Il settore bufalino, all’interno di quello agricolo è fra i più a rischio di infortuni ed è essere caratterizzato da una certa complessità: dalla elevata specializzazione dei processi produttivi alla coesistenza in un unico sito aziendale di diversi sistemi di coltivazione e/o di allevamento, fino alla più recente coesistenza con attività di diversificazione quali la vendita diretta in azienda, le attività turistiche e didattiche; tutte attività che aumentano le interazioni e i soggetti potenzialmente coinvolti.
L’Inail si è concentrata su questo tema affrontando le varie problematiche in materia di prevenzione di ambienti di lavoro sani e sicuri.
Lo scopo è quello di costruire una sorta di buone prassi. Nella pubblicazione i temi della salute e sicurezza sono stati approcciati con una metodologia innovativa che ha prodotto un passo avanti in un settore che risente di una mancata progettualità specifica e di metodologie costruttive delle stalle derivanti dai bovini.
Sono state condotte visite aziendali e Focus Group con gli allevatori di bufale, cercando sinergie e soluzioni condivise per sensibilizzare e informare le imprese e gli addetti ai lavori sul tema della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
Il progetto ha coinvolto un gruppo ampio di enti e istituzioni quali I.R.Fo.M, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, A.N.A.S.B. – Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina, Camera di Commercio di Caserta, Ebiagri-Agricoltura Ente Paritetico Nazionale per Agricoltura e florovivaisti: tutti enti che hanno portato un contributo specifico nella valutazione delle possibili patologie connesse al lavoro con animali, i loro ambienti di vita, le implicazioni derivanti dalla trasformazione dei prodotti di origine animale.
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