Le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e maggio sono state 323mila 806 (+47,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 364 delle quali con esito mortale. In aumento le patologie di origine professionale denunciate (+7,0%)
Nella sezione Open data del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di maggio.
Per quanto riguarda le denunce di infortunio, l’aumento più consistente si rileva nelle regioni del Sud (+65,8%); in Lombardia si segnala il maggior numero di denunce di infortuni con esito mortale.
Fra le prime tre malattie professionali denunciate ci sono quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo.
Denunce di infortunio
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di maggio sono state 323mila 806, in aumento del 47,7% rispetto alle 219mila 262 dei primi cinque mesi del 2021 (+56,1% rispetto alle 207mila 472 del periodo gennaio-maggio 2020 e +20,2% rispetto alle 269.431 del periodo gennaio-maggio 2019).
I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi cinque mesi del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 194mila 280 del 2021 ai 290mila 283 del 2022 (+49,4%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 34,2%, da 24mila 982 a 33mila 523.
Nello scorso mese di maggio il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +44,2% nella gestione Industria e servizi (dai 182mila 561 casi del 2021 ai 263mila 242 del 2022), un -1,6% in Agricoltura (da 10mila 447 a 10mila 276) e un +91,5% nel Conto Stato (da 26mila 254 a 50mila 288). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+144,3%), nella Sanità e assistenza sociale (+134,4%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+105,1%).
L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+65,8%), seguito da Isole (+61,5%), Nord-Ovest (+55,7%), Centro (+48,2%) e Nord-Est (+30,2%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+112,1%), la Liguria (+75,7%) e l’Abruzzo (+66,5%). L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +71,0% (da 83mila 764 a 143mila 274 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +33,2% (da 135mila 498 a 180mila 532).
L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,6%), sia quelli extracomunitari (+35,0%) e comunitari (+28,1%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni. Fra le prime tre malattie professionali denunciate , quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo.
I casi mortali
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di maggio sono state 364, 70 in meno rispetto alle 434 registrate nei primi cinque mesi del 2021.
A livello nazionale i dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi cinque mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 solo dei casi in itinere, passati da 72 a 96. Quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 362 a 268. Il calo ha riguardato l’Industria e servizi (da 359 a 303 denunce), l’Agricoltura (da 45 a 42) e il Conto Stato (da 30 a 19).
Dall’analisi territoriale emerge un incremento di due casi mortali nelle isole (da 26 a 28) e un decremento di 57 casi al Sud (da 130 a 73); di otto nel Nord-Est (da 94 a 86), di quattro al Centro (da 81 a 77) e di tre nel Nord-Ovest (da 103 a 100). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Lombardia (+6 casi mortali), la Sardegna (+4), il Veneto e la Toscana (+3 ciascuna). I maggiori decrementi, invece, sono quelli della Campania (-19), dell’Abruzzo (-15), della Puglia (-12) e del Molise (-10).
Il calo rilevato tra i primi cinque mesi del 2021 e del 2022 è legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 390 a 317, mentre quella femminile sale da 44 a 47 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 380 a 300 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 14 a 22) e degli extracomunitari (da 40 a 42). Dall’analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei casi mortali tra i 30-44enni (da 66 a 85 casi) e i decrementi tra i 45-64enni (da 287 a 213).
Denunce di malattia professionale
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi cinque mesi del 2022 sono state 25mila 593, in aumento di mille 672 casi (+7,0%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (8mila 909 casi in più, per un incremento percentuale del 53,4%, rispetto al pari periodo del 2020, e 792 casi in meno rispetto al periodo gennaio-maggio 2019, con una riduzione del 6,5%).
I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno mostrano un aumento per i primi cinque mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+7,3%, da 19mila 605 a 21mila 29 casi) e Agricoltura (+6,4%, da 4.082 a 4.343). Il Conto Stato fa registrare una flessione (-5,6%, da 234 a 221). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce nel Nord-Ovest (+13,8%), nel Sud (+9,9%), nelle Isole (+9,7%), nel Centro (+6,5%) e nel Nord-Est (+0,2%).
In ottica di genere si rilevano 1.496 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 17mila 488 a 18mila 984 (+8,6%), e 176 in più per le lavoratrici; da 6mila 433 a 6mila 609 (+2,7%). Nel complesso, l’aumento ha interessato le denunce dei lavoratori italiani, passate da 22mila 172 a 23mila 657 (+6,7%), degli extracomunitari, da 1.193 a 1.270 (+6,5%) e dei comunitari, da 556 a 665 (+19,6%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi cinque mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate. Seguono i tumori e le malattie del sistema respiratorio.