Sono quattro le nuove modalità di verifica del Green pass in azienda dei lavoratori che si affiancheranno alla app Verifica C19, oggi già in uso nei ristoranti e negli altri luoghi in cui è obbligatorio entrare con il certificato.
A indicare queste modalità è il Dpcm, firmato recentemente dal premier Mario Draghi, che aggiorna il primo decreto di giugno sul green pass. Il decreto è l’ultimo tassello mancante per rendere operativi i nuovi sistemi automatizzati di controlli del green pass in azienda che da venerdì saranno obbligatori su una platea di oltre 23 milioni di lavoratori, pubblici e privati. Il provvedimento indica tutti i passaggi necessari per le verifiche in ingresso e inserisce tra i soggetti abilitati i datori di lavoro pubblici e privati e i dirigenti scolastici.
Per semplificare i controlli, i datori di lavoro potranno interrogare la banca dati nazionale, ma con un anticipo massimo di 48 ore. Il meccanismo ruota tutto attorno alla tessera sanitaria (Ts) e alla banca dati del green pass (piattaforma nazionale Dgc) gestita da Sogei.
Accreditamento delle aziende: i tempi sono strettissimi
Ed è proprio Sogei, il braccio tecnologico del Mef, ad aver lavorato (in coordinamento con il ministero della Salute e con l’innovazione tecnologica) in questi mesi per mettere a punto i nuovi sistemi di verifica da far confluire in una sorta di “libreria digitale” pronta per dialogare con i sistemi europei.
Ma anche se i sistemi sono già collaudati, difficilmente saranno accessibili già dal D-day di venerdì. Anche perché aziende ed enti pubblici dovranno prima accreditarsi (operazione non ancora possibile) e indicare quali soggetti sono delegati alle verifiche quotidiane. In attesa di completare tutti questi passaggi, resta l’app Verifica C19 l’unico strumento di fatto utilizzabile. E nei primi giorni l’obiettivo di controlli massivi e anticipati sarà difficile da centrare.
Qual è il sistema di verifica più immediato?
Dei 4 sistemi di verifica il più immediato, soprattutto per i datori di lavoro privati, è quello che passa per l’Inps, ancora una volta soggetto a uno “stress test “ tecnologico. In pratica le aziende, o meglio, i delegati al controllo accreditati potranno inserire in anticipo sugli accessi nel portale Inps, anche in blocco, i codici fiscali dei dipendenti da controllare e Inps “riverserà” le richieste alla piattaforma Sogei.
Il vantaggio sarà nei numeri e nei tempi; le verifiche potranno essere chieste in anticipo per un gran numero di lavoratori e le risposte arriveranno, (anche nelle ore notturne) prima dell’accesso sul luogo di lavoro. Il sistema è pensato per tutte le aziende private con più di 50 dipendenti (al di sotto di questa soglia resta Verifica C19) e per le amministrazioni pubbliche che non sono collegate.


