Le cucine presenti sulle navi, siano esse commerciali o destinate alla pesca, rappresentano ambienti ad alta esposizione a rischi infortunistici, biologici e ambientali. La natura dinamica dell’ambiente marino, unita alla presenza di attrezzature e impianti potenzialmente pericolosi, rende necessaria una gestione attenta della sicurezza. Le linee guida INAIL pongono l’attenzione su procedure operative, prevenzione e formazione, con l’obiettivo di ridurre gli incidenti e promuovere la salute dei lavoratori.
Obblighi e compiti delle figure aziendali a bordo
Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire la sicurezza dei lavoratori marittimi, attuando un sistema di prevenzione e protezione efficace. Deve individuare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e organizzare un piano che preveda:
- Valutazione dei rischi specifici legati all’ambiente cucina
- Formazione adeguata del personale
- Dotazione di dispositivi di protezione individuale (DPI)
- Procedure di igiene e pulizia, comprese le emergenze
La collaborazione con il medico competente è necessaria per monitorare la salute degli operatori e programmare interventi mirati in relazione all’esposizione professionale.
Tagli, ustioni e cadute: la tipologia dei rischi più frequenti
Tra i pericoli principali figurano gli infortuni da taglio causati da coltelli, affettatrici e tritacarne. A questi si sommano le ustioni legate all’utilizzo di forni, fornelli e friggitrici. Inoltre, le superfici bagnate o unte, soprattutto in caso di mare mosso, possono causare scivolamenti e cadute.
Tutti gli strumenti devono essere in buone condizioni, dotati di dispositivi di protezione e accompagnati da manuali d’uso. È inoltre essenziale che il personale indossi calzature antiscivolo e utilizzi guanti resistenti al calore quando necessario.
Gestione dei rifiuti e igiene ambientale: prevenzione sanitaria continua
L’igiene è parte integrante della sicurezza. Le superfici devono essere disinfettate regolarmente, soprattutto nei punti critici come piani di lavoro, lavelli e aree di stoccaggio alimentare. In caso di rottura di vetri o stoviglie, è obbligatorio utilizzare strumenti appositi (scopa e paletta) e smaltire i frammenti in contenitori adeguati.
Il corretto smaltimento dei rifiuti organici e non, unito alla manutenzione periodica degli impianti, previene proliferazioni batteriche e contaminazioni crociate, proteggendo la salute dell’equipaggio e la salubrità degli alimenti.
Movimentazione manuale, microclima e rumore: fattori di rischio spesso trascurati
Il personale delle cucine navali è sottoposto a sforzi fisici, come il sollevamento di carichi pesanti (pentole, sacchi di viveri) o a posture prolungate. È quindi necessario prevedere accorgimenti ergonomici, percorsi sgombri e attrezzature di supporto. Il microclima va monitorato per evitare eccessi di calore, mentre la rumorosità degli impianti richiede, ove necessario, la fornitura di protezioni acustiche.
Sicurezza impiantistica e rischio incendio
Gli impianti elettrici, di aspirazione e climatizzazione devono essere progettati secondo standard navali e mantenuti con controlli periodici. I rischi principali sono quelli da corto circuito, accumulo di grassi nei condotti e surriscaldamento delle apparecchiature.
Devono essere presenti estintori in numero adeguato, ben visibili, e il personale deve essere formato sulle modalità di utilizzo e sulle procedure da seguire in caso d’incendio. L’addestramento deve prevedere anche prove pratiche in simulazione.
Formazione e cultura della sicurezza: elementi imprescindibili
La formazione del personale di cucina a bordo è fondamentale e deve riguardare:
- L’utilizzo corretto delle attrezzature
- Le tecniche di prevenzione dei rischi
- Le norme igienico-sanitarie in ambiente navale
- La gestione delle emergenze e l’uso dei DPI
Una formazione efficace, aggiornata periodicamente e arricchita da addestramento pratico, consolida la cultura della sicurezza e riduce concretamente la probabilità di infortuni o malattie professionali.