La Conferenza delle Regioni ha approvato un Ordine del giorno con cui si chiede al Governo una disciplina chiara sulla individuazione delle zone a bassa sismicità, eliminando possibili dubbi interpretativi sulla classificazione sismica del territorio emersi anche nella più recente Giurisprudenza.
E’ stato richiesto l’impegno del Tavolo Tecnico presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per la revisione del DPR 380 circa l’individuazione delle “zone a bassa sismicità e per l’adozione di un provvedimento d’urgenza che chiarisca su competenze di Stato e Regioni in materia.
In particolare le Regioni hanno dato la propria disponibilità al Governo per due possibili azioni: la prima è l’adozione di un provvedimento provvisorio con forza di legge che elimini l’ambiguità delle attuali regole in materia sismica in relazione ai ruoli e alle funzioni di Stato, Regioni ed Enti Locali per quanto attiene alla definizione dei criteri necessari per la puntuale individuazione delle zone a bassa sismicità e la definizione dei livelli di sicurezza accettabili per le costruzioni esistenti. Un provvedimento che avrà i caratteri di necessità e urgenza e che, nelle more della formazione e approvazione della nuova legge sulla “Disciplina delle Costruzioni”, chiarisca l’esatta interpretazione degli articoli 83 e 94, comma 1, del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, circa l’individuazione delle “zone a bassa sismicità” oggetto di interventi edilizi, anche tenendo conto dei due diversi orientamenti.