Parapetti permanenti: la nuova norma UNI 11996:2025

Parapetti permanenti: la nuova norma UNI 11996:2025

La pubblicazione della norma UNI 11996:2025 (avvenuta il 27 novembre 2025) segna un punto di svolta fondamentale per la sicurezza nelle opere civili e industriali, colmando un vuoto normativo che perdurava da tempo. Fino ad oggi, la progettazione dei parapetti anticaduta permanenti destinati a zone non aperte al pubblico (come le coperture tecniche accessibili solo per manutenzione) si basava spesso sull’adattamento di standard nati per altri scopi, come la UNI EN ISO 14122-3 (specifica per i macchinari) o le NTC 2018 (per l’edilizia civile residenziale). La nuova norma definisce finalmente in modo univoco i requisiti di sicurezza, i metodi di prova e le condizioni di utilizzo per i parapetti utilizzati come Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC) in edifici, infrastrutture e impianti dove sussiste il pericolo di caduta dall’alto, escludendo però le protezioni contro urti di veicoli o scivolamento di materiali sfusi.

Classificazione e requisiti tecnici: Classe A e Classe B

Uno degli aspetti più innovativi della UNI 11996:2025 è l’introduzione di una specifica classificazione dei parapetti in base alla loro capacità di resistenza. La norma distingue due categorie principali: la Classe A, che raggruppa i parapetti progettati per resistere esclusivamente ai carichi statici, e la Classe B, che include quelli capaci di sopportare anche azioni dinamiche moderate. Questa distinzione permette al progettista di selezionare il dispositivo più idoneo in funzione della valutazione del rischio specifica dell’area di lavoro. Dal punto di vista geometrico e dimensionale, la norma detta regole precise per le configurazioni “a correre” (sia in campata centrale che a sbalzo) e “a moduli”, armonizzando le richieste di altezza e luce libera per garantire l’invalicabilità accidentale, superando le incertezze interpretative legate alle vecchie consuetudini tecniche.

Documentazione, ispezioni e salvataggio

Le implicazioni operative della nuova norma investono direttamente l’intera filiera, dal fabbricante all’installatore fino all’utilizzatore finale. La UNI 11996 pone grande enfasi sulla documentazione tecnica: il manuale di istruzioni diventa un elemento di sicurezza attiva, dovendo obbligatoriamente indicare anche le procedure per il salvataggio dell’installatore in caso di utilizzo di DPI anticaduta durante le fasi di montaggio o smontaggio. Inoltre, viene istituito un rigoroso regime di controllo che prevede diverse tipologie di verifiche: ispezione prima del montaggio, ispezione d’uso, ispezione periodica e straordinaria. Questo approccio strutturato trasforma il parapetto da semplice opera fabbrile a vero e proprio dispositivo di sicurezza gestito, la cui efficienza deve essere garantita e tracciata nel tempo per assicurare la protezione collettiva prioritaria rispetto ai sistemi individuali.

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