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Infortuni in aumento nel 2022 (+25,7%), Roberto Capobianco: “Serve più sostegno alle aziende per la formazione”

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel 2022 sono state 697.773 (+25,7% rispetto al 2021), 1.090 delle quali con esito mortale. In aumento le patologie di origine professionale denunciate: 60.774 (+9,9%). Lo indica un report dell’Inail.

Infortuni, i dati Inail

L’aumento degli infortuni sul lavoro denunciati nel 2022 è legato sia alla componente femminile, +42,9% (da 200.557 a 286.522 denunce), sia a quella maschile, +16,0% (da 354.679 a 411.251).

L’aumento ha interessato sia i lavoratori italiani (+27,0%), sia quelli extracomunitari (+20,8%) e comunitari (+15,8%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni

Il commento di Roberto Capobianco, presidente nazionale Conflavoro PMI

“Dati preoccupanti che fanno capire quanto sia necessaria una celere inversione di rotta. Conflavoro PMI e Unasf sono da sempre in prima linea nella battaglia contro gli infortuni e le malattie professionali. Abbiamo promosso l’Italian Summit HSE, primo vertice assoluto del settore – dichiara il presidente Conflavoro PMI, Roberto Capobianco -, che il 24 novembre, in occasione della fiera Ambiente Lavoro, ha consegnato al sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, tre proposte per creare uno scenario migliore per la Sicurezza sul Lavoro in Italia“.

“Lo stesso Ministro del Lavoro, Marina Calderone – prosegue Capobianco – durante il 6° Forum nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili organizzato dal quotidiano ItaliaOggi, ha comunicato l’intenzione di portare la Sicurezza sul Lavoro fra i banchi di scuola. C’è quindi un’effettiva corrispondenza tra le parole del Ministro e le richieste che Conflavoro PMI porta avanti da molto tempo. Voler prevedere la sicurezza sul lavoro come materia formativa presente nei programmi scolastici non può che renderci felici, è una svolta che chiediamo da sempre”.

La formazione è alla base della prevenzione, ma c’è ancora tanto da fare. Nonostante i progressi – conclude il presidente Capobianco – serve altro per portare la situazione a regime: sostegno economico dello Stato alle aziende virtuose, semplificazione burocratica. Tutte tematiche su cui l’Italian Summit si batte quotidianamente. Faremo quanto possibile affinché, un giorno, i numeri sugli infortuni e le morti sul lavoro non facciano più notizia”.

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