La normativa di riferimento per la gestione del rischio negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante è il decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105, che recepisce la direttiva Seveso III (2012/18/UE). In questo contesto si inserisce l’attività dell’Inail, che partecipa a commissioni di controllo, svolge attività di supporto tecnico e contribuisce allo sviluppo di strategie di prevenzione. Per rafforzare il quadro conoscitivo e fornire strumenti utili alla riduzione del rischio, il Dipartimento Innovazioni Tecnologiche dell’Istituto ha condotto un’indagine approfondita sugli infortuni registrati negli stabilimenti Seveso nel periodo 2017–2020.
L’obiettivo dello studio è quello di identificare le dinamiche infortunistiche ricorrenti, analizzare i fattori di rischio più critici e proporre soluzioni operative a beneficio dei gestori e dei lavoratori, con un’attenzione specifica all’interazione tra rischio industriale e sicurezza del lavoro.
Un approccio integrato per analizzare gli incidenti: metodi e dati a confronto
Lo studio è stato condotto integrando dati provenienti da banche dati istituzionali con l’Inventario nazionale degli stabilimenti Seveso. Questo approccio ha permesso di ricostruire un quadro dettagliato degli infortuni, classificandoli in base a numerosi parametri: tipologia dell’impianto, fase lavorativa in cui si è verificato l’evento, caratteristiche dell’infortunato, tipo di lesione, fattori organizzativi e tecnici coinvolti.
I dati analizzati evidenziano alcune tendenze significative: molti degli infortuni si verificano durante attività di manutenzione, operazioni di carico e scarico, oppure in fasi non ordinarie del ciclo produttivo. Le tipologie di lesione più frequenti includono contusioni, fratture, ustioni e traumi da schiacciamento. L’analisi ha inoltre permesso di confrontare l’andamento degli eventi con quello di periodi precedenti, offrendo spunti per valutare l’efficacia delle misure già adottate.
Obblighi normativi e prevenzione: come rafforzare la sicurezza nei siti Seveso
Gli stabilimenti Seveso sono tenuti ad attuare obblighi specifici di prevenzione, tra cui la redazione del Rapporto di Sicurezza, la predisposizione del Piano di Prevenzione degli Incidenti Rilevanti (PPIR), l’attivazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS-PIR) e la formazione continua del personale. L’analisi Inail fornisce elementi concreti per migliorare l’efficacia di queste misure, suggerendo un rafforzamento dell’attenzione nei confronti delle attività lavorative ordinarie e straordinarie che possono generare infortuni anche in assenza di incidente rilevante.
La manutenzione, ad esempio, rappresenta una fase particolarmente delicata: le interferenze tra lavoratori interni ed esterni, la presenza di impianti complessi e la gestione delle emergenze richiedono una pianificazione precisa e protocolli condivisi. Anche la formazione deve essere mirata e basata sull’analisi di eventi reali, in modo da favorire una cultura della prevenzione più aderente alle condizioni operative.
Strumenti per la gestione operativa e benefici per imprese e lavoratori
La metodologia sperimentata da Inail offre un modello replicabile per la valutazione del rischio e la pianificazione della prevenzione. I risultati dello studio consentono di:
- Identificare le attività più a rischio e programmare interventi specifici;
- Migliorare l’organizzazione della sicurezza nei siti Seveso attraverso l’analisi dei dati reali;
- Adeguare i percorsi formativi alle esigenze operative degli impianti complessi;
- Rafforzare la sorveglianza sanitaria e i controlli tecnici sulle attrezzature;
- Integrare le politiche di prevenzione con le misure di gestione del rischio industriale.
L’adozione di questi strumenti può ridurre il numero di infortuni, aumentare la consapevolezza dei lavoratori e consolidare la reputazione aziendale sul piano della sicurezza, con effetti positivi anche dal punto di vista economico e gestionale.