Tutela della salute e sicurezza sul lavoro nei sistemi automatizzati

Tutela della salute e sicurezza sul lavoro nei sistemi automatizzati

L’evoluzione dei sistemi automatizzati e dell’intelligenza artificiale sta ridefinendo in profondità l’organizzazione del lavoro. Per rispondere a queste trasformazioni, l’Unione Europea ha aggiornato il proprio impianto normativo con l’obiettivo di garantire la tutela della salute e della sicurezza nei nuovi contesti operativi. Tre strumenti legislativi giocano un ruolo centrale in questo scenario: il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale, la Direttiva sulle macchine e la Direttiva sul lavoro tramite piattaforme digitali.

Il Regolamento sull’IA introduce obblighi specifici per gli sviluppatori e gli utilizzatori di sistemi considerati ad alto rischio, tra cui rientrano quelli destinati alla gestione dei rapporti di lavoro e della sicurezza. La nuova Direttiva Macchine, che sostituisce la precedente Direttiva 2006/42/CE, estende il proprio ambito di applicazione alle tecnologie emergenti e integra aspetti legati alla cybersecurity. 

Infine, la Direttiva sulle piattaforme digitali disciplina le condizioni di lavoro per i lavoratori gestiti da algoritmi, stabilendo principi di trasparenza, equità e accesso ai diritti fondamentali.

Nuove tecnologie e nuovi rischi: cosa cambia per la sicurezza con i sistemi automatizzati

L’introduzione di sistemi automatizzati e intelligenti comporta anche una serie di rischi specifici che non possono essere ignorati. L’automazione modifica profondamente l’interazione tra uomo e macchina, generando nuove sfide in termini di responsabilità, monitoraggio e prevenzione. L’uso dell’intelligenza artificiale nella gestione delle risorse umane e nella sorveglianza dei lavoratori, per esempio, può incidere sulla privacy, sul benessere psicologico e sull’autonomia decisionale.

Un altro ambito critico riguarda la progettazione sicura delle macchine intelligenti. L’interazione uomo-robot, sempre più diffusa nelle linee produttive e nei servizi, richiede standard aggiornati che garantiscano non solo l’integrità fisica dei lavoratori, ma anche la capacità dei sistemi di adattarsi in modo sicuro agli imprevisti e agli errori umani. La nuova Direttiva Macchine prevede l’integrazione di requisiti relativi alla protezione contro le manipolazioni dei software e alla gestione sicura degli aggiornamenti automatici.

La valutazione dei rischi deve dunque essere completamente ripensata. I tradizionali modelli di analisi vanno integrati con nuove metodologie in grado di tenere conto delle interazioni uomo-sistema, delle dinamiche algoritmiche e dell’affidabilità del software. Per questo è essenziale che le aziende si dotino di competenze interne o di consulenze specialistiche per affrontare la transizione in modo strutturato.

Le implicazioni per imprese, RSPP e lavoratori

Per le imprese, l’adeguamento alle nuove normative rappresenta una sfida complessa ma non rinviabile.

I datori di lavoro sono chiamati a garantire che le nuove tecnologie siano integrate nel rispetto dei principi fondamentali di prevenzione e protezione. In particolare, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) dovrà aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) tenendo conto delle modifiche organizzative e tecnologiche introdotte dai sistemi automatizzati.

Il ruolo del RSPP assume una nuova centralità, diventando mediatore tra l’innovazione tecnica e le esigenze di tutela dei lavoratori. Le competenze richieste includono una conoscenza di base delle logiche algoritmiche, la capacità di dialogare con ingegneri e sviluppatori e l’aggiornamento costante sulle novità normative. Parallelamente, i lavoratori devono essere adeguatamente formati per comprendere il funzionamento delle nuove tecnologie, riconoscere situazioni a rischio e partecipare attivamente alla cultura della prevenzione.

L’adozione di sistemi automatizzati non deve quindi essere vista solo come un cambiamento tecnologico, ma come una vera e propria trasformazione culturale. Solo con un approccio integrato tra innovazione, formazione e partecipazione attiva sarà possibile coniugare produttività e sicurezza nei nuovi contesti del lavoro digitale.

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