Lavoro d'ufficio

Lavoro d’ufficio: tra salute muscolare, postura corretta ed ergonomia

Nel lavoro d’ufficio è fondamentale non avvertire disagio fisico e aver cura della propria salute muscolare.

Aver cura della propria salute muscolare durante il lavoro d’ufficio è importante perché quando il corpo è allineato correttamente ci si sente bene e si può lavorare con impegno e liberi dai fastidiosi disturbi muscolo scheletrici. Se l’ergonomia ci aiuta ad organizzare gli ambienti di lavoro in modo tale che siano sani e sicuri, la percezione del proprio corpo e della sua corretta postura è una responsabilità che non possiamo delegare a nessuno.

 Definiamo una postura neutra – seduti davanti al pc – quando: i piedi sono appoggiati sul pavimento o su un poggiapiedi, le ginocchia e le cosce sono a livello delle anche, la piccola curva lombare è supportata, le spalle sono rilassate con mani, polsi e avambracci in linea e paralleli al pavimento.

Come organizzare al meglio la propria postazione di lavoro? La sedia è la chiave del comfort.

Nel lavoro d’ufficio, quando si tratta di sedie, non tutte vanno bene per tutti, l’adattabilità è la chiave del comfort. Ecco alcune indicazioni di adattamento: sollevare o abbassare l’altezza della sedia in modo che i piedi sino ben appoggiati sul pavimento o su un poggiapiedi, sedersi con il bacino più indietro possibile sulla sedia, dovrebbero rimanere circa 4 cm tra la parte posteriore delle ginocchia e il bordo anteriore del sedile, se il sedile è troppo profondo, usare un cuneo o un cuscino lombare, dovrebbero esserci circa 3 cm tra l’esterno della coscia e il lato del sedile. se si usano i braccioli le spalle dovrebbero essere rilassate, non sollevate e in tensione, se i braccioli ostacolano la buona seduta, meglio abbassarli o rimuoverli.

Utilizza tastiera e mouse nel modo giusto.

Usare la tastiera assumendo una corretta postura del corpo aiuta a prevenire gli infortuni e a migliorare la tecnica. Ecco alcune indicazioni utili: mani, polsi e avambracci dovrebbero essere all’altezza dei gomiti; i gomiti dovrebbero riposare comodamente lungo i fianchi, piegati a circa 90°; una tastiera wireless offre la massima flessibilità; se la tastiera ha le gambe per inclinarla meglio non usarle e mantenere i polsi in linea con gli avambracci; scegliere un mouse che si adatti comodamente alla propria mano e mantenere le dita rilassate; l’uso del poggiapolsi è indicato solo per pause veloci, non come supporto mentre si sta digitando.

Monitor? È questione di punti di vista!

Sedersi troppo vicino- o lontano- dallo schermo del computer durante il lavoro d’ufficio può causare affaticamento degli occhi, per non parlare del dolore al collo che può insorgere. Occorre seguire queste semplici ma importanti indicazioni: assicurarsi che il monitor sia posizionato di fronte e allineato alla tastiera, posizionarlo ad una distanza comoda per la visualizzazione, per molte persone è a circa un braccio di distanza, il terzo superiore del monito dovrebbe essere all’altezza degli occhi per evitare di affaticare il collo, se si indossano lenti bifocali o progressive potrebbe essere necessario abbassare il monitor, un porta documenti o un leggio può aiutare quando si eseguono lavori di trascrizione, se si usano monitor doppi dovrebbero avere le stesse dimensioni e altezza, posizionati frontalmente, con un leggera angolazione.

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Isi

Bando Isi Inail 2020: manca poco tempo per recuperare il 65% investito

Il bando Isi Inail 2020 per il 2021 consente alle aziende di ottenere un contributo a fondo perduto del 65% fino a 130.000 euro (oltre l’iva) per investimenti aziendali quali presse, centri di lavoro, robot, muletti, che contribuiscano a migliorare la salute e sicurezza dei lavoratori.

Chi sono i beneficiari del bando Isi Inail?

Si tratta di tutte le imprese, anche individuali iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato, Enti del terzo settore (per alcuni interventi specifici), è invece escluso il settore agricoltura per il quale è stato previsto uno specifico bando. È prevista una specifica linea di finanziamento per le seguenti categorie: pesca, fabbricazione di mobili. È escluso chi ha già ricevuto l’incentivo ISI Inail negli anni 2016, 2017, 2018 (ad esclusione del caso in cui abbia partecipato per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale).  

Il Bando Isi Inail prevede agevolazioni del 65% a fondo perduto per un importo che varia dai 5.000 euro ai 130.000 euro.
Per i progetti del settore pesca e fabbricazione di mobili la forbice va dai 2000 euro ai 50.000 euro.

Quali sono gli interventi agevolabili? Quali le spese ammissibili?

Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto: investimento, adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (MMC), bonifica da materiali contenenti amianto, micro e piccole imprese del settore pesca e settore fabbricazione di mobili.
Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva per una sola tipologia di progetto tra quelle sopra indicate in una sola Regione o Provincia Autonoma.

Quali sono le spese ammissibili?

Sono ammesse a finanziamento le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto, le eventuali spese accessorie o strumentali funzionali alla realizzazione dello stesso e indispensabili per la sua completezza, nonché le eventuali spese tecniche, entro i limiti precisati negli appositi allegati. Le spese ammesse a finanziamento devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data di chiusura dello sportello telematico. La chiusura della procedura informatica per la compilazione della domanda è fissata per il 15 luglio 2021.

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Sicurezza

Sicurezza: c’è il protocollo Corona Pass per 54 rifugi in Alto Adige

Via alla stagione turistica in massima sicurezza e nel rispetto dei protocolli nelle zone marittime ma anche in Alto Adige, dove si punta sulle potenzialità di parchi naturali e rifugi alpini.

Per i visitatori c’è il Corona Pass, una sorta di green pass (per chi si è risultato negativo a tampone, ha superato la malattia o ha completato il ciclo vaccinale, ndr) che ha consentito già in anticipo sulle zone bianche di accedere alle sale interne dei ristoranti fino alle 23, a teatri, concerti e cinema (con prenotazione e occupazione del 50% dei posti), alle aree benessere, piscine e sale fitness delle strutture ricettive, a spogliatoi e docce interne di piscine aperte al pubblico.

Anche con questo strumento, gli operatori turistici altoatesini sperano di rifarsi, almeno in parte, delle gravissime perdite subite durante l’inverno: – 94% di presenze tra novembre 2020 e lo scorso gennaio (- 5,4 milioni di pernottamenti), secondo il Barometro dell’economia dell’Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Il 75% delle imprese del comparto prevede nel 2021 un risultato d’esercizio insoddisfacente.

1,1 milioni investiti dalla Provincia per la messa in sicurezza

La Provincia autonoma si mobilita dunque per catturare l’interesse dei turisti, puntando inoltre sulle risorse dei sette parchi naturali altoatesini, ai quali si aggiunge, ad Ovest, una parte del parco nazionale dello Stelvio, e dei rifugi alpini. Sui parchi la Provincia quest’anno ha investito 1,1milioni di euro, «impiegati per la messa in sicurezza dei sentieri», spiega l’assessora Maria Hochgruber Kuenzer.

A metà giugno prenderà il via anche la nuova stagione estiva per i 54 rifugi: 26 della Provincia, 12 delle associazioni alpinistiche Avs Alpenverein Südtirol e 16 del Cai, il Club alpino italiano. L’imperativo è garantire la sicurezza in quota, attraverso specifici protocolli igienico sanitari per prevenire i contagi.

Quali sono le regole?

Per consumare pasti nei rifugi valgono le stesse regole della ristorazione; da giugno non è necessario agli avventori il Corona Pass o certificato verde per accedere agli spazi interni; chi lo potrà esibire, però, entrerà con la mascherina chirurgica. Gli altri indosseranno la Ffp2.

Il Corona Pass resterà obbligatorio per i pernottamenti nei rifugi che spesso avvengono in stanzoni in comune, con la presenza di varie persone di differenti nuclei familiari», afferma il presidente della Provincia, Arno Kompatscher. Chi vuole pernottare senza Corona Pass avrà la possibilità di eseguire un test nasale. I rifugi sono anche al centro di interventi di manutenzione all’insegna della sostenibilità.

«Sono i nostri biglietti da visita e svolgono un ruolo strategico per la sicurezza in montagna», afferma l’assessore provinciale all’Edilizia pubblica e patrimonio, Massimo Bessone. Si lavora, ad esempio, alla possibilità di testare su 4 o 5 rifugi, la produzione di elettricità da idrogeno, eliminando gli aggregati diesel a tutela dell’ambiente.


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Green Pass

Green Pass: attiva la piattaforma per la certificazione verde Covid-19

È online il sito che permette di fare richiesta per il Green pass e accedere così a tutti i servizi a esso collegati.

L’attesa è finita. La tanto discussa piattaforma è raggiungibile al seguente link: https://www.dgc.gov.it/web/ La Certificazione verde COVID-19 potrà essere richiesta per partecipare a eventi pubblici, per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”.
Questa certificazione dal 1 luglio sarà valida come EU digital COVID certificate e renderà più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen.

La Certificazione verde COVID-19 contiene un codice a barre bidimensionale (QR code) con una firma digitale del Ministero della Salute per impedirne la falsificazione. Il certificato può essere stampato.
Il Ministero della Salute rilascia il Green Pass COVID-19 sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni e Province Autonome relativi alla vaccinazione, alla negatività al test o alla guarigione dal COVID-19.

Ecco i dettagli del Green Pass e come scaricarlo

La certificazione è emessa in formato digitale stampabile. Si può ricevere una notifica o un avviso via email o via SMS quando il certificato è pronto. La certificazione è gratuita.

Per visualizzare, scaricare e stampare il Certificato esistono molteplici piattaforme digitali: il sito dgc.gov.it tramite Tessera Sanitaria o identità digitale (Spid/Cie), il sito del Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale, l’App Immuni

Chi non dispone di strumenti digitali (computer o smartphone) potrà rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o in farmacia per il recupero della propria Certificazione verde COVID-19.

Per un periodo transitorio le documentazioni attestanti l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dall’infezione o l’esito negativo di un test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore antecedenti avranno la stessa validità della Certificazione verde COVID-19 / EU digital COVID certificate.


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Gravidanza e maternità

Gravidanza: informazioni su trasporto e sforzo fisico sul luogo di lavoro

 Arrivano i chiarimenti, condivisi con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’Ispettorato nazionale sull’adibizione delle lavoratrici in gravidanza.

Nello specifico, le delucidazioni riguardano: l’adibizione della lavoratrice al trasporto o sollevamento pesi; il termine finale da indicare nel provvedimento di interdizione post partum nelle ipotesi di parto prematuro.

Ecco le disposizioni del D.Lgs. n.151/2001

Art. 7 comma 1: dispone il divieto di adibire la lavoratrice in periodo di gravidanza al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché a lavori pericolosi faticosi ed insalubri elencati specificamente negli allegati A e B del decreto

Art.7 comma 6: abilita gli organi di vigilanza ad autorizzare l’interdizione dal lavoro laddove  non sia possibile adibire la lavoratrice ad altre mansioni.

Art. 17, comma 2: abilita gli Ispettorati del lavoro ad autorizzare l’interdizione dal lavoro, tra gli altri, per i seguenti motivi: “(…) b) quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino” (cfr. ML nota prot. n. 37/0011588 del 20 luglio 2015).

Applicazione della tutela della lavoratrice madre indipendentemente dal DVR

Per l’adozione di questi provvedimenti riguardarti il periodo di gravidanza si ritiene sufficiente la mera constatazione della adibizione della lavoratrice madre a mansioni di trasporto e al sollevamento di pesi, a prescindere dalla valutazione del rischio inerente all’interno del DVR.

Ne consegue che, anche qualora il rischio attinente al sollevamento dei pesi non sia stato espressamente valutato nel DVR, l’adibizione a tali mansioni costituirebbe comunque condizione sufficiente per il riconoscimento della tutela della lavoratrice con la conseguente emanazione del provvedimento di interdizione da parte dell’amministrazione competente, ferma restando una valutazione circa l’impossibilità di adibizione ad altre mansioni.

INL ricorda che anche la giurisprudenza nelle ipotesi sopra richiamate e in presenza dei presupposti fissati dalla legge, qualifica la posizione giuridica vantata dalla lavoratrice in termini di diritto soggettivo, non riscontrandosi significativi margini di valutazione neanche in termini di discrezionalità tecnica in ordine alla verifica delle effettive condizioni di lavoro della lavoratrice.


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