La legge intelligenza artificiale 132/2025, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2025 ed entrata in vigore il 10 ottobre, rappresenta un passo decisivo nella definizione del quadro normativo nazionale sull’uso dell’intelligenza artificiale nei settori strategici del lavoro e della sanità.
Il provvedimento, in coerenza con il regolamento europeo n. 1689 del 13 giugno 2024, pone al centro un modello di sviluppo antropocentrico, trasparente e sicuro dell’IA, volto a garantire la tutela dei diritti fondamentali della persona e a prevenire i rischi derivanti da un uso improprio delle tecnologie automatizzate. Tra i principi generali fissati dalla legge figurano la protezione dei dati personali in conformità al regolamento europeo 2016/679, la trasparenza dei processi decisionali, la parità di genere, la cybersicurezza e l’accessibilità, con l’obiettivo di promuovere un’innovazione etica e sostenibile.
Intelligenza artificiale e tutela del lavoro
La legge intelligenza artificiale 132/2025 interviene in modo organico sul rapporto tra tecnologie intelligenti e tutela del lavoro, sancendo che l’IA deve contribuire al miglioramento delle condizioni lavorative e della sicurezza.
L’articolato stabilisce che l’impiego di sistemi automatizzati deve essere orientato alla salvaguardia dell’integrità psicofisica del lavoratore, all’aumento della qualità delle prestazioni e alla crescita della produttività, nel pieno rispetto della normativa europea. Viene inoltre introdotto l’obbligo per i datori di lavoro di informare i dipendenti circa l’utilizzo di strumenti basati sull’intelligenza artificiale nei processi produttivi o gestionali. Ogni uso dell’IA in ambito lavorativo deve avvenire in modo trasparente, evitando discriminazioni e garantendo la correttezza del trattamento dei dati. In questo modo, la legge consolida il principio di centralità della persona, ribadendo che l’innovazione non può prescindere dai diritti e dalla dignità del lavoratore.
Le nuove disposizioni per imprese, sicurezza e ricerca
Con la legge intelligenza artificiale 132/2025 lo Stato si impegna a promuovere lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie digitali nel tessuto produttivo nazionale, favorendo un ecosistema innovativo ma anche sicuro. La norma prevede incentivi alla localizzazione dei data center e dei servizi nel territorio italiano, con l’obiettivo di garantire la sovranità digitale e la protezione delle infrastrutture strategiche.
Particolare rilievo assume l’istituzione dell’Osservatorio sull’adozione dei sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro presso il Ministero del Lavoro, che avrà il compito di monitorare l’impatto delle nuove tecnologie e di formulare proposte per aggiornare le misure di tutela. La legge, inoltre, incoraggia la ricerca scientifica e lo sviluppo dell’IA in ambito sanitario, introducendo disposizioni specifiche per il Fascicolo sanitario elettronico e per la protezione delle informazioni sensibili. Le decisioni cliniche restano comunque affidate ai professionisti, a garanzia della centralità dell’intervento umano.
Opportunità e responsabilità per imprese e lavoratori
L’attuazione della legge intelligenza artificiale 132/2025 apre una fase cruciale per le imprese italiane, chiamate a coniugare innovazione e responsabilità sociale. L’utilizzo consapevole dell’IA può rappresentare un fattore di competitività, migliorando i processi produttivi, riducendo gli errori e potenziando la sicurezza nei luoghi di lavoro. Tuttavia, le aziende dovranno adeguarsi alle nuove prescrizioni in materia di trasparenza, formazione e gestione dei dati, con particolare attenzione alla protezione della privacy e alla prevenzione di rischi discriminatori. Anche per i lavoratori si apre una nuova stagione di partecipazione, in cui la conoscenza delle tecnologie digitali diventa parte integrante delle competenze professionali e della cultura della sicurezza.