Sono 6mila 196 le sospensioni di attività d’impresa. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro rende noti i risultati dell’attività di ispezione messa in campo dall’1 gennaio al 30 settembre 2022 su input della Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro.
I dati e le sospensioni di attività
Sono state 12mila 522 le ispezioni effettuate in materia di salute e sicurezza e hanno riguardato tutti i settori produttivi, con un focus particolare su quelli a maggiore rischio infortunistico, tra i quali l’edilizia.
Rilevante la percentuale di irregolarità riscontrata, pari ad oltre l’83%; 6mila 196 i provvedimenti di sospensione dell’attività di impresa complessivamente adottati: 4.085 per impiego di personale in nero e 2.111 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.
A seguito dell’adozione delle sospensioni, l’83% delle imprese ha provveduto alla regolarizzazione
e, conseguentemente, i provvedimenti adottati dagli ispettori sono stati revocati.
Il direttore dell’INL, Bruno Giordano
“È utile sottolineare il dato delle sospensioni – dichiara il direttore dell’Ispettorato, Bruno Giordano
– sotto un duplice profilo: quello dell’incremento dei provvedimenti (basti pensare che nell’arco del
2021 erano stati adottati 3.971 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, mentre nei soli
primi 9 mesi di quest’anno le sospensioni sono state 6.196) e quello della regolarizzazione conseguente ai provvedimenti. Una percentuale così elevata di revoche, pari all’83%, testimonia un forte impatto in materia di recupero della legalità come lavoro regolare e sicuro”.
Il dato è alto, ma occorre semplificare la normativa
“Il dato è forte e preoccupante – afferma Unasf Conflavoro PMI -, ma è anche giunto il momento di rivedere la normativa in senso più “accessibile” per le imprese, il che non significa assolutamente renderla più leggera negli obblighi, ma facilitare l’adempimento di questi obblighi. In che modo? Con una semplificazione normativa, appunto, con una formazione differente e soprattutto sostenendo le imprese nei tanti, e giusti, adempimenti al dlgs 81/08. La Sicurezza sul Lavoro deve essere una priorità“.
Unasf Conflavoro PMI, insieme alle altre maggiori associazioni HSE riunite nell’Italian Summit HSE, sta lavorando ad una serie di proposte per la semplificazione normativa, una nuova formative e una proposta di credito di imposta per sostenere le aziende nei costi per l’adempimento agli obblighi previsti dal dlgs 81/08.