rischio microclimatico

La valutazione del rischio microclimatico

A causa dei cambiamenti climatici, il 30% della popolazione mondiale è esposta a condizioni di caldo particolarmente pericolose per la salute per almeno 20 giorni all’anno.

I lavoratori più esposti al rischio microclimatico sono quelli che svolgono attività fisica intensa all’aperto (edilizia, cantieristica stradale, agricoltura, addetti emergenza).

Il rischio microclima nei luoghi di lavoro viene trattato nel titolo VIII e nell’allegato IV del titolo II del Testo Unico sulla Sicurezza.

Il rischio microclimatico 

Per ogni lavoratore va effettuata una valutazione del rischio microclimatico. É necessario procedere ad una valutazione dettagliata del rischio microclimato quando l’attività lavorativa si svolge appunto in assenza di condizioni termiche moderate.

Questo perché può comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e pertanto dovrà essere oggetto di specifica valutazione del rischio.

Chi è sottoposto al rischio microclimatico?
  • chi lavora all’aperto: cantieristica, lavorazioni agricolo forestali, attività marittime e portuali, cave, movimentazione e logistica; manutenzioni linee elettriche, idrauliche, piscine, primo soccorso, pubblica sicurezza, rifornimenti di carburante; operatori ecologici;
  • i lavoratori condizionati dalle temperature cui si deve svolgere il processo produttivo (celle frigorifere, depositi di prodotti farmaceutici, forni di essiccazione, forni fusori; produzione ceramiche; caseifici; cucine; cave in galleria, gallerie, miniere);
  • le attività lavorative che necessitano per il loro svolgimento dell’adozione di particolari dispositivi di protezione individuale;
  • le lavorazioni che richiedono elevato impegno fisico;
  • le lavorazioni che si svolgono in ambienti le cui condizioni termiche sono influenzate dalle condizioni meteoclimatiche esterne.

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