Risorse umane

Risorse umane: obiettivo potenziare e consolidare lo smart working

È ciò che afferma il 45% dei manager che hanno partecipato a una ricerca su un campione di 215 grandi società, realizzata dall’Osservatorio Risorse Umane innovation practice del Politecnico di Milano.

A poca distanza c’è il tema della riqualificazione della forza lavoro che è una sfida per il 42% dei manager e lo sviluppo di cultura e competenze digitali con il 38%. I direttori del personale ottimizzano i processi come hanno fatto le Ferrovie dello Stato con lo smart recruiting per la selezione dei candidati, dematerializzando i diversi step.

La questione sanitaria ancora al centro della vita dei lavoratori

Il cocktail nelle mani dei direttori delle Risorse umane è però un mix di ansia, stress e questioni organizzative. Sullo sfondo della vita dei lavoratori c’è ancora la questione sanitaria che ha dato a questi manager «una maggiore centralità agli occhi del top management – dice Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio -. Molte sono le iniziative messe in campo in questi mesi, non solo per la gestione operativa dell’emergenza, ma anche per avviare cambiamenti più profondi e duraturi legati, ad esempio, alla gestione del lavoro per obiettivi, al supporto delle progettualità di smart working e alla creazione di ambienti di lavoro inclusivi e stimolanti, anche in virtuale».

A oltre un anno dall’inizio della pandemia, però, nelle organizzazioni si vedono segnali che chiedono «un salto culturale e di competenze. Bisogna andare oltre la semplice “gestione del personale”, adottando invece un modello di cura del lavoratore personalizzato e “di precisione”, in grado di interpretarne i bisogni e di trasformarne positivamente l’esperienza aziendale, rendendolo sempre più coinvolto nell’organizzazione e protagonista dei processi HR che lo riguardano», interpreta Corso.

La pandemia ha influito sull’organizzazione del lavoro

I dati che emergono dalla ricerca realizzata dall’Osservatorio dicono anche che il protrarsi della pandemia e del lavoro da remoto forzato ha avuto un forte impatto sul benessere psico-fisico e sull’organizzazione nel complesso.

Un quarto delle Risorse umane parla di un forte calo del senso di appartenenza per l’azienda, il 23% segnala una riduzione delle relazioni interpersonali in ambito lavorativo soprattutto con altri team di lavoro, mentre diminuisce la percentuale di persone che si sentono “ingaggiate” che scende al 64%, 16 punti in meno del 2019, o “pienamente ingaggiate” che scende al 20%, ossia 23 punti in meno dell’anno prima.


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