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“La sicurezza non è un gioco”: al via la nuova campagna di comunicazione Unasf

L’Associazione aderente a Conflavoro PMI rafforza il proprio impegno nella diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

È disponibile da oggi sul sito Unasf, l’Unione Nazionale Sicurezza e Formazione aderente a Conflavoro PMI, la nuova campagna di comunicazione dedicata alla diffusione della cultura della sicurezza nei soggetti esposti a infortuni e malattie correlate ai rischi presenti negli ambienti di lavoro. Questa campagna si inserisce nel calendario di iniziative previste dell’Associazione nel 2021 e in continuità con la crescita registrata fino ad ora.

 

La campagna creativa multi-soggetto rappresenta abbigliamento e accessori antinfortunistici arricchiti con particolari ironici e surreali, elementi aggiunti con lo scopo di catturare l’attenzione dell’osservatore. Il messaggio “La sicurezza non è un gioco” dà la chiave di lettura giusta allo sforzo creativo. I visual perdono la loro connotazione ironica, divenendo oggetti assurdi quanto dannosi all’occhio di chi ha bisogno di protezione in ambito lavorativo.

 

“La sicurezza non è un gioco” è il concetto che rappresenta al meglio l’approccio che Unasf Conflavoro PMI ha nei confronti della formazione e della sicurezza sul lavoro, basato sulla garanzia dell’assoluta qualità dei corsi offerti, nonché sul rilascio di un attestato valido secondo la normativa vigente D.lgs 81.2008. Ma non solo, il messaggio elaborato vuole raccontare la serietà e l’impegno costante che i Centri di Formazione di Conflavoro PMI mettono nell’organizzazione ed erogazione dei percorsi formativi.

Ecco i link per scaricare la campagna

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Link 2

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Contagi Covid sul lavoro, al 31 dicembre 131mila casi denunciati all’Inail

Novembre 2020 il mese con il maggior numero di denunce

I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail alla data dello scorso 31 dicembre sono 131.090, pari al 23,7% delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto nel 2020 e al 6,2% dei contagiati nazionali totali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data.

A rilevarlo è il 12esimo report nazionale sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, pubblicato oggi (22 gennaio) insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali.

Gli incrementi dei contagi nei mesi invernali

Dal report emerge un incremento di 26.762 casi (+25,7%) rispetto al monitoraggio precedente al 30 novembre, di cui 16.991 riferiti a dicembre, 7.901 a novembre e altri 1.599 a ottobre, complice la seconda ondata dell’epidemia, che ha avuto un impatto più intenso della prima anche in ambito lavorativo.

In novembre il record negativo con quasi 36mila infezioni segnalate all’Istituto. Oltre 75mila denunce, pari al 57,6% del totale, sono concentrate nel trimestre ottobre-dicembre contro le circa 50mila (38,5%) del trimestre marzo-maggio. Novembre, in particolare, con quasi 36mila denunce è il mese del 2020 col maggior numero di casi segnalati all’Istituto.

La quiete dei mesi estivi

Nei mesi estivi tra la prima e la seconda ondata si era invece registrato un ridimensionamento del fenomeno, con giugno, luglio e agosto al di sotto dei mille casi mensili, anche in considerazione delle ferie per molte categorie di lavoratori, e una leggera risalita a settembre (poco più di 1.800 casi, pari all’1,4%), che lasciava prevedere la ripresa dei contagi dei mesi successivi.

👉 Clicca qui per leggere il report completo


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Come vuoi migliorare la sicurezza sul lavoro? Rispondi al questionario

La crisi legata al Covid ha messo in evidenza l’importanza cruciale della salute, compreso l’ambito della salute e sicurezza sul lavoro. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) chiede così ai diretti protagonisti (come datori di lavoro, lavoratori, figure come RSPP e tutti gli soggetti interessati alla materia) un contributo esperienziale mirato a mantenere e migliorare gli elevati standard relativi a salute e sicurezza per i lavoratori dell’UE, anche alla luce di nuove circostanze, quale strategia in preparazione di contromisure a nuove crisi e pericoli.


L’EU-OSHA ha così deciso di proporre un questionario che aiuti a individuare gli obiettivi chiave e definire un quadro strategico atto a incoraggiare la collaborazione tra i Paesi e le parti interessate dell’UE in merito a priorità comuni. L’iniziativa si basa sul precedente quadro strategico dell’UE per il periodo 2014-2020. 


Fino al 1° marzo è possibile fornire un riscontro sul futuro quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro per il periodo 2021-2027 semplicemente rispondendo al questionario. Nel quadro del suo programma di lavoro per il 2021, “Un’Unione vitale in un mondo fragile”, la Commissione europea proporrà un nuovo quadro strategico dell’UE in materia di sicurezza e salute sul lavoro.

>>> Per rispondere al questionario, clicca qui.

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Inail, sospeso per tutto 2021 obbligo comunicazioni medico competente

Il riferimento è ai dati sanitari dei dipendenti con Allegato 3B


Sono sospesi per tutto il 2021 i termini relativi agli adempimenti previsti dal Dlgs 81/08 circa l’obbligo di invio della consueta comunicazione annuale dei dati sanitari dei dipendenti con Allegato 3B, a carico dei medici competenti. Lo comunica l’Inail sul proprio sito. La norma prevede che il medico trasmetta le informazioni “entro il primo trimestre dell’anno successivo all’anno di riferimento”, quindi entro il 31 marzo 2021.


“Con precedente nota del 31.03.2020 (Prot. 0011056-31/03/2020) – spiega l’Inail citando la circolare del Ministero della Salute – era stata disposta la proroga al 31 luglio 2020 dell’invio dei dati allegato 3B relativi all’anno 2019; tuttavia, alla luce del carico di lavoro dei medici competenti, della difficoltà della situazione legata alla gestione dell’emergenza COVID-19, della peculiarità operativa della sorveglianza sanitaria periodica in questa fase pandemica, si ritiene opportuno sospendere l’invio dell’allegato 3B per tutto il 2021”.


“L’invio dell’allegato 3B, quale adempimento amministrativo, riveste una notevole importanza per il monitoraggio della sorveglianza sanitaria a cui sono sottoposti i lavoratori, tanto che in seno alla scrivente Direzione generale – conclude l’Inail – è stato istituito uno specifico gruppo tecnico, composto da istituzioni e società scientifiche, finalizzato al miglioramento dell’utilizzo dei dati e all’ottimizzazione della richiesta e della raccolta di informazioni da parte dei medici competenti”.

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Dimezzato credito d’imposta per la sanificazione: ecco tutte le info utili

La Legge di Bilancio 2021 ha ristretto i tempi utili a fruire dell’agevolazione del credito d’imposta per l’adeguamento agli ambienti di lavoro. Adesso la data ultima è il 30 giugno 2021 e ciò riduce anche la copertura di spesa autorizzata, dimezzandola e diventando di 1 miliardo.


Il credito è il cosiddetto Bonus Sanificazione previsto dal decreto Rilancio (Art. 120, DL 34/2020): un credito d’imposta è pari al 60% delle spese sostenute dai soggetti interessati, fino a un ammontare massimo di 80mila euro, al fine di rispettare le misure di contenimento contro la diffusione del Covid.


Il credito d’imposta è rivolto a imprese, associazioni, fondazioni ed enti del Terzo settore e riguarda le spese sostenute nel 2020. L’11 gennaio 2021 sono stati definiti i criteri di fruizione del credito da parte dell’Agenzia delle entrate, che è andata a modificare il provvedimento della stessa Agenzia datato 10 luglio 2020.


Si stabilisce così che i soggetti aventi i requisiti per richiedere il credito devono comunicare entro il 31 maggio 2021 all’Agenzia delle entrate l’ammontare delle spese ammissibili di sanificazione sostenute nel 2020. Il credito può essere utilizzato solo in compensazione. Inoltre, come previsto sempre dal DL 34/2020, tale credito è cedibile a terzi e anche in questo caso deve essere utilizzato entro il 30 giugno 2021.

Il codice per il modello F24


Nel provvedimento dell’11 gennaio (risoluzione n. 2/E, leggila qua), l’Agenzia delle entrate ha istituito il codice tributo per l’utilizzo del credito in compensazione tramite modello F24. Il codice è il 6918 denominato “Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro – articolo 120 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34”.


Gli interventi ammissibili


Fra le spese ammissibili ci sono quelle per:


Interventi edilizi necessari per il rifacimento di spogliatoi e mense;

Realizzazione spazi medici, ingressi e spazi comuni;

Acquisto di arredi di sicurezza; Investimenti in attività innovative, ivi compresi quelli necessari ad investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa;

Acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti. 

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