Inclusione delle sostanze reprotossiche nel DLgs 135/2024

Inclusione delle sostanze reprotossiche nel DLgs 135/2024

Il Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 135, entrato in vigore l’11 ottobre 2024, recepisce la Direttiva (UE) 2022/431 con l’obiettivo di estendere, nel Titolo IX del DLgs 81/2008, la tutela ai lavoratori esposti non solo ad agenti cancerogeni e mutageni ma anche a sostanze tossiche per la riproduzione (sostanze reprotossiche) classificate categoria 1A e 1B secondo il regolamento (CE) 1272/2008. Il decreto introduce nuovi limiti professionali e biologici (Allegati XLIII e XLIII‑bis) e rivede definizioni, ambiti applicativi e obblighi documentali, inclusi aggiornamenti agli articoli 26, 234, 235, 239 e 243 del DLgs 81/2008.

Principali novità e impatti operativi

Il decreto impone l’obbligo di aggiornamento del DVR, estendendolo alle sostanze reprotossiche, con valutazioni specifiche sulle fasi e modalità di esposizione e l’adozione di sistemi chiusi o riduzioni al minimo del rischio per quelle prive di soglia di sicurezza. Inoltre, rafforza la sorveglianza sanitaria gestita dal medico competente, con monitoraggi specifici per esposizioni rilevanti (es. piombo nelle lavoratrici in età fertile). Il Decreto introduce l’obbligo di conservare i registri di esposizione e le cartelle sanitarie per almeno cinque anni dopo la cessazione dell’attività espositiva.

Effetti per imprese e lavoratori: obblighi, rischi e opportunità

Le aziende devono procedere immediatamente all’adeguamento: aggiornare il DVR, organizzare formazione specialistica periodica per esposti, garantire misure tecniche e organizzative efficaci (es. sistemi chiusi, ventilazione adeguata) e rispettare i nuovi valori limite professionali e biologici. In caso di mancato adeguamento, le responsabilità ricadono sul datore di lavoro quanto a sorveglianza sanitaria, formazione e misure preventive previste dagli articoli introdotti dal decreto. Tuttavia, l’adeguamento consente anche una miglior reputazione aziendale e una maggiore conformità alle direttive europee, offrendo maggiore tutela ai lavoratori e potenziali vantaggi competitivi.

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