ll Radon è un gas inerte e radioattivo di origine naturale che emette una serie di radionuclidi che si legano con il pulviscolo atmosferico e che possono essere inalati. Tali prodotti, una volta respirati, si depositano sulle superfici dei tessuti dell’apparato respiratorio producendo un’intensa ionizzazione che danneggia il DNA delle cellule. Con il tempo questa ionizzazione può dare luogo alla formazione di cellule tumorali.
Il gas Radon è considerato come una delle principali cause di morte per tumore ai polmoni ed è la più importante causa di tumore polmonare per i non fumatori.
Rischio radon, gli oblighi del datore di lavoro
Il compito del datore di lavoro valutare l’esposizione del lavoratore al gas Radom come richiesto dal Dlgs 81/08. E la valutazione avviene attraverso la misurazione della concentrazione media annua in tutti i locali definiti dalla norma, ad esempio con riferimento ai luoghi sotterranei, ai luoghi di lavoro in locali semi sotterranei o situati al piano terra, agli stabilimenti termali e ai luoghi di specifica tipologia indentificati nel Piano Nazionale d’Azione Radon.
Nel caso di superamento della soglia minima individuata dalla norma, il datore di lavoro deve applicare misure correttive attraverso gli interventi di risanamento proposti da una figura denominata tecnico esperto in interventi di risanamento radon.
Qual’è il valore minimo di esposizione?
Un’importante novità introdotta dal decreto è rappresentata dalla riduzione consistente dei valori limite di esposizione per i lavoratori classificati esposti a radiazioni ionizzanti. In particolare risulta ridotto di più di sette volte il limite di dose equivalente al cristallino. Il limite fissato dal D.lgvo230/95 di 150 millisievert/anno è stato ridotto a 20 millisievert/anno.
Come entra il radon negli edifici?
Il radon è un gas inerte e pertanto non reagisce chimicamente con l’ambiente che lo circonda. Una volta prodotto è in grado di migrare attraverso il suolo e diffondersi dai materiali da costruzione.
Penetra attraverso:
•le fessure dei pavimenti;
•le giunzioni pavimento – parete;
•i passaggi degli impianti termici, idraulici, delle utenze elettriche, del gas, eccetera.
Anche i materiali da costruzione emettono radon e possono, in alcuni casi, contribuire considerevolmente ad aumentarne la concentrazione. L’acqua è un’altra sorgente di radon ma, a meno di casi eccezionali, contribuisce in misura minore alla concentrazione del gas.