Agenti patogeni in ambiente lavorativo: quando una puntura di insetto può causare incidenti gravi

Agenti patogeni in ambiente lavorativo: quando una puntura di insetto può causare incidenti gravi

Il tema degli agenti patogeni, si inserisce nel rischio biologico regolato dal DLgs 81/2008, che richiede ai datori di lavoro di valutare tutti gli agenti patogeni presenti in ambiente lavorativo e includere tali rischi nel Documento di Valutazione dei Rischi.

In casi specifici, come per gli interventi agricoli o forestali, l’allergia a imenotteri (vespe, api, calabroni) richiede particolare attenzione: il mancato riconoscimento può portare a shock anafilattico e, nei casi peggiori, anche alla morte. Da qui l’importanza di misure preventive e di sorveglianza sanitaria adeguata.

Dinamiche degli incidenti causati da punture

Sono emersi due casi emblematici in tali contesti a rischio agenti patogeni:

1. Raccolta di melari in apicoltura
Un lavoratore impegnato nella raccolta di melari su un terreno esterno ha accusato un malore immediato, mentre era vicino al furgone. Nonostante l’assenza di segni visibili di puntura, l’autopsia ha confermato la causa del decesso: shock anafilattico da imenottero. Non risultavano precedenti allergie, né era stato sottoposto a test specifici. Il fattore causale indicato: “presenza di insetti”.

2. Irrigazione dei campi con sollevamento peso
Durante il trasporto di una pompa di 60–70 kg, un lavoratore è stato punto alla mano mentre sollevava, compromettendo la presa e subendo lo schiacciamento dell’arto. Il report ha rilevato come causa principale: “vespa punge mano dell’infortunato facendogli perdere la presa del carico in spostamento”.

Agenti patogeni nelle attività agricole

Nel settore agro-zootecnico gli imenotteri rappresentano un rischio concreto. Le punture possono causare irritazioni locali, ma nei soggetti sensibili determinano orticaria, vomito, difficoltà respiratoria e shock anafilattico, talvolta fatale. I rischi aumentano con punture multiple.

Prevenzione consigliata:

  • accertamento della sensibilità agli imenotteri e, se necessario, terapia mirata (cortisone o adrenalina);
  • igienizzazione di attrezzature, sapiente uso dei DPI e divieto di mangiare o fumare durante le operazioni;
  • lavaggio corretto delle mani e disinfezione dopo l’uso dei DPI;
  • soggetti allergici devono portare un kit di emergenza e valutare la vaccinazione contro il veleno degli imenotteri.

Riconoscere insetti e prevenire il rischio

È essenziale riconoscere le specie più comuni:

  • Ape domestica (Apis mellifera): colonia agricola, sciami in primavera, pericolosa se molestata;
  • Vespa comune (Polistes): piccoli nidi sotto grondaie, non particolarmente aggressiva ma vigile nella difesa;
  • Vespa di terra (Vespula germanica): aggressiva, nidi nel terreno o sotto fessure, colonie numerose;
  • Calabrone (Vespa crabro): generalmente indifferente, ma con punture dolorose e veleno in quantità elevata.

I nidi si formano in primavera e rappresentano la prima fonte di rischio: le strutture instabili, soggette a vibrazioni o lavori notturni, possono scatenare attacchi collettivi.

Implicazioni operative per le aziende

Per ridurre il rischio da punture di insetti le aziende devono:

  • includere il rischio biologico specifico nel DVR, con focus su microclima, agenti chimici e biologici;
  • prevedere sorveglianza sanitaria, allergologia e vaccini specifici per lavoratori a rischio;
  • istruire sul riconoscimento di nidi e insetti, incluse modalità di prevenzione e protezione (DPI, kit emergenza, divieto di alimentarsi in cantiere);
  • inserire nel DVR e nelle procedure operative lo spostamento set attrezzature, considerando il potenziale impatto di una puntura in situazioni di fatica fisica o lavori solitari

Vantaggi, sfide e raccomandazioni

Vantaggi: prevenire gravi reazioni allergiche riduce infortuni segnalati, assenze e imprevisti in ambienti operativi. Migliora la sicurezza lavorativa e facilita l’efficacia dei soccorsi

Sfide: individuazione dei soggetti sensibili richiede formazione e test specifici. Servono sorveglianza sanitaria e dotazione farmaci/kit. Necessaria una cultura organizzativa che consideri anche i rischi biologici “minori”

Raccomandazioni: integrare nel DVR la valutazione del rischio biologico da insetti, sensibilizzare siti operativi su presenza di nidi, programmare interventi di disinfestazione e formazione periodica, specialmente in contesti esterni o stagionali

Un’efficace gestione di igiene e sicurezza richiede un apposito sistema organizzato, affidato al datore di lavoro, all’RSPP, al medico competente e al RLS, con strumenti quali DVR, formazione, sorveglianza sanitaria e procedure emergenziali. Soltanto un approccio coerente e integrato consent’e di creare ambienti lavorativi salubri, conformi e resilienti.

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