Lavoratori over 50: gestione sicurezza e invecchiamento attivo

Lavoratori over 50: gestione sicurezza e invecchiamento attivo

L’invecchiamento progressivo della popolazione lavorativa italiana, complice l’innalzamento dell’età pensionabile, pone i Datori di Lavoro di fronte a una sfida inedita: garantire la sicurezza degli over 50, che oggi rappresentano oltre il 40% della forza lavoro.

Secondo i dati Inail, questa fascia d’età è soggetta a un tasso di infortuni in crescita (36,4% del totale) e, dato ancor più allarmante, a una maggiore incidenza di casi mortali (50,5%). Se da un lato l’esperienza è un fattore protettivo, dall’altro il naturale calo della reattività, della forza fisica e dell’acuità sensoriale espone i lavoratori “senior” a rischi specifici che non possono essere ignorati nella valutazione dei rischi.

Rischi specifici e infortuni ricorrenti

L’analisi degli infortuni più diffusi tra gli ultracinquantenni evidenzia come la componente fisiologica giochi un ruolo determinante. Le lesioni muscolo-scheletriche sono frequenti a causa della ridotta elasticità e forza, con tempi di recupero decisamente più lunghi rispetto ai colleghi giovani. Aumentano i casi di cadute e scivolamenti, favoriti da un equilibrio meno stabile e riflessi rallentati. Anche l’esposizione agli agenti fisici richiede cautela: l’udito è più sensibile ai danni da rumore, mentre il sistema cardiovascolare risponde con maggior fatica agli stress termici o ai carichi di lavoro intensi. Non va trascurato il rischio da Videoterminale (VDT), che può aggravare la presbiopia e le patologie posturali, né la difficoltà di adattamento ai turni notturni dovuta all’alterazione dei ritmi circadiani.

Sorveglianza sanitaria e Work Ability Index (WAI)

Per tutelare efficacemente questi lavoratori, la Sorveglianza Sanitaria deve evolversi da protocollo standard a percorso personalizzato. Il Medico Competente è chiamato a intensificare la frequenza delle visite e ad adattare i controlli alle specifiche vulnerabilità (es. focus su udito o apparato cardiovascolare). Uno strumento prezioso in questo ambito è il Work Ability Index (WAI), un questionario validato che misura la capacità lavorativa residua incrociando dati su salute fisica, mentale e diagnosi mediche.

Il punteggio WAI (da 7 a 49) permette di classificare il lavoratore in quattro fasce: se il punteggio è basso (7-27) o moderato, sono necessari interventi immediati di adeguamento della mansione o dell’ambiente di lavoro per prevenire l’inidoneità o l’infortunio.

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