Nel contesto cantieristico più imprese spesso si trovano a decidere se adottare un solo impianto elettrico condiviso oppure più installazioni separate per ciascuna ditta. La norma CEI 64-17 raccomanda che l’impianto di cantiere sia unico, coordinato da un solo responsabile, con regole ben definite per uso, manutenzione e verifica. Le responsabilità riguardano l’impresa affidataria, che può assumersi il ruolo di gestore, ma anche la committente, il coordinatore per la sicurezza e tutte le imprese utilizzatrici, ciascuna tenuta ad aderire ai protocolli contrattuali e tecnici previsti.
Vantaggi operativi e riduzione dei rischi
Un impianto elettrico unico evita duplicazioni: semplifica l’installazione, l’uso delle protezioni, la messa a terra e i controlli periodici. Si riducono così gli errori dovuti a operatori che non conoscono sistemi differenti, e diminuiscono i rischi legati a attivazioni non autorizzate, derivazioni abusive o interventi improvvisati. La gestione centralizzata consente inoltre una planimetria chiara che mostra le posa di linee aeree e interrate, indispensabile quando si effettuano scavi o lavori che possano interferire con l’impianto.
Implicazioni per contratti, costi e coordinamento sicurezza
Dal punto di vista contrattuale la scelta di un impianto unico richiede che gli appalti e i subappalti definiscano con chiarezza i compiti del comittente, dell’impresa affidataria e delle imprese esecutrici. Occorre stabilire un accordo formale che regoli l’uso comune, l’accesso autorizzato, le responsabilità per la manutenzione e il rispetto delle norme CEI applicabili. Sebbene possa comportare costi iniziali maggiori, la soluzione unica si traduce in efficienza nel lungo periodo, minori rischi legali e una migliore gestione della sicurezza complessiva in cantiere.