pensione

Pensione anticipata per lavori usuranti, domande al via il 1° maggio – Come fare

Arrivano le istruzioni Inps per la pensione anticipata delle categorie di lavoratori

Con il messaggio 1169/2021 l’INPS ha fornito le istruzioni per la presentazione delle domande di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti, con riferimento ai soggetti che hanno perfezionato i requisiti agevolati per l’accesso alla pensione nel 2022.

Per coloro che perfezionano i requisiti nel 2023 l’Istituto, con messaggio 1201/2022, fornisce le istruzioni per la presentazione della domanda entro il 1° maggio 2022.

Possono presentare domanda anche i dipendenti del settore privato che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti e che raggiungono il diritto alla pensione di anzianità con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, secondo le regole previste per queste gestioni speciali.

Il messaggio fornisce tutte le informazioni relative alle categorie di lavoratori che possono accedere al beneficio, i requisiti di età e anzianità contributiva, la decorrenza in base alla data di presentazione della domanda e la documentazione necessaria.


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Albo Formatori Unasf

Ispettorato Lavoro, scarica il regolamento per il nuovo albo dei formatori

Albo per formatori interni ed esterni all’Ispettorato: ecco i requisiti per i docenti e le aree tematiche

Con il decreto nr. 20/2022 il direttore generale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, ha adottato il regolamento sulle modalità di accesso all’albo dei formatori per l’attuazione del piano straordinario di formazione specialistica dello stesso INL. 

L’albo è suddiviso in sezione formatori “interna” ed “esterna”, con la prima rivolta al personale dell’INL, dell’INPS e dell’INAIL. La seconda, invece, è riservata ai professionisti esperti e altamente qualificati in possesso di requisiti di comprovata specializzazione per il conferimento di incarichi di docenza ai sensi dell’art. 7, c. 6 del Dlgs 165/2001 (leggi qui), nell’ambito delle materie oggetto di progetti formativi di elevato contenuto specialistico.

Le macro-aree dell’albo

L’albo dei formatori è articolato in macro-aree tematiche, come ad esempio:

  • lavoro;
  • previdenziale;
  • assicurativa;
  • contenzioso;
  • sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • penale;
  • procedura penale;
  • polizia giudiziaria;
  • medicina del lavoro;
  • medicina legale;
  • metodologia e tecnica ispettiva;
  • mediazione linguistica e culturale;
  • deontologia e ordinamento interno;
  • contratti pubblici;
  • bilancio e contabilità dell’INL;
  • sistemi operativi dell’INL.

I possibili docenti

Possono manifestare la disponibilità ad incarichi di docenza magistrati ordinari, amministrativi e contabili, dirigenti e funzionari dell’INL, dell’INPS e dell’INAIL, ivi compresi gli avvocati in servizio presso le rispettive Avvocature, o di altre amministrazioni pubbliche, di aziende private, di università o di consorzi universitari o di enti convenzionati, di associazioni, fondazioni, organismi internazionali, enti del Terzo Settore e liberi professionisti, nonché personalità di indiscusso valore scientifico e didattico, anche se in quiescenza.

Sarà il Comitato Tecnico-Scientifico presieduto dal direttore dell’INL – e composto da due membri dell’INL oltreché, eventualmente, integrato da un dirigente/funzionario INPS o INAIL – procede alla selezione dei candidati ai fini dell’iscrizione all’albo e all’individuazione dei contenuti dei corsi da attivare in coerenza con il Piano triennale della formazione.

👉 Scarica il regolamento integrale.

👉 Clicca qui per tutti gli allegati.


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formazione

Formazione datori di lavoro, dirigenti e preposti: nessuna novità almeno fino a giugno

L’Ispettorato del Lavoro chiarisce la nuova normativa, sarà la Conferenza Stato-Regioni a dettare le regole entro il 30 giugno 2022

Arrivano i chiarimenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro in merito agli obblighi di formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il riferimento è alle novità dell’art. 37 del DLgs n. 81/2008, così come modificato dall’art. 13 DL n. 146/2021 (leggi qui).

L’INL ha infatti pubblicato il 16 febbraio la circolare 1/2022 riguardante i nuovi adempimenti a carico del datore di lavoro, di dirigenti e preposti. In particolare, ora l’art.37 prevede che il datore di lavoro debba ricevere una “adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico” secondo un accordo da adottarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni entro il 30 giugno 2022. Tale accordo sarà fondamentale perché dovrà individuare:

  • durata, contenuti minimi e modalità della formazione obbligatoria a carico del datore di lavoro;
  • le modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria per i discenti di tutti i percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e delle modalità delle verifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa”.

Per quanto gli obblighi formativi di dirigenti e preposti, la nuova formulazione dell’art.37 prevede ora che anche queste figure ricevano “un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dall’accordo di cui al comma 2, secondo periodo”, rimettendone dunque la disciplina alla Conferenza da svolgersi entro il 30 giugno prossimo.

Inoltre, con specifico riferimento alla figura del preposto, il nuovo comma 7-ter dell’art.37 stabilisce che “per assicurare l’adeguatezza e la specificità della formazione nonché l’aggiornamento periodico dei preposti ai sensi del comma 7, le relative attività formative devono essere svolte interamente con modalità in presenza e devono essere ripetute con cadenza almeno biennale e comunque ogni qualvolta sia reso necessario in ragione dell’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi”.

In attesa delle nuove regole stabilite dalla Conferenza – specifica l’Ispettorato – “dirigenti e preposti dovranno pertanto essere formati secondo quanto già previsto dal vigente accordo n. 221 del 21 dicembre 2011 adottato dalla Conferenza permanente ai sensi del primo periodo del comma 2 dell’art. 37 del D.Lgs. n. 81/2008 e che non è stato interessato dalle modifiche introdotte dal D.L. n. 146/2021”. 

👉 Clicca qui per scaricare la circolare INL 1/2022


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Isi

Bando Isi Inail, proroga al 23 febbraio per upload della documentazione

Chi non rispetterà le nuove tempistiche sarà escluso dagli elenchi degli ammessi al bando Isi

L’Inail proroga al 23 febbraio 2022 alle ore 18 il termine ultimo per perfezionare l’upload della documentazione relativa al Bando Isi. Chi non effettua entro questa data il caricamento necessario vedrà decadere la propria ammissione agli elenchi.  La pubblicazione degli elenchi cronologici definitivi, contestualmente, è rinviata al 31 marzo 2022.

Destinatari dei finanziamenti Isi

L’iniziativa è rivolta a tutte le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di commercio industria, artigianato ed agricoltura e gli Enti del terzo settore, ad esclusione delle micro e piccole imprese agricole operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli. Queste ultime sono infatti destinatarie dell’iniziativa Isi agricoltura 2019-2020, pubblicata il 6 luglio 2020.

Risorse finanziarie destinate ai finanziamenti

Le risorse finanziarie destinate dall’Inail, ai progetti di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sono ripartite per regione/provincia autonoma e per 4 assi di finanziamento

Per gli Assi 1, 2 e 3 il finanziamento è costituito da un contributo in conto capitale fino al 65% delle spese ammissibili, sostenute e documentate, per la realizzazione del progetto. Il progetto da finanziare deve essere tale da comportare un contributo compreso tra 5 mila e 130 mila euro. Il limite minimo di spesa non è previsto per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

Per i progetti di cui all’asse 4 il progetto da finanziare deve essere invece tale da comportare un contributo compreso tra 2 mila e 50 mila euro.

Per maggiori info, visita il sito dell’Inail cliccando qui.


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Infortunio sul lavoro

Inail, meno morti sul lavoro nel 2021 ma incide la pandemia – I dati

Il focus a cura di Inail sui casi mortali e le denunce di infortunio tra gennaio e dicembre 2021

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e dicembre sono state 555.236 (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020), 1.221 delle quali con esito mortale (-3,9%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 55.288 (+22,8%). I dati sono fortemente influenzati dall’emergenza Covid

Il confronto tra il 2020 e il 2021 richiede molta prudenza. L’emergenza sanitaria, infatti, ha fortemente condizionato l’andamento infortunistico del 2020 e 2021, che rappresentano quindi anni “anomali” e poco rappresentativi per i confronti temporali. Per lo storico Inail, visitare la sezione Open data (clicca qui) dell’Istituto.

Casi mortali

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nel 2021 sono state 1.221, 49 in meno rispetto alle 1.270 registrate nel 2020 (-3,9%). Il confronto tra il 2020 e il 2021 degli open data mensili Inail. richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali, più di quelli delle denunce in complesso, risentono di una maggiore provvisorietà anche in conseguenza della situazione sanitaria, con il risultato di non conteggiare tempestivamente alcune “tardive” denunce mortali da contagio. Vi è un aumento solo dei decessi avvenuti in itinere, passati dai 214 casi del 2020 ai 248 del 2021 (+15,9%), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,9% (da 1.056 a 973).

La gestione Industria e servizi è l’unica a far registrare un segno negativo (-6,0%, da 1.106 a 1.040 denunce mortali), al contrario dell’Agricoltura, che passa da 113 a 128 denunce (+13,3%), e del Conto Stato da 51 a 53 (+3,9%). Dall’analisi territoriale emerge un aumento nel Sud (da 283 a 318 casi mortali), nel Nord-Est (da 242 a 276) e nel Centro (da 215 a 227). Il numero dei decessi, invece, è in calo nel Nord-Ovest (da 425 a 313) e nelle Isole (da 105 a 87).

17 gli incidenti mortali plurimi

Il decremento rilevato tra il 2021 e il 2020 è legato sia alla componente femminile, i cui casi mortali sono passati da 138 a 126 (-8,7%), sia a quella maschile, che è passata da 1.132 a 1.095 (-3,3%). Il calo riguarda le denunce dei lavoratori italiani (da 1.080 a 1.036) e comunitari (da 61 a 48), mentre quelle dei lavoratori extracomunitari passano da 129 a 137. Dall’analisi per fasce d’età emergono incrementi per gli under 34 (+6 casi) e per la classe 40-49 anni (+55), e decrementi in quelle 35-39 anni (-12) e over 50 (-98 decessi, da 852 a 754).

Alla data del 31 dicembre risultano 17 incidenti plurimi avvenuti nel 2021 per un totale di 40 decessi, 23 dei quali stradali (due vittime in provincia di Bari e due in quella di Torino a marzo, quattro in provincia di Ragusa, due in provincia di Bologna e due in provincia di Ferrara ad aprile, sette in provincia di Piacenza, due a Catanzaro a ottobre e due a dicembre a Modena).

Denunce di infortunio

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel 2021 sono state 555.236, 896 in più (+0,2%, contro il +2,1% della rilevazione al 30 novembre) rispetto alle 554.340 del 2020, sintesi di un decremento nel trimestre gennaio-marzo (-11%), di un incremento nel semestre aprile-settembre (+21%) e di un nuovo calo nel trimestre ottobre-dicembre (-16%), nel confronto tra i due anni.

I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un aumento degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+29,2%, da  62.217 a  80.389 casi). Sono diminuiti del 32% nel primo bimestre del 2021 e aumentati del 50% nel periodo marzo-dicembre (complice il massiccio ricorso allo smart working nell’anno 2020, a partire proprio dal mese di marzo), e un decremento del 3,5% (da  492.123 a  474.847) di quelli avvenuti in occasione di lavoro, calati dell’11% nel primo trimestre 2021, aumentati del 18% nel semestre aprile-settembre e calati di nuovo nel trimestre ottobre-dicembre (-22%).

Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nel 2021 è diminuito su base annua del 4,7% nella gestione Industria e servizi (dai 487.369 casi del 2020 ai 464.401 del 2021), è aumentato del 2,6% in Agricoltura (da 26.287 a 26.962) e del 57,0% nel Conto Stato (da 40.684 a 63.873). Si osservano incrementi generalizzati in quasi tutti i settori produttivi tranne, in particolare, in quelli dell’amministrazione pubblica (-27,4%) e, soprattutto, della Sanità e assistenza sociale, che nel 2021, pur distinguendosi ancora per numerosità di eventi (quasi 40mila denunce), presenta una riduzione del 53,1% degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro rispetto alle oltre 84mila denunce registrate nel 2020 (sintesi di un +164% del primo bimestre, di un -67% del periodo marzo-giugno, di un +14% nel bimestre luglio-agosto e di un -75% tra settembre e dicembre).

Meno infortuni femminili e decrementi generali nel Nord-Ovest

Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce soltanto nel Nord-Ovest (-9,2%), al contrario del Nord-Est (+6,4%), del Centro (+5,2%), delle Isole (+4,8%) e del Sud (+0,1%). Tra le regioni si registrano decrementi percentuali in tutte quelle dell’area Nord-Ovest, a cui si aggiungono la Provincia autonoma di Trento, la Campania e la Puglia, mentre gli incrementi percentuali più consistenti sono quelli di Molise, Umbria e Calabria.

Il lieve aumento che emerge dal confronto del 2020 e del 2021 è legato alla sola componente maschile, che presenta oltre 34mila denunce in più (da 320.609 a 354.679 denunce, pari al +10,6%), mentre quella femminile registra oltre 33mila casi in meno (da 233.731 a 200.557, pari a -14,2%). L’incremento ha interessato solo i lavoratori extracomunitari (+8,6%), al contrario di quelli italiani (-0,8%) e comunitari (-8,0%). L’analisi per età mostra incrementi tra gli under 34 (+20,5%) e per gli over 70 (+4,7%) e decrementi per i 35-69enni (-8,1%).


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