Infortuni sul lavoro, non rincuorano i dati degli ultimi anni che registrano un rallentamento progressivo della favorevole dinamica stabilizzatasi a partire dal 2008 e fino al 2015. Il 2012, per fare un esempio, ha registrato un -8,8%, un -4 per il 2015. L’andamento decrescente è ulteriormente peggiorato nel 2016, anno che prospetta un bilancio infortunistico allarmante con un saldo che è destinato addirittura a cambiare di segno. Nel periodo 1° gennaio–30 novembre 2016, infatti, secondo i recenti dati pubblicati dall’Inail, si rileva un incremento delle denunce di Infortuni sul lavoro di circa 5.200 unità (dai 582.400 circa del 2015 ai 587.600 del 2016), pari a +0,9%. In base alla modalità di accadimento, la crescita registrata tra gli infortuni in occasione di lavoro è stata dello 0,5% (circa 2.700 infortuni in più, dai 499.300 circa del 2015 ai 502.000 del 2016); mentre per gli infortuni in itinere l’incremento è stato pari a circa 2.500 unità (dagli 83.100 del 2015 agli 85.600 del 2016) vale a dire +3,0%. I settori di attività in cui si riscontra la maggiore crescita infortunistica sono: i Servizi alle imprese (+6,6%), i Trasporti (+5,1%), la Fabbricazione di autoveicoli (+5,1%) e la Metalmeccanica (+2,9%); mentre prosegue anche nel 2016 il calo degli infortuni in Agricoltura (-4,2%).
Calo costante, per fortuna, delle denunce sulle morti per incidenti sul lavoro. Una diminuzione di 145 unità (dai 1.080 dei primi undici mesi 2015 ai 935 dell’analogo periodo 2016) pari a -13,4%. Dati importanti e ottimistici se si pensa che nell’anno precedente si era verificata una inaspettata crescita degli infortuni mortali di circa 100 unità (dai 1.152 del 2014 ai 1.246 del 2015) e si temeva che, dopo un decennio ininterrotto di contrazione, il 2015 segnasse una inversione di tendenza nell’andamento delle morti sul lavoro: una situazione che nel nostro Paese non si verificava dal 2006.
Per quanto riguarda le malattie professionali, sempre dai dati INAIL-Open Data relativi al periodo 1° gennaio–30 novembre 2016, risulta che sono state notificate circa 55.900 denunce contro le 54.400 del 2015, con un incremento del 2,9%. Continua pertanto a rallentare la corsa alla denuncia di patologie professionali che si era iniziata a partire dal 2008 a ritmi elevatissimi. A partire da quell’anno ad oggi, infatti, si è registrato praticamente il raddoppio delle denunce: da circa 30.000 del 2008 a 60.000 del 2015. Anche nei primi undici mesi del 2016 le patologie dell’apparato muscolo-scheletriche sono cresciute in misura molto superiore alla media, passando dalle 32.300 del 2015 alle 34.100 del 2016 con un incremento di circa 1.800 casi pari a +5,8%. Per le malattie professionali “tradizionali” più diffuse (respiratorie, cutanee, ipoacusie da rumore, tumori) si registra, invece, una sostanziale stabilità o leggere contrazioni.