La pesca professionale continua a essere una delle attività più rischiose per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Le moderne imbarcazioni, se da un lato aumentano la capacità produttiva, dall’altro introducono nuove esposizioni e aggravano i pericoli già presenti a bordo.
Come il clima condiziona il settore ittico
Sulla coperta dei pescherecci, i lavoratori sono esposti a condizioni meteorologiche critiche: caldo intenso, freddo pungente, vento e umidità. Il passaggio frequente da ambienti freddi, come le celle frigorifere, alle aree esterne aggrava l’impatto termico sul corpo. Queste escursioni possono provocare colpi di calore, iperpiressia e affaticamento, compromettendo la prontezza e aumentando il rischio di errori e infortuni. Il freddo, inoltre, è una delle principali cause di disturbi osteoarticolari e respiratori, soprattutto se associato a fumo e vibrazioni.
Esposizione solare: un rischio concreto
I lavoratori del settore ittico trascorrono molte ore all’aperto, con un’esposizione intensa ai raggi solari. La fotoesposizione può causare danni cutanei acuti come eritemi e cheratite, ma anche patologie più gravi e croniche, tra cui cheratosi attiniche, tumori cutanei e cataratta. La prevenzione passa da dispositivi di protezione individuale adeguati, dall’abbigliamento tecnico ai filtri solari.
Rumore costante e disturbi uditivi
Il rumore a bordo è una costante, non solo nelle fasi di lavoro attivo ma anche nei momenti di riposo. I livelli sonori generati dai motori possono determinare una progressiva perdita dell’udito (ipoacusia), con un’incidenza particolarmente alta tra motoristi e comandanti. Il rumore influisce anche sulla qualità del sonno, può contribuire allo sviluppo di patologie cardiovascolari e aumenta il rischio di incidenti per ridotta capacità di concentrazione.
Vibrazioni e sovraccarico fisico
Il moto continuo della nave, unito alle vibrazioni generate dalle attrezzature e dai motori, comporta un notevole stress fisico per l’intero organismo. Le sollecitazioni interessano in particolare la colonna vertebrale, aggravate da posture obbligate per mantenere l’equilibrio. Frequenti sono i casi di mal di schiena, affaticamento muscolare e disagi legati al movimento ondoso, come nausea e vertigini.
Un impegno costante per la tutela dei lavoratori
La sicurezza a bordo non può essere affidata al caso. È fondamentale che le imprese del settore ittico adottino un approccio sistemico e integrato alla prevenzione: valutazione dei rischi realistica, formazione continua, sorveglianza sanitaria e dispositivi adeguati. Le criticità legate al clima, al rumore, alle vibrazioni e alla luce solare non devono essere considerate come parte inevitabile del lavoro, ma affrontate con strumenti concreti e aggiornati.