La disciplina dei lavori usuranti è regolata dal Dlgs 67/2011, che ha definito in modo organico le attività particolarmente faticose o pesanti, introducendo benefici previdenziali per i lavoratori che vi sono stati impiegati in modo continuativo.
La norma individua quattro grandi categorie di lavori usuranti: le mansioni particolarmente pesanti, come quelle svolte in galleria, cava, miniera, cassoni ad aria compressa o con esposizione ad amianto; il lavoro notturno, quando la prestazione è effettuata in turni comprendenti le ore tra mezzanotte e le cinque del mattino; le attività a catena, che prevedono cicli produttivi ripetitivi e vincolati ai tempi della macchina; e infine la conduzione di veicoli pubblici destinati al trasporto collettivo con almeno nove posti complessivi, compreso il conducente.
Queste categorie sono oggetto di particolari tutele, in quanto caratterizzate da un rischio fisico o psicosociale più elevato e da una ridotta possibilità di recupero delle energie lavorative.
Requisiti temporali e previdenziali per i lavoratori
Per accedere ai benefici previsti dalla normativa, non è sufficiente appartenere a una delle categorie individuate, ma occorre aver effettivamente svolto l’attività usurante per un periodo significativo.
La legge richiede che tale attività sia stata esercitata per almeno sette anni negli ultimi dieci, oppure per almeno la metà dell’intera vita lavorativa. È inoltre necessario aver maturato un’anzianità contributiva minima di 35 anni. Il diritto alla pensione anticipata è determinato dal raggiungimento di una cosiddetta “quota” che somma età anagrafica e anni di contribuzione.
Per i lavoratori notturni, i requisiti variano in base alla frequenza: è considerato continuativo chi lavora almeno 64 notti all’anno, mentre per chi svolge turni meno intensi si applicano soglie differenti. L’obiettivo della normativa è bilanciare la tutela sanitaria e previdenziale con criteri di sostenibilità economica del sistema pensionistico.
Obblighi per le imprese e vantaggi per i lavoratori
Le aziende che impiegano lavoratori in mansioni usuranti sono tenute a individuare tali figure e a trasmettere annualmente una comunicazione all’amministrazione competente con l’elenco dei dipendenti coinvolti e, per i notturni, il numero di giornate effettive svolte. Questo adempimento ha lo scopo di monitorare il fenomeno e di garantire che i lavoratori possano far valere correttamente i periodi utili ai fini del beneficio previdenziale.
La mancata comunicazione comporta sanzioni amministrative. Per i lavoratori, il principale vantaggio è la possibilità di accedere a una pensione anticipata rispetto ai requisiti ordinari, a fronte di una carriera professionale svolta in condizioni più gravose. Tuttavia, è necessario che la documentazione contributiva e la certificazione dei periodi lavorativi siano complete e conformi ai criteri previsti dal Dlgs 67/2011. In prospettiva, la corretta gestione di questi adempimenti rappresenta uno strumento di equità e di riconoscimento del valore sociale delle professioni più esposte a rischi e fatiche.