I MOCA, ovvero i Materiali e Oggetti destinati al Contatto con Alimenti, comprendono un’ampia gamma di prodotti come imballaggi, utensili, contenitori, macchinari e superfici che possono entrare in contatto diretto o indiretto con i cibi. La normativa in materia impone che questi materiali non trasferiscano sostanze in grado di nuocere alla salute umana, né alterino la composizione degli alimenti o le loro caratteristiche organolettiche.
Dal regolamento europeo alla disciplina nazionale
Il riferimento principale è il Regolamento CE 1935/2004, che stabilisce requisiti generali per tutti i materiali destinati al contatto alimentare. Tale regolamento è affiancato dal Regolamento CE 2023/2006, che disciplina le buone pratiche di fabbricazione, fondamentali per assicurare qualità e sicurezza costanti nella produzione.
In Italia, il DLgs 29/2017 ha recepito la normativa europea e introdotto un sistema sanzionatorio specifico in caso di inosservanza. Le imprese che producono, trasformano o utilizzano MOCA sono tenute a garantire la conformità dei materiali attraverso una dichiarazione scritta, che deve accompagnare ogni prodotto destinato all’uso alimentare. Questo documento ha una funzione chiave in termini di rintracciabilità e responsabilità.
Categorie di materiali interessati: rischi e specificità
L’elenco delle categorie coperte dalla normativa comprende materiali plastici, metalli e leghe, vetro, carta e cartone, ceramica, gomma, silicone, legno, tessili e materiali rivestiti. Ciascun materiale presenta criticità specifiche: ad esempio, la migrazione di metalli pesanti dai contenitori metallici, il rilascio di sostanze organiche nei polimeri plastici, oppure la porosità di ceramiche e materiali naturali che può compromettere l’igiene.
Per ciascuna categoria, sono previsti regolamenti specifici o linee guida tecniche che stabiliscono i limiti di migrazione, le condizioni d’uso e le modalità di verifica.
Obblighi per le aziende alimentari e gestione nel sistema HACCP
Le aziende che operano nel settore alimentare devono integrare nel loro sistema di autocontrollo HACCP anche la gestione dei MOCA. È necessario documentare l’origine dei materiali utilizzati, conservarne le dichiarazioni di conformità, indicare le condizioni di impiego e pianificare controlli periodici sulle forniture.
La documentazione deve essere sempre aggiornata e facilmente accessibile in caso di ispezione da parte dell’autorità competente. In caso di utilizzo di materiali attivi o intelligenti, ossia in grado di modificare le caratteristiche dell’alimento o interagire con esso, sono richiesti ulteriori test specifici a supporto dell’idoneità.
Le conseguenze in caso di non conformità
La mancata conformità dei MOCA comporta sanzioni rilevanti, come previsto dal DLgs 29/2017. Le ammende possono arrivare fino a 80.000 euro, in base alla gravità della violazione. Le infrazioni più comuni includono l’assenza della dichiarazione di conformità, l’uso di materiali non certificati, la mancanza di tracciabilità e il superamento dei limiti di migrazione delle sostanze.
Anche la semplice inosservanza delle buone pratiche di fabbricazione può costituire violazione sanzionabile, a testimonianza dell’importanza attribuita alla prevenzione dei rischi per la salute pubblica.
Strumenti operativi a supporto della conformità
Per facilitare la gestione dei MOCA, molte imprese utilizzano strumenti digitali integrati nei software per la sicurezza alimentare, che permettono di catalogare i materiali utilizzati, archiviare le dichiarazioni di conformità e pianificare i controlli periodici. Questi strumenti risultano particolarmente utili nelle piccole e medie imprese che devono gestire fornitori, materiali diversi e audit ispettivi.
In ogni caso, la conformità ai requisiti normativi non può essere delegata: resta una responsabilità diretta dell’impresa, che deve garantire prodotti sicuri lungo tutta la filiera alimentare.