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Sicurezza sul lavoro: come applicare il modello della Just Culture nelle imprese

La Just Culture è una declinazione concreta, soprattutto in ambito organizzativo, del concetto di “cultura della sicurezza” che si inserisce all’interno dell’impianto normativo stabilito dal Testo Unico sulla Sicurezza. In particolare, l’art. 15 del DLgs 81/2008 elenca le misure generali di tutela, tra cui l’eliminazione dei rischi alla fonte, la valutazione dei rischi residui e l’informazione e formazione adeguata dei lavoratori.

Definizione e caratteristiche di Just Culture

Il concetto di Just Culture, ovvero “cultura della giustizia”, nasce dalla consapevolezza che per migliorare realmente la sicurezza nelle organizzazioni sia necessario abbandonare un approccio esclusivamente colpevolista e punitivo in caso di errore.

Tradizionalmente, gli errori sul lavoro venivano trattati come fallimenti individuali da punire, alimentando un clima di silenzio e sfiducia. La Just Culture propone un cambio di prospettiva: l’errore umano, se non intenzionale, deve diventare occasione di apprendimento, non di punizione.

Tre sono i pilastri di questa cultura:

  • Distinzione tra errore e colpa: gli errori commessi senza dolo o colpa grave non vanno puniti, ma analizzati;
  • Analisi sistemica: si valutano i fattori organizzativi, procedurali o ambientali che possono aver contribuito all’errore;
  • Ambiente di fiducia: si incoraggia la segnalazione degli errori e dei quasi-incidenti per evitare che si ripetano.

Una Just Culture efficace non elimina la responsabilità individuale, ma la contestualizza, creando un equilibrio tra giustizia, apprendimento e prevenzione.

I vantaggi pratici della Just Culture per aziende e lavoratori

L’adozione del modello Just Culture offre vantaggi concreti sia per le imprese che per i lavoratori. Anzitutto, favorisce un miglioramento continuo dei processi aziendali, poiché gli errori diventano occasioni per correggere criticità operative o organizzative.

Le imprese che adottano questo approccio beneficiano di:

  • Maggiore prevenzione degli infortuni, grazie alla tempestiva segnalazione dei rischi;
  • Crescita della fiducia interna, perché i lavoratori si sentono tutelati e ascoltati;
  • Riduzione dello stress da paura di ritorsioni, con impatti positivi sul benessere e sulla motivazione;
  • Reputazione aziendale rafforzata, soprattutto in contesti in cui la cultura della sicurezza è un fattore distintivo.

Per i lavoratori, il valore aggiunto si manifesta nella possibilità di contribuire attivamente al miglioramento della sicurezza, in un contesto di collaborazione e responsabilizzazione.

Attenzione, però: è indispensabile che l’organizzazione definisca in modo chiaro quali comportamenti rientrano nella sfera accettabile e quali rappresentano invece violazioni intenzionali, che devono comunque essere sanzionate. Solo in questo modo è possibile evitare che la Just Culture venga fraintesa come una “cultura del perdono totale”.

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