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I rischi per chi lavora al freddo, come prevenirli?

Non esistono parametri per definire il freddo. In linea generale, si può definire lavoro al freddo quello svolto a temperature inferiori a 15° se riguarda lavori sedentari e che implicano minimi movimenti.

Il rischio puù alto è per i lavori che si svolgono a temperature inferiori ai 5°, e in particolare per tutte operazioni svolte a temperature sotto lo zero, il rischio che il lavoratore corre è immediatograve e da valutare con la massima attenzione.

I disturbi provocati dal freddo

Il lavoro al freddo può provocare vari disturbi agli arti che vanno dalla semplice perdita di sensibilità a geloni. Nei casi più gravi invece, chi lavora al freddo è esposto a rischio ipotermia, un disturbo per cui l’individuo non è più in grado di regolare la sua temperatura interna e che può aver conseguenze drammatiche quali alterazioni dello stato di coscienzacoma e anche decesso.

Molto diffusi anche tra i lavoratori che lavorano a basse temperature i disturbi all’apparato muscoloscheletrico.

Alcuni consigli per la gestione del rischio nel DLgs 81/08

Prevedere un riscaldamento locale (raggi infrarossi) e evitare che si formino correnti d’aria. Prevedere tappetini termicamente isolanti. Evitare di creare escursione termica. Trascorrere i tempi di pausa in ambienti riscaldati. Utilizzare biancheria termica.

Per i lavoratori all’aperto, se le temperature fossero estremamente basse, è necessaro mettere in atto ulteriori misure: capanni, tettoie, indumenti più pesanti.

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