Nel contesto delle attività di cucina professionale, il rischio legato alle alte temperature rappresenta una criticità spesso sottovalutata. L’utilizzo costante di forni, piastre, friggitrici e sistemi di cottura a vapore può generare un microclima sfavorevole, con temperature elevate e umidità persistente che mettono a rischio la salute dei lavoratori. Ai sensi del DLgs 81/2008, il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio termico all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), adottando misure preventive e protettive efficaci.
In questo contesto, i DPI anticalore svolgono un ruolo fondamentale nella tutela degli operatori, contribuendo a prevenire infortuni, cali di rendimento e patologie da esposizione prolungata.
Effetti dello stress termico sull’organismo e conseguenze operative
L’esposizione continua a fonti di calore intense può provocare numerosi effetti acuti e cronici. Tra i sintomi immediati si riscontrano arrossamenti cutanei, crampi muscolari, bruciore agli occhi, senso di affaticamento, vertigini e, nei casi più gravi, svenimenti e collassi. A livello cronico, l’azione del calore concentrato, soprattutto nella zona addominale, può influire negativamente sullo stomaco, sull’intestino e sull’apparato riproduttivo. Inoltre, la stanchezza precoce causata dal calore comporta una riduzione della soglia di attenzione e aumenta la probabilità di errori, infortuni e malfunzionamenti durante le lavorazioni. La protezione contro il rischio termico non può dunque essere demandata all’esperienza o al buon senso: servono misure strutturate e DPI certificati.
Caratteristiche e funzioni dei DPI anticalore per uso alimentare
I DPI destinati all’ambiente cucina devono rispondere a esigenze di protezione, comfort e libertà di movimento. Non si tratta solo di guanti, ma di un abbigliamento integrato che può includere grembiuli, pantaloni, giacche, copricapi e maniche protettive, tutti realizzati con materiali resistenti al calore e al contatto con superfici calde.
Un esempio di DPI performante è il grembiule realizzato in fibra aramidica, materiale noto per la sua elevata resistenza al calore, che protegge da schizzi di liquidi bollenti e contatti accidentali con superfici che raggiungono anche i 250°C.
Questi dispositivi sono progettati per ambienti alimentari, dunque risultano lavabili, traspiranti, leggeri e compatibili con le normative igienico-sanitarie.
Integrazione dei DPI nel piano aziendale di prevenzione
Per rendere realmente efficaci i DPI anticalore, è necessario che il loro utilizzo sia inserito all’interno di un piano di sicurezza strutturato e coerente con l’organizzazione aziendale. In primo luogo, il DVR deve includere esplicitamente il rischio microclimatico, individuando le mansioni e le postazioni più esposte.
A questo deve seguire un programma di formazione che informi i lavoratori sui segnali dello stress termico, sull’uso corretto dei DPI e sulle modalità di reazione in caso di malessere. I DPI devono essere selezionati in base alla normativa tecnica (es. EN 407 per la resistenza al calore da contatto), e occorre prevedere la loro manutenzione, sanificazione e sostituzione periodica. Infine, il layout della cucina deve essere progettato tenendo conto di una corretta ventilazione, della disposizione delle fonti di calore e della disponibilità di aree di recupero termico.
Benefici concreti per lavoratori e imprese
L’adozione di DPI anticalore comporta vantaggi tangibili sia per il personale che per l’organizzazione. I lavoratori operano in condizioni di maggiore sicurezza, riducendo il rischio di ustioni e migliorando la capacità di concentrazione e la resistenza fisica. Questo si traduce in minori assenze per malesseri o infortuni, maggiore efficienza operativa e miglior qualità del servizio.
Per le imprese, l’investimento in DPI specifici rappresenta un segnale di attenzione verso il benessere del personale e costituisce un elemento qualificante, in particolare nei settori ad alta specializzazione come la ristorazione professionale, la grande distribuzione alimentare e il catering. Inoltre, una corretta gestione del rischio termico consente di evitare contenziosi, ridurre i costi assicurativi e valorizzare l’immagine aziendale.