1507564120 Legionella UNASF

Legionella – il rischio biologico in ambiente di lavoro

Il decreto 81 definisce il rischio formalmente in questo modo: “Art.
267 (Definizioni). 1. Ai sensi del presente titolo s’intende per: a)
agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente
modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe
provocare infezioni, allergie o intossicazioni; b) microrganismo:
qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di
riprodursi o trasferire materiale genetico; c) coltura cellulare: il
risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi
pluricellulari.”

La legionellosi rappresenta un considerevole rischio biologico, una patologia poco conosciuta in ambito occupazionale che costituisce un problema emergente in Sanità pubblica,
essendo sottoposta a sorveglianza speciale da parte dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS)

La legionellosi è un’infezione causata dal batterio Legionella Pneumophila, che origina una forma di polmonite nota come Morbo del Legionario.

L‘INAIL per fare fronte a questa mancanza di informazione ha realizzato due opuscoli, fact sheet, sulle patologie collegate al batterio della Legionella esponendo i richi, le metodologie di trasmissione e la descrizione di un sistema di gorgogliamento per il campionamento
dell’aria nei luoghi di lavoro, ideato e brevettato dall’Inail.

Ma quali sono le attività lavorative più a rischio?

Il rischio di acquisire un’infezione è riscontrabile in tutti gli
ambienti di vita e di lavoro con esposizione ad aerosol infettanti. Coloro che risultano più esposti a tale rischio sono gli addetti alla pulizia e
manutenzione degli impianti di condizionamento e delle torri
evaporative, gli addetti alla vendita di vasche per idromassaggio, chi
entra in contatto con impianti per il lavaggio di parti meccaniche nelle
industrie automobilistiche, con vasche di raffreddamento e lavaggio di
prodotti vegetali, con vasche di aereazione per il trattamento di acque
reflue, i minatori, i dentisti, i giardinieri, etc.

Come si può ridurre il rischio?

Partendo dal presupposto che la sola disinfezione non basta, ai fini
della prevenzione e controllo della legionellosi è fondamentale attuare
altre misure quali, per citarne alcune:

  • mantenere l’acqua potabile a temperature che non favoriscano la moltiplicazione della Legionella: inferiore ai 20°C o 60°C;
  • almeno una volta l’anno svuotare, pulire e disinfettare,
    risciacquare serbatoi, scaldabagni e tubature (dotando gli operatori di
    idonee protezioni);
  • sostituire giunti, filtri dei rubinetti e tubi flessibili delle docce usurati
  • controllare eventuali depositi di calcare;
  • assicurarsi che eventuali modifiche all’impianto idrico non creino bracci morti o punti con flusso intermittente; 
  • provvedere alla pulizia, disinfezione e manutenzione degli
    impianti di condizionamento, delle torri di raffreddamento e dei
    condensatori evaporativi.

E’ indispensabile dunque porre
maggiore attenzione nei confronti di questo potenziale rischio,
predisponendo adeguate misure di prevenzione basate sull’analisi del
rischio, la quale deve essere costantemente aggiornata.

Per approfondire la lettura dei documenti qui sotto sono disponibili  le versioni integrali:

Il rischio di esposizione a Legionella spp. in ambienti di vita e di lavoro

Il campionamento di legionella nei bioaerosol.

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