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Tragedia funivia Stresa-Mottarone, commissione ispettiva del Ministero

La revisione generale dell’impianto di Stresa ad agosto 2016, nuovi controlli a luglio 2017 e, tra novembre e dicembre 2020, controlli specifici sulle funi

Mentre l’Italia è ancora sotto shock per la tragedia della funivia tra Stresa e il Mottarone, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha istituito una Commissione Ispettiva con il compito di “individuare le cause tecniche e organizzative” che hanno provocato il gravissimo incidente mortale (leggi decreto di nomina qui). Il Capo del Dipartimento per i trasporti e la navigazione del Mims, Mauro Bonaretti, ha infatti firmato il decreto istitutivo della Commissione di esperti, presieduta dal prof. Gabriele Malavasi, che dovrà redigere una relazione dettagliata da presentare al Ministro sulle cause tecniche e organizzative che hanno provocato l’incidente.

La Commissione, voluta dal ministro in considerazione della gravità di quanto accaduto, svolgerà approfondimenti specifici, che si aggiungono agli accertamenti della Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime – DGFEMA, organismo investigativo indipendente previsto dalla normativa europea. DGFEMA ha avviato un’inchiesta finalizzata ad accertare le cause dirette ed indirette dell’incidente e per individuare le azioni più opportune per evitare il ripetersi di eventi analoghi, fermo restando l’accertamento delle eventuali responsabilità, di esclusiva competenza della magistratura.

“Partiamo da una evidenza empirica, il cavo si è tranciato e il sistema di freni di sicurezza, pacificamente, non ha funzionato“, ha spiegato stamani il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, che aggiunge: “Ha funzionato invece per l’altra cabina, che si è bloccata. Logica vorrebbe che si è spezzato il cavo e l’impianto frenante non ha funzionato, ma può anche essere il contrario. Lo dovranno stabilire i consulenti”. 

Intanto, gli uffici competenti del Mims hanno informato che la revisione generale dell’impianto è avvenuta nell’agosto del 2016, i controlli si sono poi susseguiti a luglio del 2017 e successivamente, tra novembre e dicembre 2020, sono stati effettuati controlli specifici sulle funi. In particolare, a novembre del 2020 sono stati effettuati controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune soccorso. Infine, a dicembre 2020 è stato effettuato da una società specializzata l’esame visivo delle funi tenditrici.


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Formazione sulla sicurezza

Formazione sulla sicurezza: Inail e consulenti firmano il protocollo

Si rafforza la collaborazione tra Inail e Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro in materia di formazione sulla sicurezza e salute sul lavoro.

La sinergia tra i due enti, che ha dato vita a questa collaborazione di carattere permanente, è volta a fornire risposte integrate e di qualità ai bisogni di salute e formazione sulla sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese dove la gestione è spesso carente e i lavoratori sono esposti a maggiori rischi.

Le parole della presidente del Consiglio nazionale dell’ordine Marina Calderone

“Siamo molto soddisfatti della collaborazione intrapresa con l’Istituto su una tematica che, specie nell’attuale contesto a causa dell’emergenza Covid-19, è diventata una priorità assoluta in ogni contesto aziendale.

La normativa della sicurezza sui luoghi di lavoro, a quasi 13 anni dall’emanazione del Testo unico, è una tematica molto ampia e specialistica e richiede il supporto di esperti del settore, come i consulenti del Lavoro, per riuscire a portare a termine gli adempimenti necessari, soprattutto nelle realtà aziendali piccole e piccolissime”, ha dichiarato la presidente Marina Calderone sottolineando gli obiettivi importanti alla base del protocollo per diffondere maggiormente la cultura della prevenzione anche alla luce degli ultimi avvenimenti di cronaca e dei dati sugli infortuni e morti sul lavoro che hanno riportato l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema.

Queste le affermazioni del presidente Inail Bettoni

“Il protocollo siglato con il consiglio nazionale dell’ordine costituisce un ulteriore importante tassello per consolidare, attraverso forme di collaborazione improntate a concretezza, l’impegno dell’Inail per la sensibilizzazione sul tema della prevenzione nei luoghi di lavoro. Occorre dare effettività agli obblighi di sicurezza in un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da frammentarietà e in continua evoluzione”.

“Siamo fermamente convinti che la professionalità dei consulenti del lavoro possa rappresentare un rilevante veicolo per la disseminazione della cultura della prevenzione nelle imprese e per promuovere i meccanismi assicurativi a sostegno del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro”.


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Infortunio sul lavoro

Infortunio sul lavoro: rivalutazione dell’indennizzo del danno biologico

La circolare n.14 del 2021 dell’INAIL provvede a rivalutare in modo automatico e annualmente le prestazioni economiche che spettano a titolo d’indennizzo del danno biologico derivante da infortunio sul lavoro o malattia professionale.

Il decreto avrà decorrenza dal 1° luglio 2020

L’INAIL ha pubblicato la circolare n. 14 del 18 maggio 2021 con cui recepisce il D.M. n. 60 del 25 marzo 2021, registrato dalla Corte dei Conti, concernente la rivalutazione degli importi delle prestazioni economiche per danno biologico derivante da infortunio sul lavoro con decorrenza dal 1° luglio 2020, adottato sulla base della determinazione presidenziale dell’INAIL n. 31 del 25 giugno 2020. In base al decreto, con decorrenza dal 1° luglio 2020 sono rivalutati gli importi delle prestazioni economiche per danno biologico nella misura dello 0,5%.

Tale rivalutazione si aggiunge all’incremento riconosciuto per effetto delle rivalutazioni relative agli anni precedenti e si applica agli importi degli indennizzi del danno biologico in capitale riferiti alla tabella vigente in relazione alla data dell’evento lesivo e agli importi degli indennizzi in rendita per gli eventi a decorrere dal 25 luglio 2000, esclusivamente sulla quota parte dei ratei relativa all’indennizzo del danno biologico come da tabella approvata con decreto ministeriale 12 luglio 2000.

Cosa si intende per danno biologico?

Il danno biologico indica la quota di integrità fisica che l’organismo perde a causa di un evento e che viene risarcita dall’INAIL attraverso l’erogazione di una prestazione che si differenzia in base al grado di danno subito. Qualora la misura del danno biologico sia compresa da 6 a 15 punti, si prevede che venga erogata una prestazione una-tantum, quantificata anche in base all’età del soggetto che ha subito il danno, indipendentemente dal fatto che questo sia causato da un infortunio sul lavoro o da una malattia professionale.


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Risorse umane

Risorse umane: obiettivo potenziare e consolidare lo smart working

È ciò che afferma il 45% dei manager che hanno partecipato a una ricerca su un campione di 215 grandi società, realizzata dall’Osservatorio Risorse Umane innovation practice del Politecnico di Milano.

A poca distanza c’è il tema della riqualificazione della forza lavoro che è una sfida per il 42% dei manager e lo sviluppo di cultura e competenze digitali con il 38%. I direttori del personale ottimizzano i processi come hanno fatto le Ferrovie dello Stato con lo smart recruiting per la selezione dei candidati, dematerializzando i diversi step.

La questione sanitaria ancora al centro della vita dei lavoratori

Il cocktail nelle mani dei direttori delle Risorse umane è però un mix di ansia, stress e questioni organizzative. Sullo sfondo della vita dei lavoratori c’è ancora la questione sanitaria che ha dato a questi manager «una maggiore centralità agli occhi del top management – dice Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio -. Molte sono le iniziative messe in campo in questi mesi, non solo per la gestione operativa dell’emergenza, ma anche per avviare cambiamenti più profondi e duraturi legati, ad esempio, alla gestione del lavoro per obiettivi, al supporto delle progettualità di smart working e alla creazione di ambienti di lavoro inclusivi e stimolanti, anche in virtuale».

A oltre un anno dall’inizio della pandemia, però, nelle organizzazioni si vedono segnali che chiedono «un salto culturale e di competenze. Bisogna andare oltre la semplice “gestione del personale”, adottando invece un modello di cura del lavoratore personalizzato e “di precisione”, in grado di interpretarne i bisogni e di trasformarne positivamente l’esperienza aziendale, rendendolo sempre più coinvolto nell’organizzazione e protagonista dei processi HR che lo riguardano», interpreta Corso.

La pandemia ha influito sull’organizzazione del lavoro

I dati che emergono dalla ricerca realizzata dall’Osservatorio dicono anche che il protrarsi della pandemia e del lavoro da remoto forzato ha avuto un forte impatto sul benessere psico-fisico e sull’organizzazione nel complesso.

Un quarto delle Risorse umane parla di un forte calo del senso di appartenenza per l’azienda, il 23% segnala una riduzione delle relazioni interpersonali in ambito lavorativo soprattutto con altri team di lavoro, mentre diminuisce la percentuale di persone che si sentono “ingaggiate” che scende al 64%, 16 punti in meno del 2019, o “pienamente ingaggiate” che scende al 20%, ossia 23 punti in meno dell’anno prima.


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Vaccinazioni Covid-19

Vaccinazioni anti-Covid19 in azienda: disponibile documento tecnico operativo

Nuova pubblicazione dell’Inail che fornisce criteri di tipo quantitativo e qualitativo per definire le priorità delle vaccinazioni anti-Covid19 in azienda

A poco più di un mese dalla sottoscrizione del protocollo tra istituzioni e parti sociali per l’attivazione di punti per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, è online un nuovo documento tecnico, elaborato dall’Inail insieme ai Ministeri del Lavoro e della Salute, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e alla struttura di supporto alle attività del commissario straordinario per l’emergenza, che fornisce indicazioni operative per la somministrazione dei vaccini anti-Covid19 in azienda, utili anche a sciogliere alcuni dubbi emersi nelle ultime settimane.

Alle Asl di riferimento spetta la ricezione dei piani

Il documento ribadisce, innanzitutto, che le vaccinazioni anti-Covid in azienda rappresentano un’iniziativa di sanità pubblica, la cui responsabilità generale e supervisione rimane in capo al Servizio sanitario regionale, e che l’intera campagna vaccinale viene attuata secondo principi di priorità finalizzati alla tutela delle persone più vulnerabili al virus per età e/o stato di salute o per rischio di esposizione al contagio.

Compatibilmente con la disponibilità di vaccini, la somministrazione nei luoghi di lavoro può iniziare in concomitanza con l’avvio della vaccinazione degli under 60. I piani aziendali di adesione alle vaccinazioni, in particolare, devono essere inviati alle aziende sanitarie di riferimento, in coerenza con le indicazioni ad interim approvate lo scorso 8 aprile dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Quali sono i criteri quantitativi e quali i qualitativi?

Sulla base di specifici quesiti delle Regioni sono stati elaborati criteri quantitativi e qualitativi che permetteranno loro di valutare le priorità per i piani aziendali sulla base della disponibilità dei vaccini. Il criterio quantitativo, privilegiando la capacità di vaccinare numeri consistenti di lavoratori, sia nell’ottica dell’efficienza e velocizzazione della campagna vaccinale sia in quella della solidarietà, consentirà l’accesso alla vaccinazione a lavoratori di aziende differenti operanti nel medesimo sito produttivo o nello stesso territorio.

Tale criterio tende a facilitare l’accesso di piccole aziende, anche con differenti profili di rischiosità, che più difficilmente potrebbero organizzare punti vaccinali autonomi, semplificando inoltre l’organizzazione della campagna.


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