I Piani Mirati di Prevenzione (PMP) rappresentano uno strumento di intervento proattivo e collaborativo per migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, attraverso un approccio che integra vigilanza, assistenza e partecipazione attiva delle imprese. Si tratta di percorsi strutturati che prevedono l’individuazione di specifici rischi o criticità settoriali, la costruzione di strumenti operativi condivisi e una fase finale di monitoraggio per verificare l’efficacia delle azioni messe in campo. L’elemento che rende i PMP particolarmente efficaci è la loro natura partecipativa: enti di vigilanza, associazioni datoriali, sindacati e aziende collaborano per sviluppare check-list, attività formative e strumenti di autovalutazione coerenti con le esigenze reali dei luoghi di lavoro, superando l’approccio puramente ispettivo in favore di una logica preventiva, graduale e orientata al miglioramento.
Struttura operativa in tre fasi distinte e integrate
Il modello dei PMP si articola in tre fasi principali. La prima è quella di assistenza, in cui vengono fornite alle aziende informazioni tecniche, strumenti di autovalutazione e occasioni di formazione per comprendere i rischi oggetto del piano e come affrontarli. Questa fase è fondamentale per mettere tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione, nella condizione di misurare la propria conformità e rilevare eventuali carenze. La seconda fase è quella della vigilanza, che si sviluppa attraverso la somministrazione di questionari di autovalutazione. Sulla base delle risposte ricevute, gli enti preposti selezionano un campione di aziende da sottoporre a sopralluogo ispettivo, non per sanzionare, ma per verificare la coerenza tra quanto dichiarato e la reale gestione dei rischi. Infine, la terza fase consiste nella valutazione dell’efficacia del piano: analisi dei risultati, condivisione delle buone pratiche emerse, e talvolta l’estensione del piano ad altri territori o settori.
Applicazione nei settori produttivi e vantaggi per le imprese
I Piani Mirati di Prevenzione vengono applicati a rischi specifici e a comparti produttivi in cui si rileva un’incidenza elevata di infortuni o malattie professionali. Alcuni esempi tipici riguardano la movimentazione manuale dei carichi, l’esposizione a sostanze cancerogene o mutagene, la prevenzione del rischio chimico, l’utilizzo di attrezzature complesse o la gestione del rischio da stress termico.
L’approccio è altamente settoriale e tiene conto delle caratteristiche specifiche del comparto coinvolto. Uno degli aspetti più rilevanti per le imprese è che l’adesione al piano permette loro di accedere a strumenti pratici e aggiornati, aumentare la consapevolezza interna sui rischi e dimostrare un impegno concreto nei confronti della prevenzione, con ricadute positive anche in sede assicurativa o nei rapporti con gli organi di controllo. Inoltre, la partecipazione a un PMP ben strutturato consente di integrare più efficacemente le misure nel Documento di Valutazione dei Rischi, con un impatto diretto sulla qualità del sistema di gestione della sicurezza aziendale.