Tesserino di riconoscimento: obblighi e regole in cantiere

Tesserino di riconoscimento: obblighi e regole in cantiere

Il tesserino di riconoscimento costituisce uno strumento indispensabile per la gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro, specialmente nell’ambito delle attività svolte in regime di appalto e subappalto. La normativa vigente, incardinata nel testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/2008), stabilisce con rigore l’obbligatorietà di questo elemento identificativo agli articoli 18, 21 e 26.

La disposizione legislativa mira a garantire l’immediata identificazione di tutto il personale presente in cantiere o nei luoghi di pertinenza del committente, rispondendo a una duplice finalità: la tutela dell’incolumità fisica dei lavoratori e il contrasto al fenomeno del lavoro sommerso. L’obbligo di munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento ricade direttamente sul datore di lavoro (o sul committente nel caso dei lavoratori autonomi), il quale deve provvedere alla consegna del documento prima dell’accesso ai luoghi di lavoro.

Parallelamente, l’articolo 20 del medesimo decreto pone in capo al lavoratore il dovere specifico di esporre tale tessera in modo visibile per tutta la durata della permanenza in servizio. Tale prescrizione si applica trasversalmente a tutte le tipologie contrattuali, inclusi i lavoratori autonomi che operano direttamente o indirettamente nell’ambito della filiera dell’appalto.

Il contenuto obbligatorio del tesserino di riconoscimento

Per essere considerato conforme alla normativa, il tesserino di riconoscimento deve contenere una serie di informazioni essenziali che variano leggermente a seconda della tipologia giuridica del soggetto lavoratore.

Per i lavoratori dipendenti delle imprese appaltatrici o subappaltatrici, la tessera deve riportare in modo chiaro e leggibile le generalità del lavoratore (nome, cognome, data di nascita), una fotografia recente che ne permetta il riconoscimento visivo immediato, l’indicazione del datore di lavoro e la data di assunzione (o, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione). Nel caso specifico dei lavoratori autonomi, l’articolo 21 del Dlgs 81/2008 prevede che essi provvedano autonomamente alla predisposizione della tessera, la quale dovrà contenere le proprie generalità, la fotografia e l’indicazione del committente per il quale stanno prestando l’opera.

È fondamentale sottolineare che la legge 136/2010, nell’ottica del piano straordinario contro le mafie e per la tracciabilità dei flussi finanziari, ha integrato tali disposizioni specificando che la tessera deve contenere anche, ove previsto, i dati relativi all’autorizzazione al subappalto. Il supporto fisico deve essere idoneo a resistere all’usura tipica dell’ambiente di cantiere e deve essere esposto sugli indumenti di lavoro in posizione ben visibile (ad esempio tramite spilla o cordino), per consentire i controlli da parte dei preposti, del coordinatore per la sicurezza e degli organi di vigilanza ispettiva.

Implicazioni per la sicurezza e regime sanzionatorio

L’adozione corretta del sistema di identificazione comporta rilevanti implicazioni pratiche per la gestione operativa del cantiere e per la responsabilità giuridica delle figure coinvolte. La presenza del tesserino facilita il controllo degli accessi, permettendo di verificare in tempo reale se un soggetto è autorizzato a trovarsi in una determinata area a rischio, prevenendo così interferenze non gestite che potrebbero scaturire in infortuni. Dal punto di vista sanzionatorio, il mancato rispetto di tali obblighi espone a conseguenze amministrative pecuniarie significative. Il datore di lavoro che omette di fornire la tessera è soggetto a sanzione amministrativa, così come il lavoratore (o il lavoratore autonomo) che, pur avendola ricevuta o predisposta, non la espone visibilmente durante l’attività lavorativa. La vigilanza sul rispetto di questa norma è compito anche del committente e dei coordinatori per la sicurezza, i quali devono segnalare eventuali irregolarità. Inoltre, in caso di ispezione, l’assenza del tesserino può essere considerata un indice di irregolarità contrattuale, facendo scattare ulteriori accertamenti sulla posizione lavorativa e contributiva del personale, con il rischio di sospensione dell’attività imprenditoriale qualora si riscontrino percentuali rilevanti di lavoratori “in nero”.

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