Il settore delle costruzioni, caratterizzato da cantieri temporanei e mobili e da un elevato turn-over della manodopera, rappresenta uno degli scenari più critici per la gestione della sicurezza. In questo contesto, la valorizzazione dei mancati infortuni costituisce una risorsa strategica spesso sottoutilizzata. La recente pubblicazione realizzata da Inail, in collaborazione con le parti sociali e gli organismi di settore, punta a scardinare la diffusa “cultura della colpa” che porta a nascondere gli eventi accidentali privi di conseguenze lesive.
Riconoscere e analizzare un evento che “poteva succedere ma non è successo” significa intercettare un difetto del sistema di prevenzione (una procedura errata, un’attrezzatura difettosa, una carenza formativa) prima che questo si trasformi in un infortunio grave o mortale. Questo approccio permette di applicare pienamente il principio della valutazione di tutti i rischi sancito dall’art. 28 del DLgs 81/2008, trasformando un potenziale pericolo in un’opportunità di miglioramento.
Il flusso della comunicazione: dalla segnalazione al feedback
Per rendere efficace il sistema di gestione degli eventi pericolosi, le linee guida propongono un modello operativo basato sulla semplicità e sulla partecipazione attiva. Il punto di partenza è la segnalazione, che deve essere resa agevole per il lavoratore (attraverso moduli cartacei semplificati, app o segnalazioni verbali al preposto) e, ove necessario, garantire l’anonimato per superare il timore di eventuali sanzioni.
Una volta acquisita la segnalazione, si attiva la fase di analisi tecnica a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). L’obiettivo non è trovare un colpevole, ma indagare le cause radice dell’evento, andando oltre l’errore umano immediato per individuare carenze organizzative. Tuttavia, l’anello cruciale spesso mancante è il feedback: restituire al lavoratore l’esito della sua segnalazione e comunicare le misure correttive adottate è indispensabile. Senza questo ritorno informativo, fondamentale per mantenere alta la motivazione e la fiducia nel sistema, prevarrà la percezione dell’inutilità del gesto, portando a un nuovo silenzio sui rischi.
Vantaggi organizzativi e indicatori di performance
Le implicazioni per le imprese edili vanno oltre la mera compliance normativa. L’adozione di una procedura formale per la gestione dei mancati infortuni è un indicatore di eccellenza che rafforza i Modelli di Organizzazione e Gestione (MOG 231) e i sistemi di gestione della sicurezza certificati (come la ISO 45001).
Monitorare l’andamento di questi eventi permette di disporre di indicatori di performance (KPI) “proattivi” (c.d. leading indicators), capaci di anticipare i trend infortunistici e permettere azioni preventive mirate. Questo si differenzia nettamente dagli indici classici di frequenza e gravità, che si limitano a fotografare il passato. Inoltre, coinvolgere le maestranze in questo processo favorisce un clima di sicurezza positivo, trasformando ogni lavoratore in una “sentinella” attiva capace di contribuire al miglioramento continuo dell’organizzazione del cantiere.


