centrali idroelettriche

Centrali idroelettriche, criticità e rischi

Sull’analisi dettagliata dei rischi e delle problematiche di gestione legate alle apparecchiature delle centrali idroelettriche si concentra un fact sheet dell’Inail, disponibile nel catalogo delle pubblicazioni sul sito dell’Istituto. In particolare, viene evidenziata la valutazione dei rischi a cui sono esposti i lavoratori di questi impianti.

I livelli di sicurezza in dighe e centrali idroelettriche

Le dighe possono essere distinte in dighe murarie, progettate per contrastare la spinta dell’acqua sfruttando la massa o la resistenza meccanica della struttura arcuata; dighe in materiale sciolto, che sfruttano la resistenza di massa del materiale; altri tipi di strutture minori, realizzate anche con tecniche di bioarchitettura utilizzate per regolare il flusso delle acque.

Gli scarichi delle acque vanno dimensionati in base ai dati di piovosità dell’area e la struttura deve possedere sistemi di rilevazione per eventuali cedimenti o infiltrazioni. Anche nelle centrali idroelettriche il processo di trasformazione in energia deve essere opportunamente controllato. Il fact sheet elenca in dettaglio l’iter di passaggio, sottolineando che nelle dighe di recente costruzione o in quelle ristrutturate è prevista una rete di sensori di monitoraggio di ogni componente, che segnalano eventuali anomalie e permettono anche di attivare automaticamente azioni.

I criteri principali di valutazione dei rischi

Se le dighe possono costituire una possibile fonte di rischio per l’incolumità delle popolazioni, altrettanto può dirsi per i lavoratori addetti a gestione e manutenzione.

Essendo le centrali idroelettriche ubicate principalmente in zone impervie, il documento sottolinea i rischi legati alle vie di comunicazione e l’esposizione a basse temperature d’inverno e a quelle elevate in estate. Negli ambienti al chiuso, oltre ai rischi termici, va fatta anche una verifica della stabilità delle strutture, la presenza di luoghi idonei per la permanenza come dormitori e servizi igienici e di vie di fuga idonee in caso di emergenza.

Nelle fasi di manutenzione, poi, i lavoratori sono esposti a rischi specifici, che vanno dalle cadute dall’alto per l’uso di scale e trabattelli, allo scivolamento, alla caduta di oggetti, senza tralasciare gli altri rischi di varia natura derivanti dall’utilizzo di lubrificanti e vernici o di attrezzature a pressione.

Le misure di prevenzione per i lavoratori

Le maggiori criticità a cui vanno incontro le centrali idroelettriche, sottolineano gli autori nella parte finale dello studio, sono da registrarsi nelle fasi di costruzione dell’invaso e della centrale, nelle loro modifiche e nelle successive attività di manutenzione.

Viene raccomandato di curare l’efficienza degli apparecchi a pressione che azionano i sistemi di regolazione delle portate d’acqua con accurati controlli periodici; di porre la massima attenzione agli effetti del rumore, le cui emissioni sonore possono essere ridotte da una puntuale manutenzione.

Se la misura di valori superiori a 80 decibel è considerata tale da richiedere azioni di bonifica o l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, è necessario considerare gli effetti extra uditivi di valori superiori a 60 decibel che sono causa di stress, insonnia e gastriti.

Se non è possibile ridurre l’esposizione ai rischi anche utilizzando attrezzature specifiche, può essere necessario dotare i lavoratori delle centrali idroelettriche di dispositivi di protezione e di indumenti idonei, come tute da lavoro, guanti protettivi, scarpe con rinforzi in acciaio e suole antiscivolo insieme a dispositivi di protezione di udito e vista. Fondamentale resta l’attività di formazione, che deve essere specifica e tarata sull’attività svolta in centrale.      

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