La sicurezza sul lavoro non può essere garantita soltanto dall’osservanza tecnica delle norme, ma richiede un impegno attivo e costante da parte della dirigenza. Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro e, prima ancora, il DLgs 19 settembre 1994, n. 626, attribuiscono ai dirigenti e ai preposti una responsabilità diretta e personale in materia di tutela della salute e sicurezza. Tali normative delineano un quadro preciso in cui il management aziendale deve non solo rispettare gli obblighi di legge, ma anche promuovere una cultura della sicurezza che coinvolga attivamente tutti i livelli dell’organizzazione. In questo contesto, la figura del manager diventa centrale: egli non è soltanto un attuatore di adempimenti, ma un leader chiamato a guidare con l’esempio e a trasformare la sicurezza in un valore condiviso.
Una leadership che va oltre le procedure
Negli ultimi anni, le imprese hanno implementato strumenti di gestione strutturata della sicurezza: valutazione dei rischi, DVR, procedure operative, corsi obbligatori. Tuttavia, questi strumenti da soli non sono sufficienti a ridurre in modo significativo gli incidenti sul lavoro. Spesso si assiste a un “plateau” nei risultati, che può essere superato solo attraverso un cambio di paradigma: serve una leadership manageriale capace di mettere al centro i fattori umani e relazionali.
Il manager efficace è colui che sa ridurre l’incertezza tra i lavoratori, trasmette una visione chiara, comunica con empatia, stimola l’engagement e si fa punto di riferimento nei momenti di crisi. È colui che riesce a creare un ambiente di fiducia, in cui ogni lavoratore si senta parte attiva del processo di prevenzione.
Guidare con l’esempio: il valore del comportamento
La credibilità del manager si costruisce quotidianamente. Non basta parlare di sicurezza: bisogna incarnarla nei propri comportamenti. Il dirigente deve intervenire di fronte a prassi scorrette, valorizzare le buone pratiche e incentivare comportamenti virtuosi. Questa coerenza favorisce la responsabilizzazione dei lavoratori e stimola un apprendimento organizzativo continuo, in cui l’errore non viene nascosto, ma analizzato e corretto.
Il coinvolgimento diretto della leadership, inoltre, rafforza la consapevolezza dei rischi: quando i vertici aziendali dimostrano attenzione e impegno, il messaggio arriva chiaro a tutta l’organizzazione.
Obblighi normativi e implicazioni operative
Secondo quanto previsto dagli articoli 18 e 19 del DLgs 81/08, i dirigenti devono collaborare alla valutazione dei rischi, garantire la sorveglianza sanitaria, vigilare sull’uso dei DPI e assicurare la formazione dei lavoratori. L’inosservanza di questi obblighi può comportare sanzioni penali, amministrative e, nei casi più gravi, la sospensione dell’attività produttiva.
Un ruolo attivo del management consente di gestire con tempestività situazioni critiche, migliorare l’efficienza dei processi e prevenire eventi che possono impattare sull’operatività e sulla reputazione dell’azienda.
Cultura organizzativa e benessere collettivo
La leadership in materia di sicurezza non si limita a gestire il rischio, ma contribuisce alla costruzione di una cultura aziendale positiva. Promuovere un ambiente di fiducia psicologica, in cui i lavoratori possano segnalare senza timore criticità o comportamenti a rischio, è fondamentale per attivare meccanismi virtuosi di prevenzione. L’adozione di sistemi di gestione della sicurezza come previsto dalla ISO 45001, con il coinvolgimento diretto del top management, rappresenta un ulteriore passo verso un modello integrato e sostenibile.
Quando la sicurezza diventa parte integrante degli obiettivi aziendali, si rafforza la coerenza tra performance economica, sostenibilità e responsabilità sociale.
Le competenze richieste al manager moderno
Il manager orientato alla sicurezza deve possedere competenze tecniche e relazionali. Deve conoscere il quadro normativo, comprendere i fattori di rischio, comunicare in modo efficace, gestire i conflitti e coordinare il team anche in situazioni di emergenza. Deve inoltre garantire percorsi formativi continui e personalizzati, supportare il reinserimento del personale dopo un infortunio e utilizzare strumenti digitali per monitorare gli indicatori di rischio e il rispetto delle scadenze normative.
Vantaggi per l’impresa e per i lavoratori
Una leadership forte in materia di sicurezza genera benefici concreti. Le aziende riducono incidenti e malattie professionali, contengono i costi assicurativi e legali, migliorano la reputazione e attraggono talenti. I lavoratori operano in un contesto più protetto, partecipano attivamente alla vita aziendale, aumentano la loro motivazione e percepiscono un maggiore benessere psicofisico.
Il cambiamento non avviene dall’alto né dal basso, ma nel punto in cui le due forze si incontrano: ed è proprio lì che si colloca la leadership del manager.