inail industria alimentare unasf

Industria alimentare: dati INAIL e sfide per la prevenzione

Secondo i dati più recenti elaborati da INAIL, l’industria alimentare rappresenta uno dei comparti più esposti a infortuni nel panorama manifatturiero italiano. Nel 2023, a fronte di oltre 93.000 denunce di infortunio registrate nel manifatturiero, circa l’11,7% riguarda proprio il settore alimentare. Ancora più rilevante è l’incidenza dei casi mortali, pari al 16% del totale, dato che conferma come questo comparto, pur registrando progressi nel tempo, resti tra i più delicati in termini di sicurezza e salute sul lavoro. Queste cifre collocano il settore alimentare tra le priorità di intervento delle politiche di prevenzione, sia per la frequenza sia per la gravità degli eventi.

Cause e dinamiche ricorrenti degli incidenti

Le indagini sulle dinamiche degli infortuni nel settore alimentare mettono in evidenza alcune costanti. Gran parte degli incidenti è legata all’utilizzo di macchine e attrezzature, con eventi che spesso si traducono in schiacciamenti, amputazioni e fratture. Le operazioni di manutenzione e di pulizia dei macchinari rappresentano momenti critici, in cui la mancanza di procedure sicure o la disattenzione possono trasformarsi in gravi conseguenze.

Un altro fattore significativo è la complessità impiantistica che caratterizza soprattutto le imprese di medie e grandi dimensioni: maggiore è la dimensione aziendale, più elevata è la possibilità che si verifichino infortuni, anche per la varietà delle linee produttive. A incidere non sono solo i rischi tecnici, ma anche i comportamenti imprudenti e la scarsa aderenza alle procedure aziendali. Questo dimostra come la prevenzione non possa limitarsi agli aspetti tecnologici, ma debba includere una costante formazione e un rafforzamento della cultura della sicurezza.

Prevenzione e strumenti per le imprese alimentari

I dati INAIL suggeriscono l’importanza di un approccio integrato alla prevenzione. Oltre alla manutenzione regolare dei macchinari e all’adozione di dispositivi di protezione collettiva e individuale, diventa fondamentale la formazione mirata dei lavoratori, in particolare sulle procedure di uso sicuro delle attrezzature e sulla gestione dei rischi specifici di settore.

Il DVR deve essere aggiornato periodicamente includendo i dati statistici disponibili, così da calibrare le misure preventive sulle reali criticità. Le aziende possono inoltre introdurre indicatori interni per monitorare l’andamento infortunistico, prevedendo audit periodici e meccanismi di feedback che coinvolgano direttamente i lavoratori. L’analisi dei dati non è solo uno strumento conoscitivo, ma diventa leva operativa per migliorare i processi produttivi e ridurre il rischio residuale, con vantaggi in termini di sicurezza e competitività.

Come possiamo aiutarti?