Innovazione tecnologica e sicurezza: la guida per le PMI

Innovazione tecnologica e sicurezza: la guida per le PMI

L’innovazione tecnologica rappresenta oggi un fattore determinante per la gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche per le piccole e medie imprese. Il quadro normativo di riferimento, definito primariamente dal Dlgs 81/2008, impone al datore di lavoro la valutazione non delegabile di tutti i rischi e l’adozione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti.

In questo contesto, le nuove soluzioni digitali non sono un fine, ma uno strumento per adempiere a tale obbligo in modo più efficace. L’adozione di queste tecnologie deve però confrontarsi con un panorama legislativo complesso, che include il rigoroso rispetto della normativa sulla privacy, in particolare il regolamento generale sulla protezione dei dati, e le specifiche disposizioni nazionali sui controlli a distanza. A questo si aggiunge il recente regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (Regolamento UE 2024/1689), che introduce nuovi obblighi di trasparenza e supervisione.

Un approccio strategico all’innovazione tecnologica

Per le PMI, l’introduzione di strumenti digitali per la sicurezza richiede un approccio progettuale strutturato. Il punto di partenza resta il Documento di Valutazione dei Rischi, che deve identificare le priorità di intervento, focalizzandosi sui rischi a impatto più elevato. Successivamente, è possibile identificare le soluzioni tecnologiche più adatte, come piattaforme software per la gestione dei processi, sensori fissi o mobili, dispositivi indossabili per i lavoratori o l’uso di droni per ispezioni in quota.

È fondamentale privilegiare soluzioni scalabili e, ove possibile, riutilizzare strumenti già in uso, come gli smartphone aziendali, per migliorare l’adozione da parte del personale. Un passaggio cruciale è la preparazione dell’organizzazione: il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti fin dalle fasi iniziali è essenziale per garantire trasparenza, superare eventuali resistenze e assicurare che gli strumenti non vengano percepiti in chiave punitiva. Qualora la tecnologia implichi un monitoraggio, è imperativo seguire l’iter previsto dalla normativa sui controlli a distanza, che richiede un accordo sindacale o una specifica autorizzazione. Infine, è necessario definire un chiaro caso di studio, confrontando i costi totali dell’investimento con i benefici attesi, e avviare progetti pilota con obiettivi semplici e misurabili per validare l’efficacia della soluzione scelta.

Benefici operativi e nuovi obblighi di conformità

L’integrazione di queste tecnologie offre vantaggi concreti che superano la mera conformità normativa. L’uso di sensori e dispositivi indossabili, ad esempio, può ridurre drasticamente i rischi per i lavoratori isolati, mentre l’intelligenza artificiale applicata all’analisi video può supportare la valutazione dei rischi ergonomici, suggerendo micro-miglioramenti posturali. L’efficienza operativa migliora grazie alla digitalizzazione delle ispezioni e alla raccolta di dati strutturati sui quasi infortuni, permettendo analisi predittive.

Tuttavia, emergono nuove sfide di conformità. Il rispetto della privacy impone un approccio “by design”, minimizzando i dati raccolti e definendo tempi di conservazione certi, con una valutazione d’impatto specifica nei casi di rischio elevato. Il nuovo regolamento sull’intelligenza artificiale, inoltre, impone obblighi precisi per i sistemi usati in ambito lavorativo: vieta pratiche a rischio inaccettabile, come il riconoscimento emotivo, e richiede una solida supervisione umana sui processi decisionali automatizzati, oltre a un’adeguata alfabetizzazione del personale sull’uso di tali strumenti. Le imprese possono comunque accedere a specifici finanziamenti pubblici, spesso erogati tramite bandi, per sostenere gli investimenti necessari a questo aggiornamento tecnologico.

Come possiamo aiutarti?