Valutazione impatto generazionale: obblighi Legge 167/2025

Valutazione impatto generazionale (VIG): obblighi Legge 167/2025

La Valutazione impatto generazionale (VIG) costituisce una delle innovazioni più rilevanti introdotte dalla Legge 10 novembre 2025, n. 167, pubblicata recentemente per inaugurare un nuovo corso nella produzione normativa nazionale. Il provvedimento, entrato formalmente in vigore il 29 novembre 2025, stabilisce l’obbligo per il governo di presentare annualmente, entro il 30 giugno, una legge di semplificazione normativa e delega importanti riforme per la digitalizzazione e il riordino di settori strategici quali la sicurezza sul lavoro in ambito portuale e ferroviario, l’ambiente e la ricerca.

Al centro di questo impianto legislativo vi è l’introduzione della VIG, uno strumento di analisi preventiva che dovrà accompagnare tutti gli atti normativi dell’esecutivo, ad eccezione dei decreti legge, per misurarne gli effetti nel lungo periodo. Si tratta di un cambio di paradigma culturale che allinea l’Italia agli obiettivi dell’agenda 2030, spostando l’attenzione dal mero costo immediato delle riforme alla loro sostenibilità intergenerazionale.

Focus sulla Valutazione impatto generazionale e sostenibilità

Approfondendo il meccanismo della Valutazione impatto generazionale, la norma impone di integrare strutturalmente nell’iter legislativo l’analisi delle ricadute su ambiente, società ed economia futura. Non sarà più sufficiente valutare l’impatto finanziario corrente; ogni nuovo provvedimento dovrà dimostrare la propria coerenza con la tutela delle risorse naturali, il benessere collettivo e la stabilità occupazionale delle prossime generazioni.

Parallelamente alla VIG, la Legge 167/2025 rafforza anche l’analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e la verifica dell’impatto della regolamentazione (VIR), introducendo l’obbligo specifico di valutare l’impatto di genere. Questo significa che ogni nuova norma dovrà essere scrutinata per verificare se possa generare, anche involontariamente, disparità tra uomini e donne o se, al contrario, possa contribuire attivamente a ridurle, prevenendo effetti discriminatori fin dalla fase di progettazione legislativa.

Implicazioni strategiche per le imprese e il mercato

Sebbene la VIG sia un obbligo rivolto primariamente al legislatore, le sue ricadute sul tessuto produttivo saranno significative e richiederanno un adeguamento strategico da parte delle aziende. La prospettiva di una legislazione più stabile e orientata al lungo termine offre alle imprese il vantaggio di una maggiore prevedibilità normativa, elemento essenziale per pianificare investimenti in formazione, sicurezza e innovazione senza il timore di continui cambi di rotta. Inoltre, i principi della VIG si sovrappongono a molti criteri ESG (Environmental, Social, Governance) già adottati dalle realtà più evolute, favorendo una convergenza tra politiche pubbliche e strategie di sostenibilità privata. Le organizzazioni dovranno prepararsi a operare in un contesto regolatorio che premierà sempre più la capacità di generare valore durevole, riducendo l’impatto ambientale e garantendo equità sociale, trasformando così la conformità normativa da costo a leva competitiva.

Come possiamo aiutarti?