Il biomonitoraggio occupazionale è uno strumento essenziale per valutare l’esposizione dei lavoratori a sostanze chimiche pericolose. La nuova guida dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), pubblicata nel 2025, stabilisce principi comuni e illustra il ruolo e l’uso dei valori guida per il monitoraggio biologico e dei valori limite biologici.
Questi orientamenti si inseriscono nel contesto normativo europeo che include il Regolamento REACH (CE) n. 1907/2006 e la Direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro.
Obiettivi e ambiti di applicazione del biomonitoraggio
La guida fornisce indicazioni pratiche su come istituire e gestire un programma di biomonitoraggio nei luoghi di lavoro, rivolgendosi a igienisti industriali, professionisti della salute e sicurezza sul lavoro, dirigenti e rappresentanti dei lavoratori. Tra i temi trattati:
- Definizione degli obiettivi del biomonitoraggio;
- Consultazione con i lavoratori o i loro rappresentanti;
- Selezione dei metodi di monitoraggio e dei parametri di prova;
- Raccolta e analisi dei campioni biologici;
- Interpretazione dei risultati in relazione ai valori guida e ai valori limite biologici;
- Gestione delle questioni etiche, inclusa la protezione della riservatezza e dei diritti dei lavoratori;
- Azioni da intraprendere in caso di superamento dei valori limite o di problemi di salute;
- Sorveglianza sanitaria post-esposizione e conservazione dei dati.
La guida sottolinea l’importanza di utilizzare il biomonitoraggio come strumento di prevenzione e non per scopi di ricerca o selezione pre-assunzione.
Implementazione pratica del biomonitoraggio in azienda
L’adozione di programmi di biomonitoraggio, secondo le indicazioni della guida EU-OSHA, comporta diversi vantaggi:
- Per i datori di lavoro: miglioramento della valutazione del rischio chimico, possibilità di intervenire tempestivamente in caso di esposizioni elevate, conformità alle normative europee e nazionali;
- Per i lavoratori: maggiore consapevolezza dei rischi legati all’esposizione a sostanze chimiche, tutela della salute attraverso una sorveglianza sanitaria adeguata, garanzia della riservatezza e dei diritti individuali.
È fondamentale che le aziende consultino la legislazione nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che potrebbe prevedere requisiti più dettagliati o stringenti rispetto agli orientamenti europei.
Obblighi e consultazione della normativa
La normativa europea prevede l’obbligo di biomonitoraggio in caso di:
- Presenza di sostanze pericolose con valori limite biologici vincolanti;
- Rischio significativo identificato dalla valutazione dei rischi;
- Attività lavorative con agenti cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione.
In ogni caso, la guida raccomanda di consultare sempre la normativa nazionale di riferimento, che può introdurre specifici vincoli o obblighi più restrittivi.
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