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Ancora morti sul lavoro – lavoratori in piazza

Milano scende in piazza per la marcia di solidarietà organizzata dopo la morte di 4 lavoratori alla ditta milanese Lamina spa: il corteo è partito da piazza san Babila nel centro del capoluogo.

Intanto le indagini coordinate dalla Procura di Milano e condotte dai carabinieri, dai vigili del fuoco e dai tecnici dell’Azienda sanitaria territoriale hanno stabilito che era azoto il gas fuoriuscito nell’ incidente. Stando a quanto ricostruito, i primi due operai scesi, raggiunti poi dagli altri due, si sono sentiti male proprio per la presenza di azoto quando sono scesi nella vasca del forno sotterraneo utilizzato per la fusione dei metalli e sono caduti a terra dove il gas si era depositato, rimanendo dunque «immersi» e senza scampo. Inquirenti e investigatori dovranno verificare perché i sistemi di allarme, che si attivano in caso di fuoriuscita dell’azoto, non abbiano suonato. Da chiarire anche il motivo dell’intervento degli operai nella vasca, forse legato ad una riparazione da effettuare.

I numeri Inail dicono che in Italia, da gennaio a settembre, i morti sul lavoro sono stati 769, ovvero 16 in più rispetto allo stesso periodo del 2016. In Lombardia da gennaio a settembre gli infortuni sul lavoro sono stati 86mila 614 (inclusi quelli in itinere) e, tra le province, Milano è al primo posto per numero di incidenti con 29mila 60 casi (il 33% rispetto all’intera regione). Sempre in Lombardia nei primi nove mesi del 2017 gli incidenti mortali sono stati 94 e Milano è in testa con 29 decessi. A fine 2017 il numero dei morti in Lombardia raggiunge la quota di 120, inclusi quelli in itinere.

Troppo spesso questi drammi mostrano l’inadeguatezza dei sistemi di prevenzione. Ma anche delle misure necessarie per garantire l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori.

La sicurezza è una questione culturale, da insegnare fin dalla scuola dell’infanzia. Si parla molto  di industria 4.0, così dovremmo incentivare la diffusione di tutte le moderne tecnologie disponibili per la formazione e la prevenzione, con la comune consapevolezza che il rispetto delle regole antinfortunistiche non ammette scorciatoie.

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