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L’analisi INAIL su infortuni e malattie professionali nel settore manifatturiero

Il settore manifatturiero, regolato dal DLgs 81/2008 in materia di salute e sicurezza sul lavoro, rappresenta una componente fondamentale dell’economia italiana. Con un’occupazione che coinvolge un lavoratore su cinque e un contributo significativo al PIL nazionale, il comparto si distingue per la sua complessità e, conseguentemente, per l’elevato rischio infortunistico. L’analisi dei dati INAIL aggiornati al 31 ottobre 2024 offre una panoramica dettagliata sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali nel 2023.

Infortuni sul lavoro nel manifatturiero

Nel 2023, sono stati denunciati 93.346 infortuni nel settore manifatturiero, cifra sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (93.846) ma in calo dell’8,7% rispetto al 2019. L’incidenza infortunistica ha raggiunto il 20% del totale dei casi nella gestione Industria e servizi, riportando il settore ai livelli pre-pandemici e posizionandolo al primo posto per numero di denunce.

Infortuni mortali

I decessi sul lavoro registrati nel 2023 sono stati 178, con una diminuzione del 25% rispetto al 2019 e del 6,8% rispetto al 2022. Nonostante la riduzione, il manifatturiero si conferma al secondo posto per numero di casi mortali, preceduto solo dal settore delle costruzioni con 220 decessi.

Settori con maggior incidenza

Le attività con il maggior numero di infortuni e decessi includono:

  • Fabbricazione di prodotti in metallo: 21% degli infortuni e dei decessi;
  • Fabbricazione di macchinari: 14,2% delle denunce e circa il 10% dei decessi;
  • Industria alimentare: 11,7% delle denunce e circa il 16% dei decessi.

Differenze di genere e modalità di accadimento

Oltre l’83% degli infortuni è avvenuto durante l’attività lavorativa, mentre la restante parte si è verificata in itinere. Le lavoratrici presentano una percentuale più elevata di infortuni in itinere (30%) rispetto ai lavoratori (circa 15%), con una quota di decessi in itinere pari al 38,5% per le donne e circa il 34% per gli uomini.

Nel comparto alimentare, le lavoratrici rappresentano circa il 28% degli infortuni, in particolare nella produzione di prodotti da forno e nella lavorazione, produzione e conservazione di carni.

Implicazioni per aziende e lavoratori

I dati evidenziano la necessità di interventi mirati per migliorare la sicurezza nel settore manifatturiero. Le aziende devono rafforzare le misure di prevenzione, con particolare attenzione ai comparti ad alto rischio e alle specificità di genere. La formazione continua e l’adozione di tecnologie sicure sono fondamentali per ridurre l’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali.

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