Sistemi watermist per ambienti commerciali a basso rischio: il protocollo di prova UNI EN 14972-7:2023

I sistemi watermist per ambienti commerciali a basso rischio

La norma UNI EN 14972-7:2023 stabilisce i requisiti per le prove dei sistemi antincendio watermist destinati alla protezione di ambienti commerciali a basso rischio. Questa norma europea, adottata anche in Italia, definisce le modalità di test per garantire l’efficacia dei sistemi watermist in ambienti con caratteristiche specifiche.

Categorie di sistemi watermist secondo la UNI EN 14972-7:2023

La norma suddivide i sistemi watermist in tre categorie, in base alle dimensioni dell’ambiente protetto e al carico d’incendio:

  • Categoria I: per ambienti fino a 37 m², con carico d’incendio inferiore a 150 MJ/m² e altezza del soffitto fino a 2,4 m.
  • Categoria II: per ambienti di dimensioni illimitate, con carico d’incendio inferiore a 150 MJ/m² e altezza del soffitto fino a 5 m.
  • Categoria III: per ambienti di dimensioni illimitate, con carico d’incendio inferiore a 500 MJ/m² e altezza del soffitto fino a 5 m.

Queste categorie permettono di adattare i sistemi watermist alle specifiche esigenze di protezione antincendio degli ambienti commerciali a basso rischio.

Modalità di prova dei sistemi watermist

Le prove sui sistemi watermist devono essere condotte secondo le specifiche del progettista dell’installazione e il manuale di progettazione, installazione, funzionamento e manutenzione. Le modalità di test previste dalla norma includono:

  • Pressurizzazione dell’impianto: avvio del test mediante pressurizzazione alla minima pressione operativa, seguita dall’attivazione del primo ugello.
  • Monitoraggio delle prestazioni: registrazione delle temperature ambientali, del flusso e della pressione dell’agente estinguente, nonché delle pressioni di scarico degli ugelli e della pressione nel punto più remoto della linea.

Questi test consentono di verificare l’efficacia del sistema watermist nel controllo e nell’estinzione degli incendi in ambienti commerciali a basso rischio.

Applicazioni pratiche dei sistemi watermist

I sistemi watermist, conformi alla UNI EN 14972-7:2023, sono particolarmente adatti per ambienti commerciali a basso rischio, quali:

  • Uffici
  • Negozi
  • Ristoranti
  • Biblioteche
  • Musei

L’utilizzo di questi sistemi offre numerosi vantaggi, tra cui:

  • Efficacia: capacità di controllare e estinguere gli incendi in ambienti con carico d’incendio relativamente basso.
  • Sicurezza: riduzione del rischio di danni strutturali e pericolo per le persone.
  • Versatilità: adattabilità a diverse configurazioni di ambienti commerciali.

L’adozione di sistemi watermist, conformi alla UNI EN 14972-7:2023, rappresenta una soluzione efficace e sicura per la protezione antincendio in ambienti commerciali a basso rischio.

Sicurezza sul lavoro in estate: linee guida per lavoratori e datori

Sicurezza sul lavoro in estate: linee guida per lavoratori e datori

Con l’arrivo della bella stagione, è fondamentale adottare misure preventive per garantire la sicurezza sul lavoro in estate, sia all’aperto che al chiuso. Le alte temperature e gli sbalzi termici possono comportare rischi per la salute, come colpi di calore, mal di testa e cali di pressione. Per questo motivo, è essenziale seguire le linee guida indicate dalle autorità competenti e dai professionisti del settore.

Abbigliamento ed equipaggiamento adeguati alla stagione

Per lavorare in sicurezza durante l’estate, è consigliabile indossare divise e abbigliamento realizzati in materiali traspiranti, come cotone o fibre sintetiche apposite. È importante proteggere anche testa e piedi, utilizzando calzature comode, plantari, copricapi e caschi dotati di sistemi traspiranti o refrigeranti.

Protezione dai raggi UV e dagli insetti

Chi lavora all’aperto deve evitare esposizioni prolungate ai raggi solari diretti, preferendo l’ombra e limitando le attività nelle ore più calde della giornata. È consigliabile utilizzare creme solari con adeguato fattore di protezione e indossare indumenti che proteggano dai raggi UV. Per prevenire punture di insetti, è utile applicare repellenti e spray specifici.

Gestione degli sbalzi termici negli ambienti chiusi

Anche in ambienti chiusi, come uffici, magazzini e negozi, è importante controllare la temperatura e l’umidità per evitare sbalzi termici che possano compromettere la salute dei lavoratori. È necessario garantire una corretta aerazione degli ambienti, pulire regolarmente i filtri dell’aria condizionata e mantenere un’illuminazione adeguata. Inoltre, è fondamentale fornire pause rinfrescanti e spazi dove i lavoratori possano idratarsi.

Il “decreto caldo” e le ordinanze regionali

Per fronteggiare i rischi legati alle alte temperature, il governo ha introdotto il “decreto caldo”, che prevede misure come il ricorso al lavoro agile, la ripianificazione di attività all’aperto in orari più freschi e l’eventuale ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) in determinate situazioni. Inoltre, alcune Regioni, come Abruzzo, Lazio, Molise, Puglia, Toscana e Sicilia, hanno emanato ordinanze che vietano il lavoro all’aperto nelle ore più calde della giornata, generalmente tra le 12:30 e le 16:00.

Garantire la sicurezza sul lavoro durante l’estate è un impegno condiviso tra lavoratori e datori di lavoro. Adottando le misure preventive indicate e rispettando le normative vigenti, è possibile ridurre i rischi legati alle alte temperature e garantire ambienti di lavoro sicuri e salubri. È fondamentale che ogni azienda sviluppi un piano di sicurezza specifico per la stagione estiva, tenendo conto delle peculiarità delle proprie attività e dei propri lavoratori.

Sicurezza del lavoratore isolato: obblighi e tutele secondo la normativa italiana

Sicurezza del lavoratore isolato: obblighi e tutele secondo la normativa italiana

L’attività del lavoratore isolato, è regolato in Italia dal DLgs 9 aprile 2008, n. 81. Questa normativa stabilisce obblighi specifici per i datori di lavoro al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori in solitaria.

Definizione di lavoratore isolato

Sebbene il Decreto in questione, non fornisca una definizione esplicita di “lavoratore isolato”, la normativa implica tale condizione in vari contesti. Il lavoratore isolato è colui che svolge la propria attività senza la presenza di altri colleghi e senza possibilità di intervento immediato in caso di necessità.

Esempi tipici includono:

  • Addetti alla manutenzione in impianti isolati.
  • Tecnici che operano in cantieri o edifici vuoti.
  • Personale di vigilanza notturna o di portineria.

Obblighi del datore di lavoro

Il datore di lavoro ha l’obbligo di:

  • Valutare i rischi: secondo l’articolo 17 del DLgs 81/2008, il datore di lavoro deve effettuare una valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, compresi quelli derivanti da condizioni di isolamento.
  • Adottare misure preventive: in base all’articolo 15, comma 1, lettera a), il datore di lavoro deve adottare le misure necessarie per eliminare o ridurre al minimo i rischi individuati.
  • Garantire la sorveglianza sanitaria: l’articolo 41 stabilisce che il datore di lavoro deve organizzare la sorveglianza sanitaria, tenendo conto della natura dell’attività e dei rischi specifici.
  • Fornire adeguati mezzi di comunicazione: il DLgs 15 luglio 2003, n. 388, richiede che il datore di lavoro fornisca mezzi di comunicazione idonei per attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

Rischi associati al lavoro isolato

I lavoratori isolati sono esposti a diversi rischi:

  • Rischi psicologici: stress, ansia e solitudine possono compromettere la salute mentale del lavoratore.
  • Rischi medici: in caso di malore o infortunio, la mancanza di assistenza immediata può aggravare la situazione.
  • Rischi fisici: l’assenza di colleghi aumenta la vulnerabilità a incidenti o aggressioni.

Attività vietate per i lavoratori isolati

Alcune attività non devono essere svolte da soli:

  • Lavori in quota.
  • Manovre di camion e macchinari.
  • Attività con attrezzature per il sollevamento di carichi.
  • Lavori elettrici sotto tensione.
  • Attività che comportano un rischio di caduta in acqua.
  • Lavori su ascensori.

Tuttavia, è possibile ottenere una deroga in alcuni casi, purché siano adottate misure di sicurezza adeguate.

Dispositivi di protezione e tecnologie

Per garantire la sicurezza dei lavoratori isolati, è fondamentale adottare dispositivi di protezione adeguati e tecnologie moderne:

  • Dispositivi di protezione individuale (DPI): devono essere scelti in base ai rischi specifici e alle caratteristiche del posto di lavoro.
  • Tecnologie di monitoraggio: sistemi di allarme automatici, geolocalizzazione e rilevatori di caduta possono migliorare la sicurezza.
  • Formazione continua: i lavoratori devono essere adeguatamente formati sull’uso dei DPI e sulle procedure di sicurezza.

La sicurezza dei lavoratori isolati è una responsabilità fondamentale del datore di lavoro. Adottando misure preventive, fornendo adeguati mezzi di comunicazione e utilizzando tecnologie moderne, è possibile ridurre significativamente i rischi associati al lavoro in solitaria. È essenziale che ogni azienda sviluppi un piano di sicurezza specifico per i lavoratori isolati, tenendo conto delle peculiarità delle proprie attività e dei propri lavoratori.

Sicurezza lavoro marittimo: le posizioni di garanzia a bordo

Sicurezza dei lavoratori marittimi: obblighi e posizioni di garanzia a bordo

La sicurezza e la salute dei lavoratori marittimi a bordo delle navi sono disciplinate da specifiche normative italiane, tra cui il DLgs 27 luglio 1999, n. 271, che adegua la normativa sulla sicurezza e salute dei lavoratori marittimi a bordo delle navi mercantili da pesca nazionali. Questo decreto, pur non essendo stato abrogato dal DLgs 81/2008, fornisce un quadro normativo di riferimento per la gestione della sicurezza sul lavoro marittimo.

Obblighi e responsabilità dei lavoratori marittimi a bordo: comandante, armatore, lavoratore e medico competente

Comandante

Il comandante della nave, come previsto dall’articolo 321 del Codice della Navigazione, è il vertice della gerarchia di bordo e ha la responsabilità primaria della sicurezza e della salute dell’equipaggio.

Tra i suoi obblighi principali vi sono:

  • Possedere un titolo professionale che abilita al comando.
  • Emmettere procedure e istruzioni per l’equipaggio relative all’igiene, salute e sicurezza.
  • Designare tra i componenti dell’equipaggio i lavoratori incaricati della gestione delle situazioni di emergenza.
  • Informare l’armatore e il rappresentante alla sicurezza in caso di eventi non prevedibili o incidenti.
  • Segnalare all’armatore le deficienze compromettenti l’igiene, la salute e la sicurezza.
Armatore

L’armatore è il responsabile dell’esercizio dell’impresa di navigazione e, pertanto, ha l’obbligo di:

  • Valutare i rischi per la sicurezza e per la salute e predisporre il piano di sicurezza dell’ambiente di lavoro.
  • Designare il Responsabile e gli addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione.
  • Designare il medico competente.
  • Organizzare il lavoro a bordo in modo da ridurre al minimo i fattori di fatica e verificare il rispetto della durata del lavoro.
  • Informare i lavoratori dei rischi specifici e fornire gli adeguati DPI.
  • Limitare al minimo il numero di lavoratori esposti ad agenti tossici e nocivi e garantire le condizioni di efficienza nell’ambiente di lavoro.
  • Formare e addestrare il personale in materia di igiene e sicurezza.
Lavoratore marittimo

Il lavoratore marittimo è qualsiasi persona facente parte dell’equipaggio che svolge, a qualsiasi titolo, servizio o attività lavorativa a bordo di una nave o unità mercantile o di una nave da pesca.

I suoi obblighi principali includono:

  • Osservare le misure disposte dall’armatore e dal comandante della nave.
  • Non compiere operazioni di propria iniziativa.
  • Utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro e i DPI.
  • Segnalare al comandante o all’RSPP le deficienze eventuali dei dispositivi e dei mezzi di protezione.
  • Sottoporsi ai controlli sanitari.
Medico competente

Il medico competente, nominato dall’armatore, ha il compito di:

  • Collaborare con l’armatore e con il servizio di prevenzione e protezione.
  • Effettuare gli accertamenti sanitari, esprimere i giudizi di idoneità e informare il lavoratore.
  • Effettuare le visite mediche richieste dai lavoratori, qualora tali richieste siano correlate ai rischi professionali.

Servizio di prevenzione e protezione a bordo

A bordo di ogni unità navale, una o più persone con adeguate capacità professionali, designate dall’armatore, espleteranno i compiti del servizio di prevenzione e protezione. Le funzioni del servizio di prevenzione e protezione includono:

  • Segnalare al responsabile della sicurezza le deficienze riscontrate che possono compromettere la salute e la sicurezza.
  • Individuare i fattori di rischio connessi alle attività lavorative.
  • Esaminare gli infortuni verificatisi a bordo dell’unità a carico dei lavoratori marittimi.
  • Informare l’equipaggio sulle problematiche inerenti all’igiene e alla sicurezza del lavoro.
  • Proporre programmi di formazione e informazione.

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

A bordo di tutte le navi o unità, i lavoratori marittimi eleggono anche il proprio rappresentante alla sicurezza dell’ambiente di lavoro, secondo le modalità previste dai contratti collettivi nazionali di categoria. Il lavoratore eletto deve essere formato in materia di igiene e sicurezza del lavoro a bordo delle navi e della normativa specifica. I suoi compiti principali includono:

  • Collaborare con il servizio di prevenzione e protezione.
  • Essere consultato sulla designazione del personale addetto al servizio di prevenzione e protezione.
  • Proporre iniziative in materia di prevenzione e protezione.
  • Ricevere le informazioni riguardo la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative.

Manuale di gestione per la sicurezza dell’ambiente di lavoro

A bordo della nave deve essere presente un “Manuale di gestione per la sicurezza dell’ambiente di lavoro a bordo”, dove sono riportati gli strumenti e le procedure utilizzate dall’armatore per adeguarsi alle disposizioni previste dal decreto 271/99 e dalle norme internazionali. Esso può costituire parte integrante del “Safety Management Manual” redatto ai sensi di quanto previsto dal codice internazionale di gestione per la sicurezza delle navi (ISM Code) di cui alla Convenzione Solas.

Riunioni periodiche di prevenzione e protezione

L’armatore, tramite il servizio di prevenzione e protezione, deve convocare almeno una volta l’anno una riunione periodica di prevenzione e protezione, alla quale partecipano il comandante della nave, il responsabile della sicurezza dell’ambiente di lavoro e il rappresentante alla sicurezza dell’ambiente di lavoro. Durante queste riunioni vengono esaminati:

  • Le misure di igiene e sicurezza previste a bordo.
  • L’idoneità dei mezzi di protezione individuali previsti a bordo.
  • I programmi di informazione e formazione dei lavoratori marittimi.
  • Eventuali variazioni, rispetto alle normali condizioni di esercizio dell’unità, delle situazioni di esposizione del lavoratore a fattori di rischio.
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Come creare un DVR conforme alle normative: valutazione, redazione e gestione

Nel contesto della sicurezza sul lavoro, l’elaborazione di un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è una pratica essenziale. Questa guida pratica fornisce un’analisi approfondita dei passaggi necessari per la creazione di un DVR conforme alle normative, seguendo le direttive del Decreto Legislativo 81/08 e successive modifiche.

Documento di Valutazione dei Rischi: struttura e pianificazione del tuo DVR

Il processo di creazione del DVR richiede un’approfondita raccolta di informazioni sull’attività oggetto di valutazione. Queste informazioni comprendono il numero di lavoratori impiegati, le mansioni coinvolte, i luoghi di lavoro, le attrezzature e gli impianti utilizzati, oltre all’esposizione a potenziali agenti chimici o biologici.

Una volta stabilito il contesto, è possibile procedere con un’analisi dettagliata dei rischi, la parte centrale del DVR. Questa analisi permette di definire misure di prevenzione e protezione adeguate, che vanno dalla formazione dei lavoratori all’elaborazione di istruzioni operative e alla pianificazione della sorveglianza sanitaria.

Il DVR dovrebbe essere integrato da un Piano di Miglioramento, che comprende misure aggiuntive per garantire un costante miglioramento della sicurezza nel tempo. È importante sottolineare che il Piano di Miglioramento non dovrebbe contemplare le inadempienze, ma piuttosto definire obiettivi chiari per il progresso della salute e della sicurezza, garantendo l’implementazione entro tempi stabiliti.

Anagrafica aziendale e ruoli della Sicurezza

Una sezione fondamentale del DVR è l’introduzione, che dovrebbe fornire informazioni chiare sull’unità produttiva in esame. Oltre ai dati anagrafici tradizionali, è cruciale identificare con precisione i luoghi di lavoro, dalla registrazione delle sedi e degli edifici fino agli ambienti specifici in cui avvengono le attività lavorative.

Perché è così importante questa definizione dei luoghi di lavoro?

La natura dei rischi per un lavoratore è influenzata sia dalle mansioni svolte che dall’ambiente in cui queste attività vengono eseguite. Mansioni simili ma svolte in ambienti diversi possono richiedere misure di sicurezza differenti. Ad esempio, un lavoratore che non è direttamente coinvolto in attività rumorose potrebbe comunque necessitare di protezione uditiva se transita in aree con impianti rumorosi.

Inoltre, alcuni rischi sono legati alla struttura dei luoghi di lavoro, come ad esempio il rischio di incendio, che richiede una valutazione basata sulla disposizione dei compartimenti antincendio e sulla presenza di componenti strutturali specifici.

Organigramma della Sicurezza: definire le figure responsabili

A seconda della dimensione e della complessità dell’organizzazione, è necessario designare specifiche figure responsabili della prevenzione e della protezione. Il datore di lavoro può assumere il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ma in altri casi dovrà nominare un Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) interno o esterno all’organizzazione.

Oltre al RSPP, sono necessarie altre figure come Dirigenti, Preposti, Addetti al Primo Soccorso, Addetti Antincendio e un Medico Competente. Anche i lavoratori stessi designano un Rappresentante per la Sicurezza. Il DVR dovrebbe contenere un elenco completo di queste figure, con le date di nomina e, possibilmente, una rappresentazione grafica dell’organigramma aziendale.

Analisi dei rischi per tutte le fonti: identificazione e valutazione

Il nucleo centrale del DVR è l’analisi dei rischi associati a ciascun processo lavorativo e alle attrezzature utilizzate. È fondamentale valutare sia i rischi specifici delle attività che quelli legati all’uso di attrezzature, macchine o agenti chimici pericolosi.

La valutazione dei rischi deve seguire una metodologia precisa. Quando esistono normative specifiche, come standard ISO o UNI, queste devono essere seguite. In assenza di indicazioni legislative, si possono utilizzare criteri basati sull’esperienza e conoscenza delle condizioni lavorative, con il supporto di dati come registri degli infortuni, indici di rischio e dinamiche infortunistiche.

Per i rischi non normati, è possibile utilizzare una matrice di rischio, assegnando valori di probabilità e gravità per determinare l’entità del rischio.

Sulla base dei risultati della valutazione, devono essere definiti adeguati piani di prevenzione e protezione per affrontare i rischi identificati.

Conclusioni: un DVR come strumento chiave per la Sicurezza

Il Documento di Valutazione dei Rischi non è solo un adempimento legale, ma un potente strumento per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. Include l’erogazione della formazione, la distribuzione di dispositivi di protezione individuale, l’elaborazione di istruzioni operative e la creazione di protocolli sanitari.

Oggi, esistono strumenti informatici che semplificano la gestione e la conformità alle normative, aiutando le aziende a mantenere alti standard di salute e sicurezza sul lavoro. La creazione di un DVR conforme alle normative è un passo cruciale per proteggere i lavoratori e promuovere un ambiente di lavoro sicuro.

Continua a monitorare le normative e ad aggiornare il tuo DVR in modo da affrontare in modo efficace i rischi emergenti e garantire il benessere dei tuoi dipendenti.

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