Il Decreto Legislativo 81/2008, impone l’obbligo di utilizzare vetri conformi a standard di sicurezza nei luoghi di lavoro. Le superfici vetrate devono prevenire lo sfondamento e tutelare operatori e utenti da possibili impatti, evitando frammentazioni che genererebbero vetri taglienti e lesivi . La normativa UNI 7697/2007 individua i requisiti necessari di resistenza e armonizzazione tra la prestazione dell’elemento vetrato e le potenziali esposizioni presenti nel contesto lavorativo .
Vetri stratificati, pellicole di sicurezza e prestazioni certificate
Per garantire adeguata protezione, le superfici vetrate possono essere realizzate con vetri stratificati di sicurezza o dotate di pellicole conformi. Queste soluzioni attenuano drasticamente il rischio di rottura in schegge pericolose, mantenendo la struttura del vetro in situ anche dopo un urto . È fondamentale che i materiali impiegati siano accompagnati da certificazione CE, attestando la loro conformità ai requisiti previsti dal Testo Unico e dalle norme tecniche europee.
Rischi da vetri non conformi: esempi pratici e obblighi segnaletici
Le vetrate non protette possono causare infortuni gravi. Le vie di circolazione con pareti interamente di vetro devono essere evidenziate con segnaletica ben visibile fino a un’altezza di almeno un metro e realizzate con materiali di sicurezza, per prevenire urti accidentali da parte dei lavoratori. In assenza di conformità, l’azienda può trovarsi esposta a sanzioni e responsabilità in caso di infortunio.
Polveri da vetro nelle lavorazioni: rischio respiratorio professionale
Nella produzione artigianale e industriale, la lavorazione del vetro genera polveri sottili che, se inalate, possono provocare patologie respiratorie croniche . Il datore di lavoro deve quindi valutare questo rischio nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), adottando misure tecniche come aspirazione localizzata e sistemi di captazione, e fornendo appropriati dispositivi di protezione individuale (DPI), in base ai principi del Testo Unico .
Gestione dei frammenti di vetro: procedure operative e formazione
Nei reparti di svasatura o lavorazione artigianale, i frammenti di vetro rappresentano un pericolo concreto. Essi devono essere raccolti e smaltiti in contenitori rigidi dedicati, per evitare tagli e contaminazioni . È obbligatoria la formazione specifica degli operatori, che devono conoscere le corrette modalità di raccolta, pulizia e gestione degli scarti, oltre alle procedure di prevenzione degli infortuni.
Segnaletica, formazione e partecipazione dei lavoratori
Nel rispetto del Testo Unico, il datore di lavoro deve coinvolgere i lavoratori nella valutazione dei rischi delle superfici vetrate, nominando l’RSPP e, se presente, interfacciandosi con il RLS . Devono essere realizzati interventi formativi atti a sensibilizzare sul corretto uso e la manutenzione delle vetrate, sull’attenzione alle potenzialità di infortunio di vetri non conformi e sull’uso di DPI. La segnalitica deve essere chiaramente visibile e realizzata secondo gli standard previsti, per segnalare la presenza di superfici vetrose nei luoghi di passaggio.
Controlli periodici e aggiornamento del DVR
Le condizioni delle superfici vetrate devono essere oggetto di controlli regolari: verifica dell’integrità del vetro, della segnaletica, della conformità alla normativa e della correttezza dell’installazione. Eventuali integrazioni o modifiche strutturali devono essere riportate tempestivamente nel DVR, che va aggiornato in base a nuovi rischi individuati o a variazioni ambientali .
Integrazione nel sistema di sicurezza aziendale
La gestione delle superfici vetrate rappresenta un elemento qualificante del sistema di prevenzione aziendale. Rientra nel sistema di misure organizzative e tecnologiche volte a contrastare i rischi da taglio, impatto o inalazione di polvere. Per garantire ambienti lavorativi salubri e conformi alla normativa, è cruciale che tutte queste componenti vengano gestite in modo integrato e coordinato tra datore di lavoro, RSPP, medico competente e lavoratori.