Lavorare in laboratori non clinici di analisi pone il personale nella condizione di essere esposto al rischio biologico potenziale, utilizzando matrici di provenienza ambientale e materiali potenzialmente contaminati. Questa tipologia di lavoratori incorre anche in un rischio biologico deliberato, quando utilizza ceppi di riferimento per indagini microbiologiche.
ll decreto legislativo 81/2008, agli articoli 271 e 272, prevede per il datore di lavoro l’obbligo di considerare tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche degli agenti biologici e delle modalità di lavoro.
A supporto dei datori di lavoro e degli altri soggetti preposti l’Inail ha allora ideato e reso fruibile online l’applicazione Algoritmo per la valutazione del rischio biologico nei laboratori non sanitari, che consente di calcolare il livello di rischio associato a una specifica mansione.
Algoritmo per la valutazione del rischio biologico nei laboratori non sanitari
Il software si rivolge ai datori di lavoro e a quanti operano nei servizi di prevenzione e protezione dei laboratori non clinici di analisi e in contesti lavorativi simili. Per accedere all’applicazione, l’utente deve collegarsi al sito internet dell’Istituto e selezionare il collegamento “accedi ai servizi on line”. In seguito alla procedura di autenticazione, è necessario cliccare sulla voce “rischio biologico” e successivamente su “Algoritmo per la valutazione del rischio biologico nei laboratori non sanitari”.
L’algoritmo dà la possibilità di calcolare il rischio attraverso due percorsi di valutazione: per esposizione potenziale e per esposizione dovuta a un uso deliberato di agenti biologici. L’utente ha quindi la possibilità di inserire i dati che gli vengono richiesti in relazione alla tipologia di ambiente, alle attività da svolgere e alle procedure di lavoro. Al termine della compilazione del questionario, l’algoritmo è in grado di calcolare il rischio per la mansione specifica.
Il metodo a matrice utilizzato nell’applicativo è uno strumento efficace in cui la valutazione del rischio avviene in funzione dell’eventualità di un determinato evento dannoso e delle sue possibili conseguenze negative. Il percorso metodologico è composto da tre fasi. La prima consiste nella raccolta sistemica e organizzata dei dati, che, nella seconda fase, vengono inseriti nell’algoritmo di valutazione e calcolo del livello di rischio, riferibile alla specifica mansione. Nell’ultima fase, il valutatore è in grado di acquisire gli strumenti necessari all’identificazione e pianificazione degli interventi da realizzare per migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.
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