Una recente Relazione dell’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro analizza i fattori di rischio conseguenti al telelavoro per tutte le aziende che in questo periodo applicano tale modalità.
La pandemia di Covid-19 ha costretto i lavoratori di tutta Europa a lavorare da casa per molti mesi. Nonostante, ormai, tale modalità sia entrata a pieno diritto tra le abitudini della forza lavoro, la stragrande maggioranza di essa non era abituata a questi ritmi né conosceva i rischi derivanti. Ecco un semplice elenco delle problematiche più frequenti.
Rischi e problemi più diffusi in Italia e all’estero
Tra i problemi generali relativi all’ambiente di lavoro domestico è possibile evidenziare: temperatura, illuminazione, rumore, impossibilità di lavorare indisturbati, pericolo di scivolamenti, inciampi o piccoli infortuni domestici. Anche l’ergonomia vuole la sua parte e nella modalità del telelavoro è a dir poco fondamentale. Tra i problemi riscontrati in questo ambito figurano l’affaticamento degli occhi da lavoro dell’unità di visualizzazione, ad esempio derivante dal riverbero dello schermo dalla vibrazione delle immagini o dal contrasto inadeguato tra lo schermo e l’area circostante.
Ancora, figurano tra le problematiche quelle inerenti alla muscolatura o allo scheletro. Secondo i ricercatori non di rado le lamentele dei lavoratori hanno riguardato il collo, i tendini dei polsi e delle dita, che possono portare a lesioni da sforzo ripetitivo (RSI), derivanti da un’impostazione inadeguata della workstation (che include video, tastiera, scrivania e sedia).
Ecco la lista dei problemi psicosociali da non sottovalutare
- rischio di isolamento dalla propria squadra (assenza di incontri fisici e comunicazioni formali e del “water cooler” che fanno venire meno il rapporto con il luogo di lavoro)
- l’offuscamento dei confini tra lavoro e vita privata: vale per i lavoratori che accudiscono altri familiari o minori o non hanno uno spazio dedicato da cui lavorare;
- prolungamento dell’orario di lavoro, in quanto è più facile continuare a lavorare la sera o nei fine settimana nell’ambiente domestico;
- sviluppo di conflitti lavoro-famiglia, basato sul maggiore spazio dedicato al lavoro da casa;
- aumento del rischio da stress derivato dalla diminuzione di distrazioni, assenza di separazioni spaziale, scarsa propensione alle pause e lavoro in condizioni di salute non ottimali.