L’impiego di PLE (piattaforme di lavoro mobili elevabili) in gallerie in costruzione rientra nell’ambito delle disposizioni previste dal DLgs 81/2008, in particolare all’articolo 73, comma 5, che impone una formazione adeguata e specifica sull’uso delle attrezzature. A livello tecnico, si applicano le norme UNI EN 280:2015 per le piattaforme e UNI EN ISO 3449 per le strutture di protezione contro la caduta di oggetti (FOPS). In contesti ad alto rischio come le gallerie, queste disposizioni diventano imprescindibili per la tutela degli operatori.
Visibilità e ventilazione: condizioni ambientali critiche
Le gallerie in fase di scavo presentano condizioni particolarmente insidiose. Una scarsa illuminazione può compromettere la visibilità, rendendo difficile la manovra della PLE e aumentando il rischio di urti o ribaltamenti. Inoltre, una ventilazione insufficiente può favorire l’accumulo di gas o polveri pericolose, mettendo a rischio la salute degli operatori e aumentando il pericolo di esplosioni o intossicazioni.
Disgaggio e applicazione del pre-spritz
Prima di avvicinarsi al fronte con la piattaforma, è obbligatorio procedere con il disgaggio, cioè la rimozione di eventuali porzioni instabili di roccia o calcestruzzo. Questa operazione deve essere eseguita con martelli pneumatici o punte in grado di agire in sicurezza senza creare ulteriori instabilità. In molti casi si applica anche il pre-spritz, una prima spruzzata di calcestruzzo che stabilizza il fronte e riduce il distacco di micro-frammenti. È fondamentale mantenere l’area libera da ostacoli per garantire una via di fuga sicura.
Protezioni FOPS obbligatorie sulle piattaforme
Le PLE utilizzate in prossimità del fronte di scavo devono essere dotate di sistemi FOPS (Falling Object Protective Structure), progettati secondo la norma UNI EN ISO 3449. Tali strutture devono resistere all’impatto di materiali pesanti senza compromettere la stabilità dell’attrezzatura. La loro installazione è indispensabile per proteggere gli operatori dalla caduta di materiali, e deve essere eseguita senza alterare le caratteristiche tecniche della piattaforma.
Controllo accessi e compiti delle figure di cantiere
La responsabilità della sicurezza è condivisa tra il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE), il Direttore di cantiere e i Preposti. Queste figure devono assicurare che accedano al fronte solo operatori abilitati e dotati di formazione specifica. Inoltre, devono verificare che siano rispettate tutte le procedure operative previste, compreso il disgaggio e l’uso corretto dei DPI. L’area deve essere interdetta a soggetti non autorizzati fino al termine delle attività ad alto rischio.
Valutazione dei rischi: un approccio dinamico
La valutazione del rischio in galleria deve tener conto di diversi fattori: caratteristiche geologiche del terreno, metodo di avanzamento, tipo di macchinari utilizzati, velocità dello scavo e operazioni da eseguire. È necessario adottare soluzioni tecniche che riducano l’esposizione al pericolo, come la meccanizzazione dei processi, la riduzione del tempo di permanenza al fronte e l’adozione di precise procedure operative. La definizione dei ruoli e delle responsabilità deve essere puntuale e tracciabile.
DPI e requisiti di ancoraggio
L’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI) è regolato dall’allegato VI del DLgs 81/2008. Gli operatori devono indossare imbracature collegate a sistemi di trattenuta o anticaduta. Le navicelle delle PLE prevedono di norma punti di ancoraggio per la trattenuta, che devono resistere almeno a 3 kN. Tuttavia, se si adottano sistemi anticaduta, il punto di ancoraggio deve avere una resistenza minima di 10 kN, come richiesto dalle norme tecniche vigenti.
Obblighi formativi e prevenzione attiva
Il datore di lavoro è tenuto a formare gli operatori sull’uso delle PLE in ambienti confinati o ad alto rischio, come le gallerie. La formazione deve essere pratica, mirata e aggiornata, con particolare attenzione alle procedure di emergenza, all’uso dei DPI e alle manovre sicure in condizioni critiche. È importante promuovere una cultura della prevenzione attiva, in cui ogni operatore si senta partecipe e responsabile della propria sicurezza e di quella degli altri.