Sviluppate in merito anche alcune sezioni della piattaforma telematica dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
L’Inail ha pubblicato sul proprio sito Web una versione aggiornata, scaricabile gratuitamente cliccando qua, del manuale a uso aziendale ‘La metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato’. Le aziende interessate a utilizzare gli appositi servizi di valutazione della piattaforma telematica dell’Inail devono registrarsi seguendo le istruzioni presenti sullo stesso sito dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Sul portale di Unasf Conflavoro PMI, invece, è presente un’analisi dettagliata relativa al rischio in argomento.
Gli aggiornamenti – La metodologia dell’Inail circa la valutazione del rischio stress lavoro-correlato prevede quattro fasi: propedeutica, di valutazione preliminare, di valutazione approfondita e di pianificazione degli interventi. Ciascun passaggio è stato aggiornato, così come come sono state rinnovate le sezioni di supporto all’utilizzo della piattaforma Web, compresa quella relativa alle FAQ:
– La fase propedeutica indica la costituzione del gruppo di lavoro, il quale ha compiti inerenti la formazione specifica e lo sviluppo del piano di valutazione e della strategia comunicativa, col coinvolgimento del personale e l’identificazione dei gruppi omogenei. Quest’ultima sezione prevede nuovi campi compilabili riguardanti la ‘numerosità’ di tali gruppi, la loro ‘tipologia’, se sono collegabili a una ‘prima valutazione’ o a un’’aggiornamento preesistente’;
– Le fasi di valutazione, tanto quella preliminare quanto quella approfondita, prevedono, tra le novità, alcune implementazioni sulle modalità di compilazione e un aggiornamento delle modalità di calcolo della valutazione con nuove fasce di rischio. Gli sviluppi sono stati possibili mediante lo studio analitico dei dati inseriti negli anni dalle aziende nella piattaforma online;
– La fase di pianificazione degli interventi adesso chiarisce meglio le modalità di interpretazione dei risultati, con classificazione dei livelli di intervento, consigli sulle priorità di intervento ed esempi specifici inerenti le varie dimensioni di valutazione.
Gli scopi del manuale – Il documento proposto dall’Inail consente a qualsiasi tipologia d’impresa di approcciarsi in modo sostenibile e scientificamente valido a un fenomeno, appunto quello del rischio stress lavoro-correlato, previsto dal Dlgs 81/2008, Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il datore, in tale ottica, ha l’obbligo di verificare se le condizioni lavorative possano indurre stress nei lavoratori, nonché quello di informarli e formarli sulla questione. Il tutto, è importante sottolinearlo, valutando i rischi esclusivamente limitati all’ambiente lavorativo, scindendoli quindi dalle eventuali situazioni di stress causate da fattori esterni. Il rischio stress lavoro-correlato è soggetto a formazione continua ed è, quindi, previsto un apposito corso per i lavoratori.
Gli effetti dello stress – L’Unione Europea ha recentemente stimato che, fra i suoi Stati membri, oltre il 20 per cento dei lavoratori ritiene che la propria salute sia a rischio a causa stress. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a tal proposito, già sette anni fa ha previsto che nel 2020 la depressione sarà tra le cause principali di inabilità al lavoro. “Il malato – ha evidenziato, peraltro, la Società Italiana di neuropsicofarmacologia – può avvertire prima gli effetti collaterali dei farmaci, come quelli gastrointestinali e sul sonno, ma anche disturbi della sfera sessuale e aumento di peso che spesso portano all’interruzione del trattamento”.