Progettazione antincendio sanità: la nuova guida operativa

Progettazione antincendio sanità: la nuova guida operativa

La progettazione antincendio nelle strutture sanitarie rappresenta un’attività di elevata complessità, data la specificità dei contesti e la vulnerabilità degli occupanti. A differenza di altri edifici civili, le strutture sanitarie ospitano persone che, a causa delle loro condizioni di salute, possono avere capacità motorie, sensoriali o cognitive ridotte, rendendole non autosufficienti in caso di emergenza. Questo fattore impone ai responsabili della sicurezza e ai progettisti obblighi stringenti, che trovano fondamento non solo nelle norme specifiche di prevenzione incendi, ma anche nei principi generali del Dlgs 81/2008 sulla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Quest’ultimo impone la valutazione di tutti i rischi, incluso quello di incendio, in relazione alla specificità dell’attività. Il quadro normativo ha subito una profonda evoluzione con il superamento del tradizionale approccio prescrittivo, basato su regole rigide, a favore dell’approccio prestazionale introdotto dal Codice di Prevenzione Incendi (Dm 3 agosto 2015).

Recentemente, la regola tecnica verticale (rtv) V.11, introdotta con il DM 29 marzo 2024, ha definito il campo di applicazione del codice alle strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero o residenziale e a quelle ambulatoriali, stabilendo requisiti specifici. Questa transizione normativa richiede un’analisi del rischio più sofisticata, finalizzata a garantire standard di sicurezza elevati e commisurati ai profili di rischio specifici, come la gestione dell’esodo di persone non autosufficienti, l’interferenza tra diverse attività (sanitarie, logistiche, tecniche) e la protezione di aree critiche ad alta densità tecnologica e di rischio, come sale operatorie e terapie intensive.

La nuova guida per la progettazione antincendio

Per supportare i professionisti tecnici nell’applicazione di questo complesso quadro normativo, l’INAIL, ha reso disponibile un nuovo documento tecnico. È fondamentale precisare che questa guida non si sostituisce alle norme cogenti, né ai manuali dei produttori di attrezzature, ma agisce come uno strumento operativo essenziale per interpretare e applicare correttamente la regola tecnica verticale V.11. Il focus del documento è specificamente rivolto alle attività di degenza, sia ospedaliera che residenziale, e a quelle ambulatoriali, analizzando le diverse soluzioni conformi ai principi del codice. La pubblicazione fornisce chiarimenti metodologici su come affrontare la valutazione del rischio incendio in questi ambienti. Vengono analizzati in dettaglio i profili di rischio (R.vita) specifici delle aree sanitarie, mappati secondo le classificazioni del codice, come le aree destinate a diagnosi e cura (ad esempio TA.4), le sale operatorie (TA.3) o i locali di terapia intensiva (TA.6), ognuno con esigenze di sicurezza distinte. La guida offre inoltre un importante approfondimento sulla gestione della sicurezza antincendio (gsa), fornendo un ausilio pratico per la pianificazione delle emergenze, la formazione degli addetti e la definizione dei piani di evacuazione, che in ambito sanitario richiedono procedure complesse e specifiche.

Implicazioni operative per professionisti e strutture

La guida offre implicazioni pratiche significative per i progettisti e i responsabili delle strutture sanitarie, che devono garantire la conformità normativa tutelando al contempo l’operatività clinica. Superando un approccio meramente prescrittivo, che spesso risultava rigido e di difficile applicazione nei complessi layout ospedalieri (soprattutto in caso di interventi su edifici esistenti), il documento incoraggia l’adozione di soluzioni ingegneristiche basate sull’approccio prestazionale.

Questo consente ai tecnici di giustificare le scelte progettuali, incluse le eventuali soluzioni alternative, attraverso una rigorosa analisi del rischio incendio, dimostrando il raggiungimento di un livello di sicurezza equivalente. Vengono forniti esempi concreti sull’applicazione delle misure antincendio fondamentali: dalla definizione della resistenza al fuoco (R) richiesta alle strutture, alla scelta della reazione al fuoco (RF) dei materiali, fino alla progettazione della compartimentazione (C).

Quest’ultima è cruciale in sanità per limitare la propagazione di fumo e fiamme, creando “compartimenti sicuri” dove rifugiare temporaneamente i pazienti. Particolare attenzione è dedicata alle strategie di esodo (E), che in ambito sanitario devono privilegiare l’evacuazione orizzontale progressiva verso un luogo sicuro adiacente, piuttosto che la tradizionale evacuazione verticale. La guida aiuta inoltre a definire la corretta progettazione dei sistemi di controllo di fumo e calore (smc) e la gestione delle interferenze (I) tra attività sanitarie e attività secondarie (come aree commerciali, logistiche o cucine) spesso presenti all’interno dei medesimi complessi edilizi, garantendo così un livello di sicurezza integrato e coerente.

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