.3, a prescindere dal numero dei dipendenti;
  • produttori iniziali fino a 10 dipendenti, per i soli rifiuti speciali non pericolosi di cui all’art.184 co.3 lettere c), d), g)
  • imprese che raccolgono e trasportano rifiuti speciali non pericolosi da loro stesse prodotti (cat. 2-bis dell’Albo Gestori ambientali);
  • imprese che applicano le procedure semplificate per la gestione dei RAEE di cui al DM 65/2010;
  • imprenditori agricoli con volume d’affari fino a 8.000 €/ anno e che producono rifiuti speciali pericolosi;
  • soggetti esercenti attività nell’ambito dei codici ATECO 96.02.01 (saloni di barbiere e parrucchiere), 96.02.02 (istituti di bellezza) e 96.09.02 (attività di tatuaggio e piercing).

Ricordiamo che le associazioni di categoria possono inviare telematicamente i Mud compilati per conto dei propri associati e dei propri clienti, sulla base di espressa delega scritta dei propri associati, i quali restano responsabili della veridicità dei dati dichiarati.


La tua sicurezza passa dalla formazione! Scopri di più.

inail

Sicurezza lavoro PMI, al via ciclo di webinar tematici Inail

Scopo dei webinar Inail è Illustrare alle piccole e medie imprese del settore manifatturiero le tematiche della sicurezza sul lavoro e prevenzione del rischio

Illustrare alle piccole e medie imprese del settore manifatturiero le tematiche di salute e sicurezza sul lavoro e di prevenzione del rischio, da aggiornare e approfondire alla luce delle nuove necessità organizzative legate all’emergenza sanitaria da Covid-19 e delle opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. È questo l’obiettivo del ciclo di seminari online promossi da Inail e da Made Competence Center Industria 4.0, al via da lunedì 1° febbraio.

Il contributo di accademici, ricercatori Inail e rappresentanti d’impresa

Curati scientificamente e organizzativamente anche con l’apporto dei ricercatori dei Dipartimenti di Medicina epidemiologia igiene del lavoro del lavoro e ambientale (Dimeila)  e di Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’Istituto, i webinar si avvarranno della partecipazione di docenti universitari e di rappresentanti di alcune delle imprese aderenti a Made.

Saranno presentati, in particolare, anche casi pratici di implementazione degli strumenti principali di progettazione di ambienti e spazi di lavoro e dei dimostratori presenti nel Competence Center di Milano.  

Il programma della prima giornata

Si parte con Covid-19 e i rischi negli ambienti di lavoro. Alla gestione dei rischi da Coronavirus nei luoghi di lavoro sarà dedicato il seminario di apertura, lunedì 1° febbraio alle 11.30. Partendo dall’analisi dell’emergenza sanitaria in corso, saranno esaminate le nuove opportunità di re-ingegnerizzazione del lavoro con il monitoraggio da remoto di strumenti e attrezzature presenti negli ambienti in cui gli addetti sono maggiormente esposti al contagio. 

Le soluzioni innovative che possono essere offerte dalla progettazione dei processi produttivi per la tutela dei lavoratori attraverso la “prevention through design” nell’industria 4.0 e la sensoristica applicata agli spazi lavorativi saranno al centro del webinar di mercoledì 10 febbraio alle 11.  

Sensoristica e robotica collaborativa per la riduzione del rischio

Del rischio biomeccanico nelle attività lavorative in cui sono previste movimentazioni manuali dei carichi si parlerà lunedì 22 febbraio alle 11, con l’esame dei metodi di valutazione e dei loro limiti, e con la presentazione delle nuove opportunità di riduzione del rischio attraverso l’applicazione di tecnologie innovative come sensori ed esoscheletri. A chiudere il ciclo degli incontri, martedì 2 marzo alle 11, sarà un focus sulla robotica collaborativa. 

Iscrizione obbligatoria a ogni webinar

La partecipazione agli eventi è gratuita, con registrazione obbligatoria sul portale Made. Compilando il form di iscrizione, accessibile cliccando sul pulsante “registrati” all’interno di ogni seminario, si riceverà in automatico il link alla pagina YouTube Live dove avverrà la diretta dell’incontro.


La tua sicurezza passa dalla formazione! Scopri di più.

Come possiamo aiutarti?